Teatro

Festival, la “Supernova” dei Motus a Rimini e gli “Spring Rolls” a Collegno

18 Aprile 2024

RIMINI _  E due. I Motus si ripresentano all’appuntamento di “Supernova” confortati dal successo della prima edizione e più carichi. Daniela Nicolò, ed Enrico Casagrande affiancati in questa nuova avventura da Paola Granato mettono al centro il mare per leggere e capire la questione mediterranea, “riflettere e riflettere su un presente doloroso e sponda per cercare di mettere a fuoco punti di vista diversi da quelli dominanti”. Così in questo secondo movimento gli artisti nazionali e internazionali dal 17 al 21 aprile proporranno una sorta di happening delle arti figurative usando linguaggi eterogenei per scavare sulle radici ancestrali della nostra e di altre culture “con riflessioni sulle ecologie, sugli archivi come dispositivi da riattivare, sulle materie liquide e il mare come luogo in cui si condensa tanto del nostro presente socio-politico”. Tutto questo accade a Rimini dove la rassegna intende “moltiplicare i fronti di dialogo con le diverse comunità del territorio costruendo inattese traiettorie centrifughe”. In rapporto con la costa e il mare ma anche il centro storico cittadino. Con il Teatro Galli come stazione centrale.

Si apre con “Le Classic c’est Chic!, workshop di Anna Basti, installazione del duo di Vladimir Bertozzi e Demetrio Cecchitelli. Al Galli spettacoli della coreografa Paola Bianchi “Fabrica (Aamod)”, Agnese Banti e Andrea Trona (“Immersione nel suono di Speaking cables”) e Madre e Acid Tank (“Rave”).

Giovedì 18 alle 16 “Corpi d’acqua”, un talk con Simona Bertozzi, Silvia Calderoni, Giada Cipollone, Gaia Ginevra Giorgi, Valentina Medda e Valerie Tameu. A cura di Ilenia Caveo. Alle 19 Gaia Ginevra Giorgi presenta (ore 19) “Haunted” sulla fragilità della memoria. Alle 21 c’è la compagnia di Francesco Marilungo in “Stuporosa” . Chiudono (ore 22,30) Iver Findlay e Marit SandSmark in “Donkey” che si occupa dell’idea di iterazione e continuazione.

19 Aprile, alle 16,30 workshop di Valerie Tameu “Vibrant bodies, Somatic Seas and Visionary Currents” dove “l’acqua diventa ponte tra memoria storica e speculazione sul futuro, attraverso le possibilità generative e immaginifiche che la pratica artistica mette a nostra disposizione”.

La coreografia di Simona Bertozzi “Onde” dedicata al Mediterraneo tra gli spettacoli della rassegna di Rimini “Supernova” curata dai Motus (Foto di Luca Del Pia)

Alle 19, nel Museo della città, Silvia Calderoni e Ilenia Caleo partono dal gesto corporeo e dalla sostanza liquida di “Zen for Head”. Azione in cui Nam June Paik immerge la testa nella pittura e disegna una linea sulla carta, e poi lascia l’opera aperta a chiunque vorrà riprodurla” in “The Future is Now?” .

Alle 21 al Teatro Galli,  Simona Bertozzi presenta la coreografia “Onde” che “prende forma attraverso una pratica performativa, coreografica e musicale che si apre al presente di corpi protesi e fluttuanti tra estasi, guizzi animali e curvature verso l’evanescenza”.

Alle 22,30 al Galli performance di Madalena Reversa, “Manfred”, ossia “l’eco-dramma della nostra esistenza, lo spirito della nostra epoca, l’umanità morsa da se stessa, che barcolla in una tempesta di ululati cupi, sfondo di un’apocalisse incombente”.

Sabato 20 Samaa Wakim e Samar Haddad King in dialogo con Daniela Nicolò, Enrico Casagrande e Paola Granato aprono la giornata nel foyer del Galli per “Can you still hear the bombs? I can hear them”. In piazza Cavour alle 16 si terrà la performance urbana “Ciàlte Ciàlte…” di Enrico Malatesta, all’interno della quale si terrà l’azione installativa “Sempre qua siamo” di Sara Leghissa.

“Stuporosa” del coreografo Francesco Marilungo tra gli spettacoli di danza della rassegna “Supernova. Lo spettacolo andrà in scena nel  teatro Galli di Rimini

Alle 19 Valentina Medda nella spiaggia libera mostra “The Last lamentation” una elegia funebre per il Mediterraneo “qui visto come luogo di attesa, sospensione e trapasso, incarnazione di un’assenza”.

Alle 21,30 al Galli torna la danza con Davi Pontes e Wallace Ferreira in “Repertòrio N.2”. Seguirà alle 22,30 Alos nella performance “Ritual II Embrace the darknes” un’esperienza collettiva, “un viaggio sonoro ed emozionale che integra musica dal vivo, sperimentazione sonora vocale ed elettronica, performance, improvvisazione, arte figurativa, installazione e video/art”.

21 aprile. Al Galli (ore 17-21) la danza di Samaa Wakim e Samar Haddad King in “Losing it”. Alle 19 Invernomuto presenta la performance “Blackmed Chapter IV”, Dal 17 al 21 sono presenti le installazioni “Anarchivio Fabrica” di Paola Bianchi nel Foyer del Teatro Galli, “His Dream”, omaggio a Lou Pesaresi a cura di Smagliature urbane. Per lo stesso periodo si terrà un workshop di scrittura, “Nova Laboratoria” a cura di Laura Gemini e Paola Granato con Edouard Popescu e “Last Lamentation” workshop di Valentina Medda.

Fino al 20 aprile a Pontremoli è in corso il progetto “Curae”, seconda edizione e primo festival dedicato a Teatro, Meditazione e Giustizia Riparativa diretto e ideato da Paolo Billi, regista del Teatro del Pratello, Federica Brunelli, cooperatrice Dike, Lisa Mazoni, di Puntozero. Diversi gli eventi programmati al Teatro della Rosa di Pontremoli, le Stanze del Teatro, la chiesa di San Geminiano, il Ponte della Cresa, gli Orti della città, il Caffè Letterario e il Cinema Manzoni. Il festival organizzato tra gli altri dal Teatro del Pratello di Bologna è realizzato con l’Associazione nazionale Teatri e Giustizia minorile. Il festival vuol far dialogare e confrontare registi, magistrati e mediatori e studiosi sul tema “L’Altro”: “è imprescindibile il riconoscimento dell’altro; è necessario il relazionarsi positivamente con l’altro; diviene essenziale lo smontare le paure verso gli altri; e infine l’alterità è componente fondamentale delle pratiche teatrali”.

Una scena da “La ballata dell’Angelo ferito” spettacolo teatrale di Paolo Billi presentato nell’ambito del progetto “Curae” di Pontremoli

Dal lavoro dei ragazzi in carico ai servizi della giustizia minorile, spesso in percorsi comuni con gli studenti di scuole superiori del territorio sono nati quattro lavori: “La Ballata Dell’angelo Ferito”, spettacolo teatrale di Paolo Billi, che martedì ha aperto il festival; “Metamorfosi,” (venerdì 19 alle 17,30) reading diretto da Lello Tedeschi (regista di Teatri di Bari-TRIC), allestito sul greto del torrente Magra negli Orti della Città, che vede un gruppo di ragazzi provenienti da diversi IPM e USSM portare in scena una drammaturgia originale sul tema dell’altro e delle metamorfosi, frutto di un laboratorio di scrittura in ben 14 IPM in Italia, (Acireale, Airola, Bari, Bologna, Caltanissetta, Cagliari, Catanzaro, Milano, Palermo, Pontremoli, Potenza, Roma, Torino, Treviso); “Parole Chiave rap, musica e parole”, spazio dedicato al rap, prodotto all’interno degli Istituti Penali per Minorenni di tutto il territorio nazionale, condotto dai rapper e formatori Luca Caiazzo (in arte Lucariello) e Francesco Kento Carlo, con la partecipazione dei ragazzi del laboratorio musicale della Comunità Pubblica per Minori di Bologna, condotto dai musicisti Alberto Cazzola e Enrico Roberto de Lo Stato Sociale; la regia è di Beppe Scutellà (Giovedì̀ 18, ore 10-13 al Teatro della Rosa); ed infine la performance dal titolo “Gesti Riparativi”, esito conclusivo di un laboratorio di pratiche riparative fra ragazzi sottoposti a procedimento penale (della Comunità Kayros di Milano) e ragazzi del territorio di Pontremoli.

Come corollario incontri fra addetti ai lavori, operatori della Giustizia e teatranti. Saranno poi presentati diversi libri e si potranno visitare due mostre fotografiche , “Tornerà Primavera” curata dalle ragazze dell’Istituto penale per i minorenni di Pontremoli e “Saranno rose e fioriranno” che ripercorre dieci anni di spettacoli teatrali con le ragazze dell’Ipm di Pontremoli.

Una scena da “Santa Giovanna dei Macelli” di Bertolt Brecht in programma all’Arena del Sole di Bologna e al teatro Alighieri di Ravenna in anteprima del festival “Polis” (foto Ivian Kan Mujezinovic)

Dal 18 al 21 aprile nel Teatro Arena del Sole di Bologna e in seguito come prologo straordinario, il 24 aprile al teatro Alighieri di Ravenna per il Festival “Polis” diretto da Davide Sacco e Agata Tomsic/ErosAntERos dedicato a un focus internazionale sul teatro contemporaneo dell’area di lingua tedesca con lo spettacolo “Santa Giovanna dei Macelli” di Bertolt Brecht in collaborazione con la Stagione dei Teatri. In scena la cult band slovena Laibach assieme a un cast internazionale composto dagli attori sloveni del Mladinsko gledališče, da attori del Théâtre National du Luxembourg, tra cui Marco Lorenzini, e dagli interpreti italiani Danilo Nigrelli e la stessa Agata Tomšič, fondatrice della compagnia ravennate insieme a Davide Sacco. Lo spettacolo è una produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale in coproduzione con Slovensko mladinsko gledališče, TNL – Théâtre National du Luxembourg, ErosAntEros – POLIS Teatro Festival, Teatro Stabile di Bolzano.

Lo spettacolo, che chiude il Focus Lavoro, un palinsesto immaginato da ERT per la città di Bologna, che ha avuto inizio a gennaio con spettacoli e attività culturali dedicate, porta sul palcoscenico i temi dell’economia, la speculazione finanziaria, lo sfruttamento dei lavoratori: “cuore pulsante del dramma di Brecht, divenuto un classico del Novecento, scritto in seguito al grande crollo della borsa di New York del 1929, che condusse, gli Stati Uniti prima e l’Europa poi, a dieci anni di crisi economica, fallimenti di industrie, abbandono delle terre, disoccupazione, miseria, fino alla Seconda Guerra Mondiale”.

Scioperi generali, conflitti internazionali, mancanza di diritti e precarietà fanno parte di un montaggio di diversi ordini di realtà, che entrano in dialogo con il testo fortemente politico di Brecht. Un dialogo che la compagnia crea attraverso “il suo particolare linguaggio teatrale “documentato”, come gli stessi ErosAntEros definiscono, che fa interagire la propria estetica con fonti eterogenee e tracce di attualità, portate sul palcoscenico con l’utilizzo di immagini e video di fatti effettivamente accaduti. Nel testo il mattatoio diventa la metafora delle condizioni dei lavoratori nella società capitalista: Brecht utilizza immagini di macellazione per descrivere la disumanità dei capitalisti, in particolare di Mauler “il re della carne”, “macellaio di carne umana”. A novembre 2024 lo spettacolo sarà inoltre in scena al Cankarjev Dom di Lubiana e al TNL – Théâtre National du Luxembourg, Lussemburgo.

Il regista Federico Tiezzi con l’attrice Elena Ghiaurov durante le prove di “Fedra” di Jean Racine in scena al teatro Storchi di Modena fino al 21 aprile (foto di Gabriele Acerboni)

Restando in Emilia Romagna da segnalare (dopo la prima la teatro Bonci di Cesena) l’approdo al Teatro Storchi di Modena dal 18 al 21 aprile di “Fedra” di Jean Racine. Dopo aver affrontato le tragedie di Sofocle (“Antigone”) ed Euripide (“Ifigenia in Aulide” e “Medea”) Federico Tiezzi torna con questo lavoro al mito greco dirigendo sul palco Elena Ghiaurov nel testo di Racine scritto nel 1677 a partire da “Ippolito” di Euripide e “Fedra” di Seneca, scegliendo la traduzione di Giovanni Raboni a 20 anni dalla scomparsa del poeta.

“Fedra è un dramma borghese, quasi un Ibsen ante-litteram che, pur imbevuto di cristianesimo giansenista e filosofia morale, è diventato nei secoli – dichiara Tiezzi- «la più grande opera sulla passione erotica che il teatro abbia mai prodotto». «In una dimensione claustrofobica» prosegue «dove la ragione scompare sotto la violenza e la tensione del desiderio, i mostri che affiorano di continuo nelle parole dei protagonisti sono quelli dell’inconscio, ancestrali, interpretabili solo con l’ausilio della psicanalisi freudiana. E sotto la sublime, levigata musicalità del verso si rintracciano le figure e le azioni di una tribalità arcaica, dall’incesto all’uccisione del padre». La regia va a fondo nell’indagine dei personaggi, cogliendo le loro trasformazioni sotto la forza di un desiderio che si trasforma in colpa e in peccato e spingendosi alla suggestione di una vera e propria seduta psicanalitica”.

Oltre a Elena Ghiaurov (Fedra), un cast formato da Martino D’Amico (Teseo), Valentina Elia (Ismene), Alberto Boubakar Malanchino (Ippolito), Marina Occhionero (Aricia), Bruna Rossi (Enone) e Massimo Verdastro (Teramene) e firma la scenografia con Franco Raggi e Gregorio Zurla. I costumi sono di Giovanna Buzzi, le luci di Gianni Pollini; la cura del canto di Francesca Della Monica e i movimenti coreografici di Cristiana Morganti.

Danza contemporanea: diversi e da segnare sul proprio taccuino gli appuntamenti da seguire. Al Teatro della Contraddizione di Milano, per la rassegna “Controdanza” di MowWlab/Il filo di Paglia presenta nelle sere del 25 e 26 maggio alle ore 20,45 (le repliche inizialmente previste dal 19 al 21 aprile sono state spostate a maggio per  l’insorgenza di un problema tecnico)   “Albatros”, coreografia di Pablo Ezequiel Rizzo con Alessandra Cozzi, e lo stesso Ezequiel Rizzo, e Giuseppe Zagaria , dramaturg Eliana Rotella coprodotto da Hangartfest, Aiep Ariella Vidach e Ramificazioni Festival col sostegno di Studio 21, Tersicorea.off e Dracma.

Un momento della coreografia di “Albatros” di Pablo Wzequiel Rizzo in programma per “Controdanza” al teatro della Contraddizione di Milano (fotografia di Stefano Scheda)

In “Albatros”di Pablo Ezequiel Rizzo, giovane emergente della danza contemporanea la somiglianza e androginia dei due performer crea “una danza illusoria in cui lo spettatore si smarrisce e si confonde, è deviato dalle diffrazioni tra oscurità e luce. “Albatros” indaga la misteriosità del corpo cibernetico e invita ad inaugurare un nuovo modo di pensare l’identità sessuata, superando la maniera dualistica di contrapporre il maschile al femminile”. Pensato originariamente come traduzione corporea di uno studio biologico e comportamentale basato su alcune tipologie di animali, il lavoro si evolve in un’indagine antropologica, traendo ispirazione da “Urpflanze, la pianta originaria” di Goethe e dalla teoria cyborg della biologa e filosofa Donna Haraway.

Fra i numerosi progetti del 2024, Körper – Centro Nazionale di Produzione della Danza rinnova ancora una volta la collaborazione con Anghiari Dance Hub, per sostenere i giovani coreografi. Nei mesi di aprile e maggio si esibiranno allo Spazio Körper di Napoli i vincitori del bando 2023: si inizia il 21 aprile con “Kontakte” di Manuela Victoria Colacicco e “E poi entrarono i cinghiali” con la regia di Simone Lorenzo Benini. Dopo il debutto ad Anghiari (Arezzo) dello scorso novembre 2023, i giovani coreografi presenteranno i loro lavori in questa tappa napoletana, portando avanti la loro ricerca e approfondendo gli insegnamenti ricevuti in questi mesi da operatori e tecnici del settore: la vittoria del bando prevede infatti un intenso periodo di formazione, un’occasione preziosa per esplorare le moltitudini del proprio lavoro artistico.

Dal 26 al 28 aprile a Collegno e Torino arriva invece la primavera della Lavanderia a Vapore. In programma il festival “Spring Rolls” con  incontri, workshop, spettacoli per celebrare la ricorrenza della Giornata dell’Unesco della Danza. Spettacoli: “Transenne” di Claudio Larena (Stazione Ferroviaria di Collegno, 26 aprile ore 17) come “Pretend it’s a toilet” di Sara Leghissa (Parco della Certosa, 28 aprile ore 17.30) indagano quali corpi hanno diritto agli spazi pubblici e come gli stessi vengono riconfigurati. Con il progetto “Mind Wanderers”, insieme a Lucilla Barchetta (Lavanderia a Vapore, 26 aprile, ore 14-18), viene rivendicata la “dis-attenzione come zona per sperimentare tempi e mondi interstiziali e obliqui.

Un momento di “Unending Love” del coreografo Alex Baczyński-Jenkins di scena il 27 aprile alla Lavanderia a Vapore di Collegno per Spring Rolls festival di primavera

Questa trasversalità riverbera la nozione di “queer” e lo stato di “queerness” dalla quale ci muoviamo verso l’azione di “queering “che apre orizzonti di convergenza tra identità e persone diverse. Segue alle 20,45 “Repertorio N.2” di e con Davi Pontes e Wallace Ferreira. Il 27 aprile nel Villaggio Dora dalle 16 alle 18 “Village People”, festa di quartiere tra musica, danza e case aperte. Alle ore 19 nel cortile della Lavanderia a Vapore Cristina Kristal Rizzo presenta la sua coreografia “Boga”, suono e luce di Enrico Malatesta. Ritmo incessante e reiterato per “Unending Love”del coreografo Alex Baczyński-Jenkins (Lavanderia a Vapore, 27 aprile ore 20.45). Lo spettacolo dura due ore e il pubblico può andare e venire a suo piacimento. Si chiude alle 23 sempre alla Lavanderia a Vapore con le Letture ad alta voce a cura di Isterika Istorika Olobionte. Installazione performativa di Lorenzo Peluffo ed Enrico Turletti. Rito corale e sensuale, per “Los Faunos” – progetto con oltre 100 partecipanti provenienti dalle scuole di danza, guidati in un percorso formativo da gennaio dal coreografo catalano Quim Bigas Bassart e con il coinvolgimento delle compagnie piemontesi Balletto Teatro di Torino, Compagnia EgriBiancoDanza, CodedUomo e Zerogrammi – incarna la riaffermazione del diritto di esistere da parte di una pluralità di identità, spesso costrette e negate da un mondo binario che mortifica la pulsione della complessità (Parco della Certosa, 28 aprile ore 16. Alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino, ore 19,30, dispositivo performativo di travestimento “La Boutique” spingendoci aldilà delle etichette e barriere ideologiche che sono spesso naturali cicatrizzazioni di oppressioni sistemiche. La giornata del 28 aprile si chiude con il tradizionale “Gala” che presenta diverse compagnie ed enti culturali del torinese, tra cui la Rete Nest (EgriBiancoDanza, Balletto Teatro di Torino, Zerogrammi e CodedUomo), Coorpi con la danza in 1 minuto, Tecnologia Filosofiche ed Eko Dance Company. Come consuetudine, l’evento è organizzato dalla Fondazione Egri per la Danza e viene ospitato dalla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, in collaborazione con Ipuntidanza– una rete di programmazione e produzione della Fondazione Egri.

Un momento di “Los Faunos” del coreografo catalano Quim Bigas Bassart che ha coinvolto le compagnie piemontesi di danza in un percorso spettacolare comune (Foto Andrea Macchia)

 

 

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