Teatro
Il teatro torna in scena alla Fondazione Teatro Due di Parma
Ripartire, con la volontà di generare futuro a partire dalla crisi, con la spinta di chi sa che la presenza, il rapporto che si crea fra pubblico e scena è linfa vitale per una comunità che, in questi mesi, si è trovata priva dei suoi riferimenti abituali, della sua mappa urbana e relazionale. Questo lo spirito con il quale la Fondazione Teatro Due ha presentato, martedì mattina, il suo programma per i mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre 2020.
Alla presenza di autorità e rappresentanti delle istituzioni, pubbliche e private, che sostengono il teatro, la direttrice artistica Paola Donati ha illustrato il percorso che ha portato alla proposta in programmazione. I mesi trascorsi in quarantena, ha sottolineato Donati, sono stati complessi per i lavoratori dello spettacolo, sia da un punto di vista materiale (come tutti soggetti a preoccupazioni e fatiche del quotidiano), sia da un punto di vista artistico. Il teatro infatti non può essere senza la presenza del corpo, senza il riscontro con chi sta dall’altra parte del palcoscenico. Pensare a nuovi percorsi, progettare, spesso con spirito volontaristico, una ripresa di cui non si potevano conoscere i tempi è stato quindi molto difficile, ma non è mai mancato il sostegno del pubblico, di quella comunità che è riuscita comunque a far sentire la sua vicinanza anche nel distanziamento sociale. Il teatro ha una funzione pubblica, politica, sociale e proprio per questo l’impegno degli artisti del Teatro Due è stato quello di proporre sulle scene spettacoli che potessero offrire spunti di riflessione rispetto a quelle domande universali alle quali, superato lo spaesamento creato da una condizione completamente inedita della realtà, tutti siamo impegnati a dare una risposta. Personale, certo, ma al contempo collettiva. Così nel programma troviamo le radici, la storia, ma anche l’innovazione, troviamo i classici, l’arte, la poesia, la musica: ogni elemento concorre nel riavvicinamento allo spirito e alla presenza fisica, carnale. I Racconti di una notte d’estate, dell’ensemble del Teatro Due apriranno questa “diversa stagione”, seguiti da La Sirena, con Luca Zingaretti, dagli incontri sul Medioevo parmigiano del professor Carlo Arturo Quintavalle, dai Tre dialoghi sul potere a cura di Walter Le Moli e, ancora, incontri con Valerio Magrelli, Moni Ovadia, La Caduta di Troia di Massimo Popolizio. Un programma ricco, che ha l’ambizione di rimettere il teatro al centro della vita pubblica, con viva memoria di quello che è appena accaduto, ma anche con il coraggio di chi decide di volersi ancora spendere, di non voler abdicare, per paura, al proprio ruolo. E a settembre, finalmente, si rialzerà il sipario.
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