Teatro
Il curioso invito del Comune di Catania: teatranti, gratis online!
C’era da aspettarselo, e immancabile è arrivato. Come si dice in questi casi, “gli dai il dito e si prendono il braccio”. Magari al Comune di Catania hanno anche pensato di essere “smart”: eppure a leggere il bando che circola oggi in rete – inviatomi da un amico (bravo) attore – il braccio, di cui sopra, cade assieme all’altro.
L’assessora Barbara Mirabella si è inventata una cosa che si chiama #plateacomune. La Mirabella spiega di essersi «persuasa che, in momenti come questo, bisogna reagire per consentire al sistema immunitario di svolgere la sua funzione di difesa e, per farlo, è necessario nutrirsi di bellezza, di arte, di cultura. Il nostro ruolo – continua l’Assessora – è divulgare contenuti, emozioni e saperi; mi sono interrogata su come poter continuare a lavorare con nuove modalità che l’emergenza ci detta».
E sin qui possiamo essere d’accordo.
Poi arriva, allora, la proposta, l’invito di offrire «ai cittadini un ricco programma di eventi per lo più #live (concerti, piece teatrali, video d’arte, reading e tanto altro) fruibile gratuitamente online, sulla pagina Facebook dell’Assessorato alla Cultura, sulla quale si potrà assistere agli spettacoli e rimanere aggiornati sul programma che svilupperemo, tramite un’efficace battage promozionale. L’hashtag dell’iniziativa è #plateaComune, il nostro modo per stare accanto alla cittadinanza, chiamata a restare in casa per arginare la diffusione del virus. Eventi live , chiacchierate culturali, per 10/15 min., dai live di musica jazz, pop, folk, classica alle fiabe raccontate dagli attori la mattina presto, alle lezioni di storia dell’arte sui pezzi delle nostre collezioni civiche, il balletto classico, la pittura, al dj set a tarda sera».
Tutti e tutto on line, insomma, come ormai si usa. E va bene, visto il momento. Seguitiamo la lettura. E infine, ecco, immancabile, la fregatura.
Senza neanche dar troppo peso alla sconveniente faccenda economica, l’Assessorato di Catania chiede agli “artisti” ovviamente e immancabilmente, di «aderire generosamente, dimostrando l’incontenibile energia positiva che solo l’arte e la cultura sanno sprigionare». Ora, tralasciando l’imbarazzante visione della “energia positiva” che i teatranti dovrebbero dimostrare anche di questi tempi, sorvolando sull’arte e la cultura e il teatro intesi come “intrattenimento”, appare chiaro che l’approccio escluda del tutto, o non tenga conto, la professionalità, il lavoro, le economie, i contratti.
I “teatranti”, solerti come boyscout, volenterosi come missionari, generosi come magnati, ansiosi in modo incontenibile di esprimere la loro indole creativa e di mostrarsi al mondo, gratificati per una sorta di esibizionismo compulsivo, possono lavorare gratis per chiunque, visti i nobili fini dell’iniziativa. Fini indiscutibili, va da sé, ma che non fanno i conti con la realtà. Il teatro è lavoro, fatica, sudore, e dunque tempo, contratti, salari, rimborsi, tutele. Ma qui, come altrove, pare che siano quisquilie, inutili cavilli.
Sarei curioso di capire chi aderisce a un simile bando.
Non mettiamo assolutamente in dubbio la buona fede dell’Assessora Mirabella, sicuramente spronata a trovare una modalità per dare sollievo e un po’ di serenità in questi tempi dolorosi. Ma la gratuità del lavoro teatrale (per non parlare di quello critico) è ormai talmente diffusa, condivisa, da essere data per scontata.
Giusto per dirne una: la banale questione dei diritti d’autore passa in secondo, terzo, quarto piano. Ecco qua. Gli dai un dito, si prendono il braccio. Ma tutto è bene quel che finirà bene. Catania ha una lunga e bella tradizione e cultura teatrale, ci sono tanti artisti di assoluto livello. Staremo a vedere quel che succederà. Sarà il futuro del teatro?
per info: https://www.facebook.com/assessoratoculturacatania/
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