Teatro

“Fuori!”, adolescenti e teatranti si prendono il centro di Bologna

4 Giugno 2023

Teatro e città insieme per una formazione aperta e in sintonia con i temi dell’arte contemporanea. Arriva a Bologna dal 6 all’11 giugno “Fuori!” il festival che mette gli adolescenti al centro di performance, azioni pubbliche, installazioni, talk e proiezioni negli spazi cittadini. La rassegna nasce dopo un anno di attività per portare i temi più attuali nelle vie e nelle piazze di Bologna. Il progetto sperimentale, promosso dal Comune bolognese e realizzato da Emilia Roimagna Teatro Ert/ Teatro Nazionale all’interno di un più ampio intervento “Il giorno di domani -azione collettiva di artisti e artiste per l’infanzia, l’adolescenza” ed è finanziato dall’Unione Europea, e ne ha affidato la cura e la direzione artistica a Silvia Bottiroli. Ricco è il calendartio delle performancee degli altri appuntamenti spettacolari e che avrà in programma i lavori di Carolina Bianchi y Cara del Cavalo, Bluemotion/Giorgina Pi, F.De Isabella, Samara Hersh, Mammalian Diving Reflex, Rory Pilgrim e Anna Rispoli assieme a una serie di interventi pubblici a cura del collettivo Cheap street poster art e incontri con il regista del Teatro delle Albe, Marco Martinelli, le curatrici artistiche Marta Kell e Alexander Roberts e il sociologo Stefano Laffi.

Un intervento del collettivo Cheap Poster Art a “Fuori!”, festival a Bologna dal 6 all’11 giugno (foto di Giulia Rosco)

A guidare i lavori sono state quattro tematiche chiave sulle quali si basa la ricerca delle artiste e degli artisti coinvolti: lo spazio pubblico, il politico, il corpo e l’autorità”.

Un esperimento sociale unico nel panorama italiano che ha coinvolto 28 tra artiste/i del territorio e internazionali, oltre una quarantina tra istituzioni e associazioni della città, undici scuole, sedici classi e un insieme di oltre 400 tra ragazze/i tra gli undici e i 25 anni: dalla scuola dell’obbligo alle superiori sino all’Università.

«Abbiamo scelto la forma del festival – così afferma la curatrice Silvia Bottiroli _ per la sua particolare capacità di modificare, talvolta solo impercettibilmente, il modo in cui si abitano spazio e tempo, costruendo la drammaturgia del programma in relazione a specifici luoghi pubblici di Bologna e a traiettorie che li attraversano. Il programma è pensato per un pubblico adulto, a cui si chiede di abbandonare per un attimo la propria postura abituale, operare un piccolo cedimento, stare a un gioco di cui non si conoscono le regole, mettersi in ascolto».

L’immagine di “Lucciole” lavoro performativo di Giorgina Pi e il collettivo Bluemotion con Sylvia Deffanti e Laura Pizzirani

Partito a giugno dello scorso anno con laboratori e incontri tra adolescenti e artisti “Fuori!” si è volta per volta arricchito di appuntamenti apertio anche al resto della città come “Nightwalks with Teenagers” dei canadesi Mammalian Diving Reflex . Ad ottobre si è svolta poi una grande festa all’Arena del Sole per “Uccelli”,  lo spettacolo di Marco Martinelli con settanta ragazze/i provenienti da Pompei.

A precedere il festival è stato lo scorso 23 maggiop al teatro Arena del Sole l’incontro con lo scrittore e filosofo spagnolo Paul B.Preciado che ha presentato la sua ultima opera “Dysphoria mundi” edita da Fandango in dialogo con la scrittrice Porpora Marcasciano e lo studioso Elia Arfini. «Il pensiero di Preciado è stato un punto di partenza importante per la costruzione del festival _ spiega la curatrice Bottiroli _ in particolare per come il filosofo, nonostante la lucida consapevolezza rispetto allo scenario catastrofico che si va prefigurando, veda nel dialogo con le generazioni più giovani – uno scambio basato su un reciproco accordo di autorevolezza – la possibilità di coltivare un’azione affermativa e di generare le premesse per un diverso paradigma politico. La chiamata a una alleanza intergenerazionale risuona fortemente anche in tutte le creazioni di “Fuori!”, e mi pare sia uno dei segni forti di questa esperienza di collaborazione radicale tra artiste/i e ragazze/i».

Un momento della performance “Nightwalks with Teenagers” dei canadesi Mammaria Diving Reflex in programma a Bologna (Foto Alessandro Morana)

Questo il programma del festival.

Ad aprire il 6 giugno sarà l’artista visivo anglosassone Rory Pilgrim con “The Undercurrent “(Teatro delle Moline), un film sulla crisi climatica, girato a Boise, nell’Idaho (Stati Uniti) e realizzato con dieci giovani attivisti. La proiezione prosegue fino all’11 giugno con vari orari.

Nella stessa giornata (ore 20.30) tornano i Mammalian Diving Reflex, con le “Nightwalks with Teenagers”, in centro città, a partire da Piazza San Francesco. La camminata si replica anche l’indomani.

Mercoledì 7 si inaugura la mostra “MAI+ [Bologna 2023] “ dell’artista F. De Isabella, con un vernissage alle ore 18. L’esposizione rimane visitabile durante tutta la durata del festival. MAI+ è “un momento di contemplazione, una collezione permanente nella città, che va a scovare negli spazi pubblici segni e composizioni casuali, che acquisiscono un potenziale valore artistico”

Giovedì 8 debutta l’artista australiana Samara Hersch con “Body of Knowledge”, una performance che invita gliadolescenti a costruire conversazioni con adulti su temi legati a intimità, emotività, affettività e in generale alle politiche del corpo. Lo spettacolo va in scena nell’Ex Chiesa di San Mattia, luogo storico della città, profondamente legato al rapporto tra corpo e voce, nodo centrale nella ricerca di Hersch.

La performer brasiliana Carolina Bianchi Y Cara de Cavalo presentano a “Fuori!” “Percurso” (Foto di Alexander Quentin)

Venerdì 9 l’artista ospite è la brasiliana Carolina Bianchi Y Cara de Cavalo con “Percurso” in Piazza San Giuseppe alle 21.30, un’azione performativa che raccoglie le storie di 16 donne dai 20 ai 25 anni sul tema della violenza di genere, insieme all’artista brasiliano di base a Bologna Lucas Delfino e alla coreografa Francesca Penzo. “Percurso” si concentra “sulla sistematicità della violenza di genere, spostando l’attenzione sullo spazio pubblico e chiedendosi “da chi è disegnata la città? Per chi è pensata? Spesso è luogo di pericolo per le donne?”.

L’azione si inserisce in un percorso di ricerca portato avanti dalla regista, dal titolo Cadela Forca, il cui primo capitolo debutterà a luglio al Festival di Avignone..

Sabato 10 alle ore 11 la giornata si apre con un talk condotto dal sociologo Stefano Laffi dal titolo “Fuori!, ovvero dialogo sul fare esperienza di teatro nella città riaperta”, che coinvolge i partecipanti di “Fuori!”, insieme ad alcuni artisti tra cui Marco Martinelli, che torna a riflettere in questa occasione sull’esperienza di “Uccelli”, presentato a ottobre 2022.

La giornata prosegue a DumBO con il debutto del lavoro performativo “Lucciole” di Giorgina Pi insieme alla compagnia Bluemotion e alle artiste Sylvia De Fanti e Laura Pizzirani. Una messa in voce di diversi testi, a partire dalla Lettera di Preciado allз attivistз delle nuove generazioni, in cui il filosofo riconosce loro la capacità di farsi portatorз di un’azione politica affermativa e positiva.

Domenica 11 giugno l’ultimo appuntamento del festival è “Attrito” di Anna Rispoli. L’artista, che lavora sul confine tra attivismo e creazione artistica, ci conduce in un percorso in sonoro e performativo: il risultato di una ricerca che raccoglie le testimonianze dellз protagonistз di varie occupazioni, da quelle storiche dei centri sociali bolognesi alle recentissime del Liceo Laura Bassi di Bologna.

“Il festival che ora si apre alla città _ dice ancora la curatrice Silvia Bottiroli _ porta lo stesso desiderio di essere spazio integro e vulnerabile, da condividere con chi vorrà attraversarlo, camminare senza sapere verso dove, sostare in luoghi pieni di parole, partecipare ad assemblee in spazi selvatici, ascoltare voci distanti, leggere la città come una collezione di opere d’arte, dare inizio a mondi”

Un altro momento di “Nightwalks with Teenarìgers” dei canadesi Mammaria Diving Reflex (Foto di Alessandro Morana)

 

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