Teatro
Gina e Fidel
Catania. Potenza misteriosa dei rapporti umani, potenza misteriosa del loro nascere, prender forma, dispiegarsi, potenza degli intrecci complicati e delle conclusioni inaspettate. Nel linguaggio comune questa cosa la si definisce “chimica”, attribuendone pertinenza quasi soltanto all’ambito corporale, però si tratta di un fenomeno relazionale molto più vasto e profondo, delicato e lento o irruente e improvviso, che si verifica in ogni ambito dell’esperienza umana. Con certe persone ci si intende immediatamente e non si capisce mai del tutto perché ciò accada. Questa breve riflessione per raccontare di Gina e Fidel , lo spettacolo costruito da Claudio Di Palma su testo del drammaturgo ungherese Zsolt Pozsgai e per l’interpretazione dello stesso di Palma e di Emanuela Muni. Ritiratasi gradualmente dal mondo del cinema a di cui è stata una star indiscussa di livello planetario, l’attrice si dedicò a curare le sue altre passioni artistiche e culturali (la scultura, la fotografia, il fotogiornalismo, i reportages). È in questo contesto che va collocata nel 1974 una sua intervista a Fidel Castro che, avendola conosciuta l’anno prima in Italia, l’accolse (e la protesse) a Cuba come una regina. Sarebbe dovuta essere un’intervista al leader rivoluzionario cubano ma, seppure Lollobrigida riesca a mantenere un atteggiamento sempre professionale, diventa il racconto di una vita vissuta appieno nel fuoco della passione rivoluzionaria e dei tanti rapporti umani in cui una vita del genere si può e si deve sviluppare. Primo di tutti ovviamente il rapporto con l’amico fraterno e mitico comandante rivoluzionario Che Guevara. E diventa anche – molto probabilmente per quel poco che se n’è saputo – una sottile e complessa schermaglia di seduzione tra due adulti di fama mondiale. Un rapporto, giustamente, mai del tutto rivelato dai due protagonisti e ovviamente facile e golosissima preda dei rotocalchi del tempo. Lo spettacolo è condotto dai due artisti con bella ed equilibrata maturità attorale e si focalizza sull’intelligenza (declinata in leggerezza, sensualità, consapevolezza, autodisciplina, gestione delle proprie fragilità, savoir faire, desiderio, attrazione) con cui si immagina che i due protagonisti abbiano saputo vivere e gestire quegli incontri. Visto a Catania, in Sala Futura, il 25 gennaio, nel contesto della stagione del Teatro Stabile Etneo.
Gina e Fidel
Catania, Teatro Stabile, Sala Futura, dal 23 al 26 gennaio 2025, prima nazionale. Testo di Zsolt Pozsgai. Regia di Claudio Di Palma. Con Emanuela Muni e Claudio Di Palma. Traduzione e adattamento di Emanuela Muni, aiuto regia Marianna Di Martino. Light designer e video Gaetano La Mela, musiche Vince Tempera, costumi Noemi Intino, spazio scenico Claudio Di Palma. Produzione del Teatro Stabile di Catania. Crediti fotografici: Antonio Parrinello.
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