Teatro
In uscita “The New Gospel”, il film di Milo Rau
Un tempo – non troppo tempo fa – di un film molto atteso si poteva dire “è uscito!”. Ovvero è uscito in sala, si può vedere!
Oggi, ancora in lockdown, non possiamo dire esattamente la stessa cosa, dal momento che le sale sono forzatamente chiuse, ma certo con lo stesso entusiasmo salutiamo “l’uscita” de Il Nuovo Vangelo, film di Milo Rau di cui già tanto si è scritto e discusso.
Finalmente si può vedere.
Il regista svizzero, direttore del NTGent, con la produzione del film, ha fissato una serie di proiezioni cui si può liberamente accedere (pagando, ovviamente, un regolare biglietto), dal primo al 4 aprile. Ed è un curioso cortocircuito che questo film esca proprio nei giorni di Pasqua.
Ho avuto il piacere di vedere Il Nuovo Vangelo in occasione della presentazione ufficiale nella sezione Giornate degli Autori, al Lido di Venezia, durante la Mostra del Cinema. Eravamo in tanti ad applaudire commossi a fine proiezione.
È un film potente, estremamente interessante per il suo essere così legato a una realtà – quella dello sfruttamento della immigrazione e del lavoro nero nei campi della Basilicata e della Puglia – da dare un nuovo, arioso senso alla parabola evangelica. Girato in gran parte a Matera, sulle orme del Vangelo di Pasolini – tra gli interpreti figura anche Enrique Irazoqui, purtroppo recentemente scomparso – e di quello ben più “rutilante” di Mel Gibson, il film di Milo Rau è un acuto progetto che mescola sapientemente realtà e finzione, fiction e documentario, teatro e cinema.
Con la capacità, davvero unica, di Milo Rau di innervare di afflato politico-poetico la cronaca: come nel suo teatro, dove si mescolano sapientemente attori e attrici professionisti a non-professionisti, anche qui il ruolo di Gesù è affidato, come è ormai noto, al sindacalista Yvan Sagnet, alfiere della “Rivolta della Dignità”, una marcia di braccianti immigrati che ha avuto la forza (complice il film) di denunciare la pratica vergognosa e criminale del caporalato e di cambiare, almeno un po’, le cose.
Questo Gesù che riappare sulla terra, con la sua etica semplice e diretta, con la sua forza e dolcezza, racconta l’Italia, il mondo, la politica, l’economia con un nitore assoluto: cosa direbbe Gesù, oggi?
Ero sul set del film, a Matera, e ricordo i volti, gli sguardi, gli atteggiamenti delle persone di fronte a questa strana, anomala, troupe che non esitava a far “entrare” nel film ogni momento di realtà: una ambulanza di passaggio, una comitiva di pellegrini…
Ne ho scritto più volte cercando di penetrare la complessità di questa opera (come di tutto il teatro di Milo Rau) di fronte alla quale non si può restare indifferenti. Dunque, invito non solo gli appassionati di teatro e di cinema, ma direi davvero chiunque, a cogliere l’occasione delle proiezioni di The New Gospel. Il Vangelo supera il tempo, lo spazio, commuove il cuore e parla alla mente, svelando semmai la potenza rivoluzionaria di un messaggio di rara potenza.
Ecco il link per prenotare il biglietto e per tutte le info (c’è anche la possibilità di avere sottotitoli in italiano).
(La foto di copertina è di Armin Smailovic)
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