Teatro

“Fabbrica Europa”, a Firenze le visioni contemporanee di danza e musica

7 Settembre 2023

Torna per la sua trentesima edizione, la rassegna “monstre” di “Fabbrica Europa” dall’8 settembre fino al 12 ottobre a Firenze. Spettacoli, performance, concerti e produzioni site specific abiteranno gli spazi tra centro e periferia: Parc, Performing Arts Research Centre, Manifattura Tabacchi, Museo Novecento, Palazzina Reale, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Cantiere Florida, La Compagnia e il Tenax. Focus di questo anno è il “richiamo all’essenzialità della terra” guardando a “quelle forze generative che la abitano oltre il tempo e la storia, oltre gli stereotipi e i pregiudizi”. Un tracciato traversale rappresentato da“presenze femminili visionarie, protagoniste sulla scena con la potenza, la profondità e la spiritualità delle figure archetipiche o con l’intensità del segno sociale, politico e culturale più attuale”. All’interno del ricco palinsesto, i soprattutto danza e concerti pensati dai direttori artistici (Maurizia Settembri per la danza e Maurizio Busìa per la musica) in un percorso basato essenzialmente sui linguaggi del contemporaneo, spicca la nutrita presenza di maestri e di giovani talenti del panorama nazionale e internazionale, stimolo ed occasione per riflettere sull’attuale stato delle arti performative.

Un momento della performance di Romeo Castellucci “Domani” che apre “Fabbrica Europa” (foto di Andrea Avezzu)

Apre il programma, l’8 settembre nella Palazzina Reale di Firenze, Romeo Castellucci con la sua ultima performance presentata di recente alla Biennale Teatro di Venezia: “Domani” che si avvale come di consueto delle musiche del sound artist americano Scott Gibbons e della presenza della performer brasiliana Anna Lucia Barbosa che indossa i panni di una novella Tiresia che incede nel grande spazio sostenendo su una spalla un lungo tronco di un albero. “Nell’estremità del ramo – quella a contatto con il pavimento – è infatti conficcata la scarpa destinata a un piccolo piede, si direbbe di un bambino. Il suo o lei stessa ieri?”  “Domani” è quindi “un’azione performativa concettuale, un intervento minimale che si rivela al pubblico come un’azione reiterata, un moto instancabile ed essenziale in cui la componente umana, rappresentata dalla performer in scena, viene affiancata e completata da un secondo significante: la musica”. “Domani”sarà proposta fino al 10 settembre alle 17 e 17,30, 18,15 e 18,45.

La grande danzatrice Isadora Duncan è al centro della omonima coreografia di Jérome Bel ideata per Elisabeth Schwartz (tra l’altro profonda conoscitrice della Duncan) in scena a La Compagnia il 9 e 10 alle ore 21. Bel si è basato sull’opera autobiografica “Ma vie” pubblicata nel 1928 in cui il coreografo francese scopre “una coreografa visionaria che, attraverso la sua grande libertà di espressione e privilegiando la spontaneità e la naturalezza, ha gettato le basi della danza moderna, a sua volta all’origine della danza contemporanea”. Nello stesso spazio della Compagnia il 10 settembre la critica di danza Marinella Guatterini. “Adieu et au revoir: il Novecento sottobraccio a Isadora” è il titolo del talk della Guatterini previsto per le ore 20.

“Isadora Duncan” del coreografo Jerome Bel ideata per Elisabeth Schwartz (foto di Camille Blake)

L’artista sonora Agnese Banti (musicista e overtone singer) è la protagonista della performance “Speaking Cables” il 14 e 15 settembre alle ore 18 presso il Museo Novecento di Firenze. “Speaking Cables” è “un dispositivo aperto che, attraverso la combinazione delle sue cellule compositive in continua evoluzione, permette diverse possibilità drammaturgiche in relazione allo spazio scenico, acustico e al pubblico”. Con Banti anche Andrea Trona ai live electronics.

Lo stesso giorno della performance di Agnese Banti (ma un’ora dopo, alle 19 al PARC, Performing Arts Centre di Firenze) si terrà “Rizotronica”, progetto a cura della Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio “Luigi Cherubini”. La metafora del rizoma è stata adottata da Gilles Deleuze e Félix Guattari per “caratterizzare un tipo di ricerca filosofica che procede per multipli, senza punti di entrata o uscita ben definiti e senza gerarchie interne”. E a questo concetto e al rapporto suono e ambiente che si ispira la scuola. Le musiche e la performance sono a cura di Giacomo Aiolli, Stefano Bonomi, Francesco Favale, Giulia Franchino, Mikael Louafi, Giovanni Mazzanti, Sara Montagni, Luca Mucci, Lorenzo Niccolai, Flavia Passigli, Francesco Toninelli, Guido Tronti e Xinyue Yang.

Lo spettacolo di danza “The answer is land” della coreografa Sàmi Elle Sofe Sara (Foto Knut Aaserud)

“Per me, che vivo in un villaggio e in una società Sámi, l’amore e il legame con la natura, con ciò che ci circonda, con le persone, sono importanti. Ho sentito il bisogno di creare un’esperienza di danza e yoik (i canti tradizionali Sámi) in cui la connessione con il luogo (la terra, la natura) e la solidarietà fossero i temi principali. Questo è stato il punto di partenza del progetto”. Chi parla è Elle Sofe Sara, coreografa, regista e filmaker di origine Sàmi, un’ artista che ha fatto dell’attivismo uno degli elementi centrali del suo lavoro. Le sue creazioni sono legate alla realtà sociale, politica e culturale di questo popolo indigeno che vive tra Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia e che ancora oggi mantiene un profondo legame con la terra, ma racconta anche le sfide del mondo contemporaneo. A “Fabbrica Europa” , il 14 settembre alle ore 20, presso il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino porterà sul palcoscenico “Vástádaus Eana-The Answer is Land”.

“Kutu” e poi “Clap! Clap!”. Due live di seguito nell’ambito di “Mappe del Nuovo Mondo” alla Manifattura Tabacchi alle 22 del 15 settembre. Il primo nasce ad Addis Abeba dall’incontro del violinista e improvvisatore francese Théo Ceccaldi, uno dei talenti più promettenti della scena jazz francese, vincitore delle Victoires de la Musique 2017 e le voci delle due cantanti etiopi Hewan G/Wold & Haleluya T/Tsadik. Performance in cui si intrecciano improvvisazione e slanci vocali. Sul palcoscenico Théo Ceccaldi sarà accompagnato da Hewan Geberewold, voce, Cyril Atef, batteria, Valentin Ceccaldi, basso e Akemi Fujimori-Poivre, tastiere. A seguire Clap! Clap!, pioniere dell’ethno eletronica. Ha collaborato con Paul Simon , Marco Mengoni, Eric Andre e Coldcut.

Il violinista Théo Ceccali guida il gruppo Kutu nato ad Addis Abeba assieme a delle vocalist etiopi (foto Aurore Fouchez)

C.G.J. Colletivo Giulio e Jari è un progetto di ricerca e creazione di format performativi incentrati sull’osservazione di aspetti celati nella quotidianità di ogni cultura. I due componenti, al secolo Jari Bolfrini e Giulio Petrucci, hanno collaborato a lungo con artisti come Cristina Kristal Rizzo, Virgilio Sieni e Stefano Questorio e il 16 settembre alla Manifattura Tabacchi (alle ore 20) presenteranno “Fuego” un format coreografico e sonoro “che si nutre di un continuo divenire, declinando sviluppi, durate, intenzioni, temi, slanci che si propagano in un tempo serrato come in un flusso senza fine”. A seguire nella stessa location e stesso giorno (alle ore 21) Flavia Zaganelli, danzatrice e performer presenta “In Electrica/Ecosìstema” una “performance che indaga la relazione tra corpi vegetali, umani e tecnologici, utilizzando i linguaggi della musica elettronica live, della danza contemporanea e della biodata sonification”.

Il coreografo e regista Francesco Marilungo con Alice Raffaelli, Barbara Novati, Roberta Racis, Francesca Linnea Ugolini, Vera Di Lecce è di scena il 16 e 17 settembre alle 18 al Museo Novecento di Firenze con “Stuporosa”, spettacolo che riflette sul lutto nella società contemporanea.

“Si è perduto l’istituto culturale di un rito funebre che permetteva di superare la crisi della perdita -dice Marilungo-, elevandola, attraverso il simbolo, a un piano meta-storico. Manca la comunità con cui iniziare il processo di elaborazione e distacco dal dolore attraverso la condivisione”. L’unica reazione possibile rimane il pianto, un “pianto immotivato, come se il lutto fosse uno stato ineluttabile dell’esistenza”.Così apparentemente senza motivo i cinque performer di “Stuporosa” danno vita a un pianto che “assume varie sfumature, ora trattenuto, ora soffocato, che si fa musica, che sfocia nella speranza, che diviene canto ricalcando le sonorità di un antico lamento funebre salentino”.

Una scena d’assieme della coreografia “Stuporosa” di Francesco Marilungo dedicata al lutto (Foto Vera Di Luce)

Giacomo Lilliù e Collettivo ØNAR il 16 alle 22 e il 17 settembre alle 10 al PARC presenteranno “WOE/Wastage of Events“ un’opera ibrida che avviene contemporaneamente in presenza e sulla piattaforma di streaming Twitch. Traversata di un deserto poligonale, trasfigurato attraverso iconografie tipiche dell’era informatica. Il dispositivo scenico vede al centro uno schermo che, come un portale, si apre su una realtà virtuale di luoghi disabitati, un dimenticatoio in cui dell’umano aleggia solo l’assenza. Attorno allo schermo, tre figure liminali: un performer con equipaggiamento VR, attraverso i cui occhi si compie la perlustrazione; un’artista del suono che sonorizza dal vivo gli ambienti; uno speaker, che con voce distorta dal microfono, scandisce cronologie di file e divagazioni attorno al tema della memoria”.

Margherita Landi, coreografa, danzatrice e antropologa, che dal 2014 si occupa di ricerca su corpo e nuove tecnologie il 17 settembre alle 20 presso la Manifattura Tabacchi mette in pista assieme alla danzatrice Agnese Lanza, “Embodyng Absence”. Questo progetto si propone di “lavorare sull’apprendimento in tempo reale di una breve partitura di movimento da un visore di Realtà Virtuale per poi esercitarsi a stare nei vuoti di memoria di ciò che è stato appreso.
I contenuti coreografici sono scene che evocano qualcosa che tutti noi conosciamo bene: il movimento libero e immaginativo, il gioco dei bambini quando verso i 4-5 anni non sono stati ancora contaminati da pregiudizi o aspettative”. Il visore di Realtà Virtuale (VR) diventa in questo caso “maschera attraverso cui si apprende in tempo reale e che teletrasporta il performer in un luogo dell’infanzia, fatto di gioco e di libero movimento, da cui rubare gesti e sequenze in modo estemporaneo.”

La  coreografa Michela Ifigenia Colturi e Tyche presentano a Firenze “Cuma” e “Cicerone” (Foto Alessandra Stanghini)

Il gruppo di ricerca di sei elementi formato dalla danzatrice e coreografa Michela Ifigenia Colturi e Tyche mostrerà due coreografie: “Citerone” che prende le mosse da “Le Baccanti” di Euripide (performer: Enzina Cappelli e Andreyna de la Soledad) e “Cuma” un solo ispirato alla figura della Sibilla (performer Federica D’Aversa). Entrambe le coreografie sono di Michela Ifigenia Colturi e saranno presentate il 17 settembre alle 22 al Cantiere Florida.

Nello stesso Florida, due sere dopo, il 19 alle 22 , va in scena il “Solo in due” di Eleonora Chiocchini e Francoise Parlanti autrici del concept, della coreografia e della interpretazione. Sempre il 19, ma alla Manifattura Tabacchi (ore 22) Cecilia Lenyini, performer e vocalist e regista e Semionauta, al secolo Giordano Fiacchini, musicista e ricercatore in ambito multimediale mostrano “Trascendenze Artificiali” in cui si modifica e “riconfigura il corpo attraverso la fusione di suono, movimento e tecnologia, esplorando nuove possibilità espressive e offrendo una visione personale dell’esperienza umana”. Yo Performing Arts in “Inesorabilmente una via” è “una sorta di esortazione alla ricerca di nuovi equilibri”. I due performer si confrontano con il “Bisonte” , una video installazione di Bizhan Bassiri e un ambiente sonoro di Stefano Taglietti (20 settembre alle 20 alla Manifattura Tabacchi).

La danzatrice greca Alena Antoniou nella sua coreografia “Landscape” (Foto Andreas Simopoulos for Anassis Stegi)

Gianmaria Borzillo, danzatore e performer in “Under The Influence” (20 settembre alle 21 al Florida) c’è il tentativo di ricostruire dopo un crollo. “Ricostruire un attimo di splendore, l’acme lontana che rappresenti un risveglio per questi personaggi dormienti e in conflitto col vuoto che li abita”. “Landscape” è il titolo della coreografia proposta dalla danzatrice greca Elena Antoniou (21 settembre alle ore 21 al Tenax). Il 22 settembre alle ore 22 alla Palazzina Reale di Firenze spazio al live della cantante e polistrumentista Daniela Pes, una vera “Bjork sarda” protagonista di un set affascinante e mozzafiato accompagnata da Maru Marucco (voce ed electronics).

Il 24 settembre alle ore 19 e 30 al Florida (in replica alle 21), “Welcome My Funeral” nuova produzione coreografica firmata da Brandon Lagaert per Equilibrio Dinamico Dance Company.

Dal 25 al 29 settembre alle ore 17 al PARC diversi appuntamenti, cinque incontri sulla creazione di Philippe Kratz. Tra questi “Dalla fiaba alla danza” con la critica di danza Rossella Battisti, ospite Sarah Strobele. Il Nuovo Balletto di Toscana danzerà infine “The Red Shoes”, ideato dal coreografo Philip Kratz (il 29 alle 17).

Igor e Moreno e Collettivo Mine firmano “Beat Forward” uno spettacolo inedito in cui la coreografia originale viene reinventata e moltiplicata nei corpi di Francesco Saverio Cavaliere, Siro Guglielmi, Fabio Novembrini, Roberta Racis e Silvia Sisto. Appuntamento il 27 alle 21 al Tenax.

“Beat Forward” è lo spettacolo di Igor e Moreno e collettivo Mine di scena al Tenax (Foto di Luigi Angelucci)

Nello stesso spazio del Tenax, due sere dopo alle 22 è la volta del Live di Lorenzo Senni, musicista di punta della scena elettronica particolarmente legato al mondo della danza contemporanea.

Uno spettacolo di danza  forte e coinvolgente come “Coefore rock’n roll” del coreografo Enzo Cosimi è da non perdere, il 29 settembre alle 21 al Cantiere Florida.

Veronese di nascita ma residente a Berlino il musicista Andrea Belfi arriva a “Fabbrica Europa” (il 30 settembre alle 19 al PARC) per proporre il nuovo progetto “Eternally Frozen”, una “serie di composizioni che nascono dall’utilizzo del canone, un’antica tecnica in cui una melodia iniziale è imitata da una o più parti in specifici intervalli di tempo, ricreando una sorta di ciclo infinito di ripetizioni”.

Don Karate è il progetto del batterista fiorentino Stefano Tamborrino . Con lui sulla scena del suo set (il 30 settembre alle 22 al PARC) due figure di spicco della scena jazz come Pasquale Mirra al vibrafono e Francesco Ponticelli al basso.

Una scena dallo spettacolo “Coefore Rock’n Roll” di Enzo Cosimi (Foto di Francesco Carbone)

Pianista, compositore e sound designer, Valerio Vigliar, quinta colonna del Collettivo Angelo Mai di Roma ha vinto nel 2021 il premio Ubu per le musiche di “Tiresias” messo in scena da Giorgina Pi. Vigliar il 1 ottobre proporrà al Parc (ore 18) il suo documentario sonoro sul parco “Promenade”.

Federica Tardito e Aldo Rendina , entrambi con esperienze in teatro e nella danza presentano il 1 ottobre al Cantiere Florida (alle ore 21). il loro “Sonja”, una figura che “evoca il mondo e l’amore non corrisposto di una donna dai delicati e azzurri moti dell’anima.
Il personaggio, che Federica Tardito definisce una “figura dai desideri mancati”, arrestandosi sulla soglia della narrazione, ne prende la distanza, per avvicinarsi alla dimensione interiore e dar voce alla parte invisibile. Per lasciar emergere l’inedito stupore dell’inespresso”.

La compagnia Xe diretta da una coreografa di grande sensibilità come Julie Ann Anzilotti  il 3 ottobre alle 19 al Cantiere Florida presenta il suo lavoro “Variazioni su Giona” ripreso dalle pagine dell’Antico Testamento. Le musiche originali sono di Steven Brown e Lu Van Lieshout.

“Se Faire La Belle” è lo spettacolo con la coreografia della danzatrice Leila Ka (fotografia di Laurent Philippe)

Viene dalla danza urbana e ha danzato per Maguy Marin in “May B”: è Leila Ka. Approda ora a Firenze (4 ottobre alle 21 alla Palazzina Reale) con il suo solo “Se Faire la belle”: “Su un palco spoglio, un corpo, vulnerabile e al contempo sfrontato, come un leone in gabbia cerca di liberarsi. Accompagnato da un crescendo di elettronica, urla forte e chiaro il suo bisogno di esultare”.

Grande attesa per il nuovo lavoro di un altro coreografo e danzatore francese: Alexander Fandard che presenterà il suo “Comme un Symbole” il 4 ottobre alle 21 alla Palazzina Reale. La coreografia è un “intenso (auto)ritratto di una figura tanto attuale quanto controversa – delinquente, potenziale terrorista, eterno straniero – tra paura, emarginazione, fascinazione, curiosità. Una figura, spesso maschile, disprezzata, adulata, sacrificata o erotizzata, che il coreografo francese vuole riabilitare, scardinando i cliché di cui è spesso vittima nella società di oggi”.

Il coreografo Alexander Fandard presenta l’atteso nuovo spettacolo “Come un Symbole” (Foto di Benedicte Ramfjord)

Viaggiare attraverso spazi ritmici come spazi geografici… Questa è l’essenza della sua musica.Tra nord e sud, est e ovest, viaggia costantemente per il mondo alla ricerca di nuove culture e nuove sonorità. E’ Anne Paceo, cantante, batterista e suonatrice di kalimba che, dalla nativa Costa approda a Parigi dove incontra il jazz suonando con una serie di grandi musicisti come Archie Shepp e China Moses. Sonda le frontiere tra il jazz e il pop. Il suo album di due anni fa “Shamanes” la consacra come una delle più interessanti figure della scena musicale transalpina. Paceco sarà di scena con il suo quartetto il 5 ottobre alle 21 al Cantiere Florida di Firenze. Con lei sul palco anche Isabel Sorting, tastiere, Christophe Panzani, sax e Tony Paeleman, Fender Rhodes.

Nello stesso spazio del Florida, il giorno dopo, 6 ottobre alle 21, sono protagonisti di un live due jazzisti di fama internazionale che necessitano di poche presentazioni. Sono il tunisino Dhafer Youssef, tra i più interessanti suonatori di oud della sua generazione, fresco reduce della pubblicazione dell’album “Street of Minarets” registrato con ospiti come Herbie Hancock, Marcus Miller e Dave Holland. Insieme a lui sul palco il chitarrista norvegese Edvin Aarset, da tempo suo sodale in progetti e tour. Grande virtuoso suona spesso con Nils Petter Molvaer e collabora con Garbarek, Eno, Ladswell e Sylvian.

Dafher Youssef uno dei più grandi suonatori di oud sarà in concerto a Firenze con il chitarrista norvegese Edvin Aarset

Il 7 ottobre alle 19, negli spazi del PARC va in onda “Future Tradizioni”. Questa è “un’iniziativa che mette insieme studiosi, divulgatori, dj, producer e musicisti, esperti e addetti ai lavori per cercare di raggiungere un obiettivo ambizioso: dare alla musica tradizionale italiana il posto che merita nel panorama delle “musiche dal mondo”. Ideata e progettata dall’Associazione La Scena Muta, l’iniziativa ha messo in rete realtà come Altrosud, Antitapas, Ariano Folk Festival, Blogfoolk, Bucolica Circolo Culturale Agricolo, Carpino In Folk, Florence Folks Festival, Garrincha Go Go, Impact Hub Firenze, Le Bal Rital, Musicastrada Agency, Le Officine, Squilibri Editore, U-Boot, Zero Nove Nove.

L’ultimo appuntamento con “Fabbrica Europa” è con la danza di Sofia Nappi e la sua compagnia Komoco in “Ima” il 7 ottobre alle 21 al Cantiere Florida. “Ima” (in giapponese significa “il momento presente”) è stato progettato durante il lockdown. L’assenza del contatto fisico ha fatto nascere “un profondo senso di connessione e un desiderio di co-creazione”. “Essere soli con il proprio corpo permette di percepire chiaramente che nulla, dentro e intorno, si ferma e che tutto continua a esistere in una danza di interrelazione universale”. Danzano: Arthur Bouilliol, Leonardo de Santis, Glenda Gheller, India Guanzini, Paolo Piancastelli.

La compagnia Komoco della coreografa Sofia Nappi presenterà a “Fabbrica Europa” lo spettacolo “Ima” (Foto Pablolorente)
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