Teatro

Dominique Pitoiset: ciao caro Gigi, ciao caro Maestro

8 Dicembre 2020

Quella che segue è una bella lettera di Dominique Pitoiset, direttore dell’Opéra di Digione, regista e drammaturgo che ha frequentato a lungo l’Italia assieme alla moglie Nadia Fabrizio, raffinata attrice e cantante. Una lettera destinata a Gigi Dall’Aglio, di cui Dominque è stato amico e sodale. Un saluto, un ricordo, lieve e sincero. E con piacere la pubblico su queste pagine, nella speranza che lui, il Gigi, di lassù la riceva e la legga con il suo solito, arguto, comprensivo sorriso…


Intanto, ho promosso una raccolta di firme, con la formula di Change, per invitare la Rai-Radiotelevisione italiana a rendere il dovuto omaggio all’artista parmense.

 

Ieri sabato 5 dicembre è arrivata la terribile notizia.

Nadia, in lacrime, mi ha mostrato l’ultimo messaggio postato sul suo cellulare. Eri appena morto in ospedale, spazzato via da questo dannato virus che tanto temevi. Me l’avevi confessato più volte, nelle ultime settimane, durante le nostre piacevoli conversazioni telefoniche.

Avevamo promesso di incontrarci, non appena la situazione lo avesse permesso, al “Fico Rosso”, in Collina, con le nostre famiglie e tutti gli amici, attorno ad un grande tavolo per festeggiare una riunione che speravamo sarebbe stata rapida.

Ma i disegni del destino sono crudeli.

Nella nostra messa in scena de La Tempesta di Shakespeare al Teatro Farnese, ti ho affidato il ruolo del buono, del saggio, del fedele consigliere idealista e utopico, Gonzalo.

Non ti ho mai detto che questo ruolo ti si addiceva. Quando ci siamo rifugiati in Italia, io e la mia famiglia, tu ci hai teso la mano, ci hai aperto la tua cerchia di amici, ci hai portato nella tua famiglia.

Penso molto fortemente qui a Nice ed Emanuela, così come ai vostri nipoti che abbracciamo fortemente, Nadia, i ragazzi e io.

Hai saputo promuovere con la tua benevolenza il nostro inserimento in un capitolo della magnifica avventura artistica della compagnia Teatro Due, cui tanto hai contribuito.

Amico, sempre premuroso, generoso e benevolo. Siamo addirittura diventati colleghi, compagni creativi, complici di amicizia: a Parma, Venezia, Torino e Bordeaux dove sei venuto a lavorare, a recitare e e insegnare quando ero direttore del Teatro Nazionale.

Perché non sei stato solo un grande artista chiaroveggente e un malizioso interprete dell’intelligenza, sei stato anche l’insegnante che ogni studente sogna di incontrare.

Mi piace sentire la tua presenza intorno a me, regolarmente. Le chiederò consiglio ancora per molto tempo a venire. La tua voce e la tua benefica influenza non stanno certo per estinguersi.

Con la tua dipartita, uno dei periodi più belli della mia vita scivola nel corridoio della memoria. Adesso fai parte di quella nostalgia dei giorni felici che a volte mi prende.

Sei stato una guida e un compagno di viaggio. Hai contribuito a quella che a me piace definire “la mia rinascita italiana”.

Addio, amico mio. Chissà? Forse ci incontreremo per suonare insieme su altre isole, altri palchi, nel limbo.

E quando il traghettatore Caronte ti accompagnerà al Soggiorno del Beato, digli che gli angeli ti stanno aspettando per le prove. Le restrizioni di bilancio lo richiedono, dobbiamo fare in fretta, manca poco al debutto!

Allora in bocca al lupo caro Gigi, ciao caro Maestro.

Dijon, le 6 décembre 2020

Dominique

 

(Il ritratto di Gigi Dall’Aglio in copertina è di Michele Lamanna)

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.