Teatro

Le teche del teatro

3 Maggio 2016

Non è la Bbc, cantava il poeta decenni fa. Ma come avviene nella grande emittente inglese, accade anche in Italia che accendi la radio e senti Shakespeare. Mica male.

Si sa, la radiofonia è sempre stata aperta al teatro. In questi anni abbiamo imparato ad amare, noi appassionati, la cura e la profondità con cui Radio3Rai si dedica alla prosa nazionale e internazionale. Da qualche tempo, però, un altro spazio si sta definendo come scintillante luogo di narrazione e memoria al teatro.

Sto parlando di RaiRadio6Teca, dove un’ottima giornalista e profonda conoscitrice del teatro come Silvana Matarazzo gestisce con grande intelligenza la pagina di “A Teatro su Radio6” (qui) . Si tratta di “speciali”, ovvero puntate che fanno ampio ricorso a bellissimi materiali d’archivio, ma anche ad approfondimenti o interviste di grande attualità. E tutte le puntate sono scaricabili – cosa che consiglio di fare – o ascoltabili on line.

Archivi Rai
Archivi Rai

In questi giorni di anniversari shakespeariani, ovviamente dobbiamo dare grande attenzione al bardo e ai suoi allestimenti italiani: RaiRadio6Teca ha proposto 12 puntate che spaziano dalla vita di William Shakespeare alle messe in scena di Riccardo III, puntata che si apre con una rara esecuzione, firmata da Paolo Giuranna per Radio1 del 74, interpretata da Eros Pagni. Con le voci di attori e registi famosi del passato e di oggi, con interventi di studiosi e critici, gli speciali sono un utilissimo baedeker per ritrovare, con entusiasmo, la storia del successo di Shakespeare in Italia.

Per quel che mi riguarda, però, ho “scoperto” Radio6Teca grazie a un articolatissimo e approfondito viaggio nel teatro d’avanguardia.

Dallo scorso marzo, infatti, fino a metà aprile sono andati in onda (e sono ancora tutte là, riascoltabili e studiabili) un ciclo di dieci puntate dedicate all’avanguardia teatrale negli anni Sessanta, con particolare attenzione al movimento esploso a Roma: erano anni di grandi fermenti sociali, culturali e artistici di cui, ancora oggi, parliamo. Anni che videro, in spazi improbabili della capitale chiamati “cantine”, delle invenzioni sceniche straordinarie, delle rivolte grandi e piccole contro il sistema teatrale. Erano gli anni della poesia in spiaggia e dei primi happening, della visionarietà e poi dell’effimero nicoliniano in cui Roma era una vera fucina di creatività.

Silvana Matarazzo dà ampio resoconto di tutti quei fenomeni: «Per rivivere quest’atmosfera così vitale e ricca di promesse – ci racconta la giornalista e curatrice del programma – iniziata con le dissacranti riscritture sceniche di Carmelo Bene al Beat ’72, un luogo minuscolo diventato ben presto un punto di riferimento per molti teatranti, Radio6Teca propone non solo le puntate di “Palcoscenico in cantina”, ma anche alcune puntate de “Il quadrato senza un lato”, il programma di Franco Quadri, il critico che maggiormente studiò il fenomeno dell’avanguardia, andata in onda su Radiodue nel 1974. A queste testimonianze storiche si affiancano le interviste, realizzate per l’occasione, con il critico Italo Moscati, attento testimone di quel periodo, con storici del teatro e artisti, come gli straordinari Rem&Cap, cui è stata dedicata l’ultima puntata».

RaiRadio6Teca dimostra quanto e come gli archivi possano essere, ancora oggi, viva testimonianza, di quanto hanno fatto artisti del calibro di Carmelo Bene, Perla Peragallo, Di Marca, Carlo Quartucci e ancora Vasilicò, Perlini, Mazzali, Pier’Alli, Nanni e Kustermann, e tanti altri, fino all’indimenticabile Leo De Berardinis (qui) che con la consueta (auto)ironia racconta: «Teatro in cantina? Si chiama così perché in cantina si beve, era un teatro degli ubriachi.…». Commovente

 

 

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