Teatro
Festival dello Spettatore ad Arezzo e Performing Media a Roma
L’Autunno dei festival sta diventando una stagione quasi più ricca di quella estiva appena trascorsa. Tantissimi gli appuntamenti che si succedono giorno dopo giorno. Posto d’onore va obbligatoriamente a quello dedicato proprio allo spettatore, consumatore ultimo degli eventi teatrali e spettacolari in genere. Si tiene ad Arezzo ed è giunto alla settima edizione. Promosso dalla Rete Aretina è un caso unico in tutta Italia, punto di riferimento di una vera e propria Rete diffusasi negli ultimi anni in diverse città e regioni. Ciascun gruppo ha le proprie peculiarità e profili. Si va da chi partecipa attivamente alla costruzione dei palinsesti di festival e rassegne a chi invece si fa stimolo a teatri organizzando incontri e laboratori.
“Il teatro, lo spettacolo, l’arte in qualunque sua forma, sono attività che ci fanno andare a velocità diversa rispetto alla vita di tutti i giorni e ci concedono occasioni e spazi per riprenderci il nostro tempo, respirare, rallentare, per dedicarci alla bellezza, alla riflessione, all’emozione, al nutrimento dello spirito, oltre che del corpo” così infatti dichiara il teatrante Massimo Ferri attuale presidente della Rete Aretina e instancabile agitatore del festival giunto alla sua settima edizione con un programma come sempre ricco di idee e stimolante per le proposte spettacolari Il via il 29 alla libreria Feltrinelli (ore 15) con “Pensieri disordinati sul bambino interiore” incontro con Roberto Frabetti, fondatore de La Baracca e Renzo Boldrini – regista e direttore artistico di Giallo Mare Minimal Teatro e vicepresidente dell’associazione del Teatro Ragazzi. Alle 17 seguirà la presentazione del libro “Giacomo Verde. Attraversamenti tra teatro e video”, di Anna Maria Monteverdi.
Appuntamento con il teatro dal vivo, alle 19, presso il Teatro Le Fornaci di Terranuova Bracciolini per assistere all’anteprima di “The Revolution Is us” di Daniele Bertolini: “articolata in due tempi, il primo direttamente da casa dei partecipanti e il secondo attraverso il tessuto urbano, questa opera esperienziale induce e provoca gli spettatori a diventare agenti di rivoluzione”.
E’ il filosofo, psicanalista e giornalista Umberto Galimberti il protagonista della conferenza “Le Figure del Tempo” l’indomani alle 17,30 al Teatro “Pietro Aretino”. Un autobus trasporterà al termine i partecipanti in direzione di Monte Savino per assistere al Teatro Verdi, allo spettacolo in prima nazionale “I Manoscritti non bruciano” della compagnia Macondo tratto da “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov. Lo spettacolo “contiene in sé, profeticamente, tutte le sfide del contemporaneo, quelle che caratterizzano il presente, che, come in ogni opera d’arte immortale e senza tempo, arrivano al nostro io più profondo seguendo strade invisibili. Quanto può costare la ricerca del proprio ruolo nella società e quanta paura esiste nel prendere una decisione che porti fuori dal consenso comune?” . “I Manoscritti non bruciano” è scritto e diretto da Alessandra Chieli.
Sabato 1 ottobre alle ore 14,30 è l’appuntamento importante al teatro “Aretino” della “Reunion degli spettatori d’Italia” con la partecipazione di gruppi di spettatori aderenti a progetti di formazione e coinvolgimento del pubblico che si incontreranno ad Arezzo, sia in forma virtuale sia dal vivo, per condividere motivazioni, desideri, visioni del pubblico a teatro. Saranno tre alla Fortezza Medicea (ore 17,30, alle 18,30 e alle 19,30) le repliche di “Miss Lala al Circo Fernando / In a room”, performance ideata da Chiara Frigo con la storica interprete della compagnia del Tanztheater di Wuppertal Marigia Maggipinto che comporrà “un racconto in tempo reale, in cui a tratti riemerge la sua danza, non per commemorare l’esperienza con Pina Bausch ma per rivivere e condividere, ad ogni diversa sollecitazione, quel bagaglio di esperienza artistica e umana”.
Al teatro Petrarca, in pieno centro storico cittadino, alle 21,15 va in scena “Natale in Casa Cupiello, spettacolo per attore cum figuris” di Teatri Associati di Napoli. Si tratta di una messinscena non convenzionale con al centro un attore, Luca Saccoia, che interagisce con sette pupazzi realizzati dallo scenografo Tiziano Fario e animati da un gruppo di manovratori coordinato da Irene Vecchia. Lo spettacolo, fedele al testo di Eduardo, evoca le vicende della famiglia Cupiello: “un sogno che prende vita attraverso il teatro di figura nel quale l’attore s’immerge riemergendone come “Tommasino” che, dopo aver detto il fatidico “sì” a suo padre, rivive e fa rivivere quel “Natale” che ci accompagna da 90 anni”. Sipario sul festival il 2 ottobre. Si parte con “Cappuccetto rosso nel bosco” di Zaches teatro, uno spettacolo immersivo per parchi, giardini e spettatori dai quattro anni in su scritto e diretto da Luana Gramegna. Attorno al pubblico immerso nel bosco, si muovono, appaiono e scompaiono i personaggi della fiaba di Cappuccetto Rosso e le note della viola si intrecciano alla narrazione di una bizzarra cantastorie che guida gli spettatori lungo il dipanarsi della storia. L’appuntamento è alle 11,30 nel Parco, il Prato la Rotonda. Alle 11 e fino alle 16, da piazza San Domenico inizia “Le donne di Shakespeare, spettacolo itinerante in palazzi storici e corti interne” ideato da Chiara Renzi/rumorBianc(O) con la drammaturgia di Camilla Mattiuzzo porterà il pubblico alla scoperta di micro spettacoli in luoghi di particolare interesse aretini. In piazza San Jacopo (ore 17) il Circo Pacco presenta il suo “100% Paccottiglia”, celebre spettacolo di clownerie. Ultimo atto al cinema Eden per assistere alle ore 21,5) al film televisivo “Natale in casa Cupiello” di e con il grande Eduardo De Filippo.
Non lontani da Arezzo, in regione umbra, tra Spoleto e Foligno si tiene la seconda edizione di “Umbria Factory Festival” con un programma di tutto rispetto, dal teatro alla danza. Primo weekend da non perdere è a Spoleto dal 28 settembre al 2 ottobre, mentre a Foligno si terranno altri due cicli di appuntamenti dal 5 al 9 ottobre e dal 14 al 16 ottobre. Focalizziamo l’attenzione sulla prima tranche di appuntamenti in cartellone a Spoleto. Si comincia con Maxime & Francesco, una compagnia francese di danza contemporanea che porta in scena “Chenapan” il 28 settembre al Cantiere Oberdan. Il giorno dopo, live performance del gruppo al femminile di Unterwasser/Maze labirinto all’Auditorium della Stella. Ferve l’attesa per “Di fronte agli occhi degli altri” ultimo lavoro del coreografo fiorentino Virgilio Sieni, in scena il 30 settembre sempre all’Auditorium La Stella. Sabato 1 ottobre al Museo Civico (ore17-19) è prevista l’installazione/performance di Progetto Nebula con Cura (replicato anche l’indomani dalle 11 alle 18). Alle 18 si aggiunge “Materia”, installazione visiva/film a cura di Mahler & LeWitt Studios (replicato l’indomani alle 17). Alle 21 al Cantiere Oberdan Jared McNeil presenta il primo studio di “The Rock” con The Humid Squad. (in replica l’indomani alle ore 21). Alle ore 12 al cinema sala Pegasus il concerto “100 Comizi d’amore (piano solo)” di Giovanni Guidi (in replica alle 16 alla Casa Menotti). Nei successivi week end a Foligno attesi tra gli altri, Astragali teatro, Chiara Frigo, CapoTrave, Andrea Cosentino e altri.
E a partire da oggi sino al 30 settembre nella Capitale, nell’ambito del programma dell’Estate Romana, va in onda, per la sua terza edizione il festival “Performing Media!” Che si svilupperà in una ricognizione teorica ed esperienziale, ludica e partecipativa, basata sull’apprendimento dappertutto attraverso i “walkabout” ( cioè esplorazioni partecipate radionomadi che generano geo-podcasting) condotti da Carlo Infante e una serie di performance e installazioni.
Il format del walkabout si evolverà stasera a partire dalle ore 21 con “le videoproiezioni nomadi, camminando di notte lungo l’Appia Antica, Capo di Bove (Appia Antica 222) interpretando, in un inedito performing media storytelling, epigrafi e storie di tombaroli; si svilupperà l’attività di geo-podcasting con l’app di “realtà aumentata orale” Loquis, narrando storie come quella di Don Sardelli, il “Don Milani” degli Acquedotti. Domani 26 settembre al Teatro Argentina, Sala Squarzina, alle 18,: il talk sul “libro-librido” “Performing Media, un futuro remoto. Il percorso di Carlo Infante tra Memoria dell’Avanguardia e Transizione Digitale”. Al termine si andrà in walkabout nel teatro (ricordando Beppe Bartolucci), per un evento promosso con “Roma Europa Festival”. Il 27 settembre alle 11 al Parco degli Acquedotti Walkabout for kid. “Geo-podcast per Don Sardelli. Il Performing Media Storytelling di un Museo Dappertutto”. Con Simona Verrusio-Vj Janus. 28 settembre: Accademia nazionale di danza. Dalle 11 alle 17 workshop condotto da Carlo Infante su “Performing Media, tra paesaggi umani e virtuali” con il progetto coreografico in realtà virtuale “Touching in VR” con Ariella Vidach e Claudio Prati– AiEP. Alle 18, installazione “Performing Media map” e di intelligenza artificiale “Nuvola4.0” di Nuvola Project, Alle 19, performance “Kinexa studio” di e con Ariella Vidach, L’indomani si torna a Capo Bove (via Appia Antica 222) per il walkabout con le proiezioni nomadi. Infine il 30 settembre al Parco Archeologico dell’Appia Antica si farà experience lab con brainstorming e walkabout su “L’arte dello spettatore. La nuova rete del valore, tra partecipazione attiva e blockchain” con installazione di Intelligenza Artificiale ed elaborati ipermediali (in soluzione NFT-Non-Fungible Token per la rete blockchain) degli studenti del corso di Performing Media al Dipartimento di Pianificazione Design e Tecnologia dell’Architettura di Sapienza-Università di Roma, insieme a Communia-Rete per i Beni Comuni che sta creando una comunità estesa d’innovazione sociale, di respiro nazionale.
Performing media per quelli di Urban Experience che curano il progetto è “un concetto evolutivo, comporta una nuova sensibilità che permette d’interpretare l’innovazione digitale come un’espansione delle possibilità di comunicazione, per agirle e non subirle. Si tratta di tutto un mondo di pratiche creative che trova origine nell’ambito delle culture digitali e ancora prima del teatro di ricerca affinato ai media, sia radiofonici sia video, in particolare con il videoteatro, una peculiarità italiana sviluppata nei primi anni Ottanta, con la Postavanguardia”. Questofenomeno si è poi esteso alle più diverse articolazioni, tra performance e multimedialità, che si misurano con le trasformazioni dei linguaggi audiovisivi. Oggi il performing media riguarda sempre più lo sviluppo delle tecnologie dei nuovi media interattivi, mobili e geolocalizzati. I media possono diventare così “performanti in via direttamente proporzionale alle nostre azioni innestate a progettazioni culturali ed educative. Ciò sta creando un nuovo paradigma per ciò che definiamo cultura: il rapporto tra uomo e mondo non è solo mediato da tecnologie meramente intese come strumenti ma comporta un’integrazione sensibile tra il naturale e l’artificiale, creando nuove opportunità di evoluzione antropologica e culturale. E’ per questo che il performing media può liberare al meglio il nostro potenziale d’interazione con il mondo, sollecitando condizioni abilitanti per agire i media per non esserne usati, esprimendo una straordinaria “intelligenza connettiva” ludica, partecipativa e congeniale, secondo i principi naturali dello “sciame intelligente””.
Sempre a Roma, ma meno “tecnologico” un festival che si focalizza su una sapienza teatrale: quella dell’improvvisazione. Dal 28 settembre fino al 2 ottobre nella cornice del quartiere del Quadraro si tiene la Terza edizione di “Gif, il festival italiano di improvvisazione teatrale” curato dall’associazione Manallarte con la direzione di Giorgio Rosa. Al centro dell’intera manifestazione c’è il concorso che vede sette tra le migliori compagnie di Improvvisazione provenienti da tutta la Penisola, gareggiare per l’assegnazione del Premio, il primo in Italia assegnato nell’ambito dell’Improvvisazione. Non ci sarà alcun copione o canovaccio, tutti spettacoli in cartellone verranno creati sul momento, unico punto di partenza è il territorio. Basterà, infatti, un racconto, un aneddoto legato al quartiere Quadraro, per creare lo spunto allo show e dare vita ad uno spettacolo creato sul momento. Coffee Brecht (Napoli), Effetti Collaterali (Roma), EstroDestro (Pescara-Roma), Improvvisart (Lecce), Officina Pasolini (Roma), The Spot (Roma), Witberry (Firenze) queste sono le compagnie che prenderanno parte a questa edizione. Collaborano al Festival anche il Teatro Ygramul, Abraxa Teatro e diversi altri artisti che hanno deciso di prendere parte alla kermesse. Importante la collaborazione anche con Il Teatro Nel Baule.
Dalla Capitale ai piccoli paesi. Come Baradili in Sardegna dove si imparerà a “espirare”. Il paese più piccolo della Sardegna lancia The Baradili Festival – Espirazioni, l’edizione 0 di un festival culturale che si terrà nei giorni 2, 22 e 23 ottobre, ideato e realizzato da Nabui Società Benefit, basato sul benessere e sul buon vivere che avrà come tema l’”espirazione”, intesa non solo nella sua accezione fisico-biologica ma nella sua dimensione astratta, emotiva, metaforica.
Cosa significa a Baradili, espirare? Cedere, in modo definitivo, al fenomeno dello spopolamento o cedere nel senso di donare, agli altri, al territorio, le energie della resistenza? Espirare per morire, o espirare per liberarsi in vista di una rigenerazione, di una nuova inspirazione? E cosa significa espirare per l’ambiente e per le comunità?
Queste le domande da cui nasce il festival, un ciclo di 4 episodi che punta ad animare il paese con incontri, esperienze gastronomiche e momenti laboratoriali. Punta di diamante del festival, la lectio magistralis di Stefano Mancuso, scienziato e divulgatore di prestigio internazionale. Stefano Mancuso è, infatti, tra lemassime autorità mondiali impegnate a studiare e divulgare una nuova verità sulle piante, creature intelligenti e sensibili capaci di scegliere, imparare e ricordare. Professore ordinario presso l’Università di Firenze e ordinario dell’Accademia dei Georgofili, dirige il Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale con sedi a Firenze, Kitakyushu, Bonn e Parigi. Tra i suoi libri il best-seller “Verde Brillante” e il vincitore del Premio Galileo 2018, il più prestigioso premio per la divulgazione scientifica, “Plant Revolution”. Seguono L’incredibile viaggio delle piante (2018). In questa occasione l’amministrazione comunale conferirà a Mancuso la cittadinanza onoraria un gesto volto, non solo a celebrare una delle menti più brillanti della ricerca scientifica, ma anche a sottolineare l’intento del Comune a proseguire il lavoro nella direzione della sostenibilità e del rispetto del mondo naturale. Il festival proseguirà la stessa sera con una degustazione di Andrea Porcu, chef attivo tra la Sardegna e Parigi, creatore di un progetto di riscoperta delle radici gastronomiche sarde rivisitate in chiave street-food, che preparerà un menù plant-based, ispirato all’intervento di Stefano Mancuso. A completare il palinsesto, il 22 e 23 ottobre due laboratori con focus su anima e corpo: il primo sarà tenuto dagli artisti Antonio Bissiri e Fabio Sau del collettivo Prendashanseaux ed esplorerà l’incontro tra corpo e natura in una dinamica meditativa di scoperta di se stessi attraverso il movimento. Il secondo sarà un laboratorio di pratica yoga di Valentina Murranca, insegnante e trainer professionista, che, attraverso un approccio fluido al movimento, guiderà i praticanti a riconnettersi con il proprio respiro, a liberare corpo e mente da rigidità e tensioni, a ritrovare equilibrio, benessere psico-fisico e riscoprire la propria natura interiore.
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