Teatro

“Il ritorno di Casanova” con Sandro Lombardi al Teatro India di Roma

6 Dicembre 2017

Anche i grandi seduttori invecchiano e devono fare i conti con l’approssimarsi della Morte, lo sa bene Giacomo Casanova: giunto all’età di 53 anni, gli ultimi 25 dei quali trascorsi lontano dalla sua amatissima Venezia, il suo desiderio più grande è quello di fare ritorno nella città lagunare, dalla quale era fuggito dopo la sua rocambolesca evasione dal carcere dei Piombi. Nello spettacolo Il ritorno di Casanova, in scena al Teatro India di Roma fino a domenica 10 dicembre, a dare corpo e voce a questo Casanova infelice e di mezza età è Sandro Lombardi.

Il ritorno di Casanova, prodotto dalla Compagnia Lombardi – Tiezzi in collaborazione con il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, è tratto dall’omonimo racconto del 1918 dello scrittore austriaco Arthur Schnitzler, tradotto e adattato per il palcoscenico da Federico Tiezzi che firma pure la regia. Nello spettacolo Sandro Lombardi interpreta un Casanova solo e malmesso dal punto di vista finanziario che si strugge per la sua lontananza da Venezia, frustrato dall’inesorabilità degli anni che passano e animato da un vivace odio intellettuale nei confronti di Voltaire. Un giorno incontra per caso un suo vecchio amico che non vedeva da anni, il quale lo invita nella sua tenuta di campagna: qui Casanova conosce la giovane e colta Marcolina, nipote del padrone di casa, e sente riaccendersi dentro di sé il desiderio da tempo sopito. Marcolina rimane insensibile al fascino ormai avvizzito dell’ex grande libertino, ma Casanova non molla, la vuole a tutti i costi, e per averla dovrà vedersela con un giovanotto molto bello, il sottotenente Lorenzi, che Casanova sospetta essere l’amante della ragazza. Ma alla fine Casanova riuscirà a tornare a Venezia?

Il ritorno di Casanova è uno spettacolo ben fatto, lineare e pulito ancorché privo di guizzi particolari, che si regge sull’interpretazione piena di grande mestiere del protagonista, che fa del suo Giacomo Casanova un personaggio vivo e affascinante, pieno di umanità nel bene e nel male, un esempio ottimo di libera e sincera amoralità accompagnata alla rabbia e alla depressione per gli anni che passano. Ad affiancare Lombardi sul palcoscenico c’è Alessandro Marini nei duplici panni di una figura mascherata (che ascolta in silenzio il monologo di Lombardi/Casanova) e del sottotenente Lorenzi, e ci sono anche la violoncellista Dagmar Bathmann e i percussionisti Omar Cecchi e Niccolò Chisci, che con i loro interventi musicali accompagnano e sottolineano le varie parti dello spettacolo.

(Foto di copertina di Luca Manfrini)

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