Teatro
“I teatri hanno un ruolo sociale e politico molto forte”
«Dobbiamo insistere sul senso e non sul consenso. Dar vita a luoghi di ricerca e pensiero», afferma Andrea Porcheddu (critico teatrale), che ha condotto il tavolo dal titolo “Fronte del palco – I teatri come luogo di rigenerazione urbana e umana”. È possibile, come si sono chiesti i partecipanti, trovare una nuova missione ai teatri intensi non solo come spazi destinati allo spettacolo nel contesto urbano ma anche come ambienti in cui mettere alla prova una nuova e diversa umanità? Questi spazi, nati come luoghi di democrazia discorsiva, che ruolo possono avere oggi?
Di cosa avete parlato durante il tavolo che hai condotto?
Abbiamo provato a rispondere diverse domande. Abbiamo attraversato politica, antropologia, economia, diverse discipline e veri aspetti per affrontare il tema del teatro come luogo di rigenerazione urbana.
Quali sono state le parole chiave emerse dalla discussione?
Il tema dell’identità, quello degli spazi. La parola comunità è venuta fuori per tutta la durata del tavolo. Pluralità e diversità sono state citate diverse volte. Abbiamo parlato dell’uso di questi spazi dai bambini, discussioni post spettacolo e dell’attenzione della stampa.
Rispetto al futuro del tema discusso, quali paure e quali speranze sono emerse tra i partecipanti?
È emerso un ruolo sociale e politico molto forte dei teatri. Abbiamo bisogno di nuovi spazi di confronto, con una particolare attenzione al sud. Insistere sul senso e non sul consenso. Dar vita a luoghi di ricerca e pensiero. Ci servono nuovi sguardi e un ruolo rinnovato delle istituzioni culturali, che hanno valore, anche, ma non solo economico.
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