Teatro
Lettere a Nour al Teatro Due di Parma
Il legame fra un padre e una figlia, il senso profondo di una fede condivisa, la difficoltà di un dialogo che sembra impossibile fra la fede praticata come atto di amore e apertura e l’intolleranza del fondamentalismo. Di queste e di molte altre sfaccettature di ciò che è – oggi – l’Islam parla Lettere a Nour, dramma epistolare di Rachid Benzine che, nella traduzione italiana di Anna Bonalume, andrà in scena lunedì 16 luglio all’arena estiva del Teatro Due di Parma. Si tratta di uno spettacolo complesso, in cui musica e parole vanno a tessere la trama di un racconto fatto di profondi interrogativi esistenziali e conflitti interiori che sembrano insanabili. Un padre, musulmano praticante che da anni vive in Occidente, vede partire la figlia per l’Iraq e unirsi – in nome dell’amore provato per un giovane fondamentalista – alla jihad.
Quella stessa fede che il padre le ha trasmesso diventa, nella sua declinazione estremista, fonte di dolore e sofferenza, d’incomprensione fra due spazi familiari che assurgono, lettera dopo lettera, ad emblema d’incomunicabilità fra due mondi. L’amore stesso, al centro dell’intero racconto, si trasforma da portatore di “bene” in motore di divisione. Nella sua essenzialità di dialogo il testo tocca uno dei temi più attuali nel mondo contemporaneo e, allo stesso tempo, lo trasforma da argomento di attualità e pubblico dibattito, in privata riflessione, vicina al nostro sentire quotidiano. Valori, tradizioni, rapporti familiari, tutto viene messo in discussione e davanti allo spettatore si rivela non solo la storia nel suo costruirsi di oggi, ma anche l’intima fragilità dell’essere umano e i mille dubbi e incertezze che la vita ci pone davanti.
Lettere a Nour, con Franco Branciaroli, Marina Occhionero e il Trio Mothra, per la regia di Giorgio Sangati, viene presentato a Parma grazie alla collaborazione di Fondazione Pizzarotti, ed è una produzione ERT, Centro teatrale bresciano, Teatro de Gli incamminati in collaborazione con Ravenna Festival.
Per info e prenotazioni http://www.teatrodue.org/
Ph. Serena Pea
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