Teatro

Festival, l’Africa di Marco Martinelli irrompe a Seneghe

26 Agosto 2023

La forza del teatro. Centocinquanta tra bambini e adolescenti mettono in scena la Divina Commedia. Dante, Virgilio e Beatrice sono subito lì. Vivi e presenti. E cosi anche quell’incredibile poema dell’esule fiorentino in terra ravennate, riprende subito vita e parla ancora una volta al nostro tempo, anche a distanza di migliaia di chilometri. Tutto vero. É accaduto nello spazio giusto del tempo ed è un’altra mirabile avventura del regista Marco Martinelli, fondatore del Teatro delle Albe in terra africana che costituisce anche, il primo forte appuntamento del festival di poesia “Cabudanne de Sos Poetas” di Seneghe, Sardegna. Accade a Nairobi, Kenya, Kibera, quello che è forse il più grande e terribile slum del mondo. Due milioni e mezzo di persone, qui vivono o meglio sopravvivono senza alcuna protezione, condizioni minime di sicurezza e assistenza medica (se non quella fornita dalle organizzazioni umanitarie) in baraccopoli di lamiera, senza acqua corrente, elettricità… Un angolo di Inferno dove l’opera delle Albe ha lasciato il segno, tutto vero e tutto registrato dentro un film semplice e potente assieme, con la regia dello stesso Martinelli in collaborazione con Ermanna Montanari, attrice straordinaria e responsabile di Malagola, Scuola internazionale di musica di Ravenna. “The Sky Over Kibera”, questo il filmato che ha fermato e registrato quella che è stata una unica sensazionale avventura di arte e di vita. Tre giovanissimi sono le guide dentro l’immersione questa speciale Divina Commedia. Sono questi a dare la voce e il volto a Dante, Virgilio e Beatrice dentro il dedalo di viuzze in terra battuta . Quella che casualmente è la selva dantesca, in swahili si dice proprio Kibera. Un segno del destino si potrebbe dire quasi, la dimostrazione che il teatro e la sua poesia alle coincidenze e ai miracoli è abituato da sempre.

Una scena del film “The Sky over Kibera” girato dal regista Marco Martinelli a Nairobi con centocinquanta adolescenti

Ecco così che i versi di Dante scorrono assieme a quelli della grande Emily Dickinson e l’immancabile Majakovskij, da sempre punto di riferimento imprenscindibile di Martinelli. Citati, urlati festosamente dal coro formato dai ragazzi con le T shirt gialle che percorre le vie di Kibera. Simile a una scossa elettrica che va giusto contro il potere. Tutti poteri che permettono queste situazioni. Tutti quei politici che guardano da un’altra parte e cianciano di quote senza voler affrontare il cuore dei problemi: la diseguaglianza. “The Sky over Kibera” è anche, per inciso, un altro miracolo della cosiddetta “non scuola” teatrale delle Albe, che proprio a Seneghe ebbe per anni un suo solido avamposto. Ora, dopo anni di interruzione, sembra vedersi di nuovo una possibile ripresa di quella importante esperienza culturale che segnò molti ragazzi non solo seneghesi, ma anche provenienti da diverse regioni. La proiezione del documentario si terrà questa domenica alle 21,30 a Sa Domo de sa Poesia. Al termine prenderà vita un confronto pubblico.La nascita di questa diciannovesima edizione del festival è avvenuta, come spesso accade in Sardegna, nel segno della precarietà. L’associazione Perda Sonadora, che allestisce la rassegna, vincitrice lo scorso anno del bando europeo ha dovuto fronteggiare un duro confronto con la locale amministrazione locale (leggi in questo articolo precedente: https://www.glistatigenerali.com/letteratura_teatro/poesia-per-costruire-i-nuovi-borghi-il-caso-seneghe-in-sardegna/) che si auspica ben presto possa rivolversi nell’interesse di tutti.

Ermanna Montanari e Marco Martinelli in occasione di”Verso Paradiso” in scenaper il Ravenna festival (foto Zani-Casadio)

A dare il via al festival è Roberto Erre che ha presentato la sua graphic novel “Fàula Birdi”.

“Abitare i paesi”, tema di questa edizione, è anche il titolo dell’incontro che il 28 agosto vedrà Filippo Tantillo parlare del suo libro “L’Italia vuota. Viaggio nelle aree interne”. Dialogano con lui Paolo Solinas e la community manager Silvia di Passio. Il 29 incontro con Giammario Villata vincitore del premio Fortini.

La salvaguardia dei piccoli comuni, gli intensi processi di spopolamento, di rarefazione dei servizi pubblici essenziali, dell’impoverimento produttivo, problemi che da decenni coinvolgono le aree interne d’Italia. Un tema molto sentito dal “Cabudanne de sos poetas” -che ha sede proprio in un piccolo borgo del Montiferru -, già avviato lo scorso anno con Anna Rizzo e il suo libro (il Saggiatore, 2022) e sviluppato nell’anteprima “I paesi invisibili” di questa edizione con Entula, InCoros e Liberos e la partecipazione di Giulia Valeria Sonzogno, con la presentazione del libro “Voglia di restare. Indagine sui giovani nell’Italia dei paesi” (Donzelli, 2022) di Andrea Membretti (docente di Sociologia del territorio, Università di Pavia), Stefania Leone (associata di Sociologia generale, Università di Salerno), Sabrina Lucatelli (direttrice dell’associazione Riabitare l’Italia), Daniela Storti (ricercatrice senior presso il Crea) e Giulia Urso (ricercatrice in Geografia economico-politica per il Gran Sasso Science Institute).

Un incontro a Seneghe  nella Casa della Poesia durante lo scorso anno per il festival Cabudanne de sos poetas

Sulla Costituzione e la riscrittura dei principi incontro il 30 agosto con Gherardo Colombo, Rosaria Manconi e Enrica Ilotto. La sera dialogo tra Federico Raponi e Manolo Luppichini. Il 31 è di scena Daniela Pes in concerto al campo della Quercia.

Lo stato dei luoghi, Prospettive e poetiche dai paesi in cambiamento. Torna il tema dei borghi, il 1 settembre con un incontro pubblico con Emmanuele Curti, Davide Deiana, Silvia Di Passio, Mauro Piredda, Matteo Ilotto, Josè Moica e Anna Rizzo.

Il 2 settembre, tra gli altri appuntamenti Manolo Luppichini dialoga con Edgarda Marcucci autrice di “Rabbia proteggimi. Dalla Val di Susa al Kurdistan. Storia di una condanna inspiegabile”. Il 3 settembre incontro con il poeta Juan Vincent Piqueras e la poetessa Carmen Yates. Alle 21,30 cena sociale a cura di Josto Ristorante e la Cooperativa di comunità Mussura.

2016: nell’immagine una delle ultime edizioni della non scuola di teatro delle Albe a Seneghe (foto di Stefano Flore)
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