Teatro
Danzar di maggio, i festival tra Lazio e Piemonte: da “Tendance” a “Interplay”
LATINA – E danza sia. Continuano a crescere gli appuntamenti con la danza in tutta Italia. Non solo rassegne dedicate esclusivamente al genere ma anche festival teatrali che ospitano robuste partecipazioni di giovani coreografe e coreografi. E’ il vero rimarcabile segno di cambiamento dell’Italia dello spettacolo, diventata nel giro di pochi anni terreno privilegiato per chi si esprime sulle punte. E’ la danza insomma la nuova regina della scena. E il Paese le rende omaggio da Nord a Sud in cicli ad hoc, alcuni dei quali da seguire con particolare attenzione.
“Con rabbia e con amore” come titola “Tendance 2024” dal 16 al 24 maggio nei centri di Latina, Pontinia e Sezze. “Rabbia come forza di trasformazione, cambiamento e movimento” così affermano i direttori artistici Danila Blasi e Ricky Bonavita. E spiegano che “è la voce delle sfide che il nostro tempo ci impone, un richiamo al cambiamento e uno sforzo per sfidare limiti. Attraverso la loro arte, le artiste e gli artisti non hanno timore di esprimere le tensioni e le contraddizioni che permeano la società nella quale ci troviamo, incoraggiando il pubblico a prenderne parte come esperienza di visione e riflessione”.
Ecco così la presenza in cartellone di artisti ampiamente celebrati per il loro stile. Come Adriana Boriello che al Museo Cambellotti di Latina dalle 17,30 presenta “Dna Counterpoints- Working Title” seguita dall’artista israeliano Sharon Fridman in “Practice Ina” e la giovane Elisa Pagani in “Per Primo il mio nome”. Alle 21 al teatro Fellini di Pontinia Antonella Bertoni del duo Abbondanza Bertoni mostrerà il suo “Femina” in collaborazione con Atcl. Naturalmente tra coreografi ampiamente riconosciuti in cartellone ci sono figura di culto come Paola Bianchi, Mauro Astolfi direttore dello Spellbound Contemporary Ballet. E ancora Daniele Ninarello, Giovanna Velardi, Ricky Bonavita ed Elisa Barucchieri che indicano la strada agli emergenti Filippo Porro, Simone Zambelli, Michael Incarbone e Riccardo Buscarini.
Dall’Inghilterra arrivano Travis Clausen Knight e James Pett (il 24 maggio al Fellini di Pontinia in “Imago” alle 21). Tra le proposte outsider “La parte maledetta- Viaggio ai confini del teatro” film di Teatro Akropolis, regia di Clemente Tafuri e David Baronio dedicato proprio al lavoro di Paola Bianchi e un pezzo teatrale a cura di Giorgina Pi: “Tiresia Bside” di Bluemotion con testi di Kae Tempest. Enrica Felici e Francesca Schipani, tentano di abbattere la barriera tra chi fa danza e chi la fruisce. “Poppy Seeds” è il risultato del percorso di quest’anno il 18 maggio a Latina in piazza del Popolo e il 25 a Capo Portiere. Sostegno ai giovani artisti: “Form 0” di Riccardo Buscarini, spettacolo vincitore della scorsa edizione del Premio Theodor Rawyler (ore 21,30 del 18 maggio a Latina). Continuano i laboratori allo spazio Mat di Sezze, quest’anno tenuti da Irene Russolillo e Manuela Cirfera, che condivideranno con gli allievi della scuola di teatro di MatutaTeatro il loro percorso artistico, coinvolgendoli attivamente nella pratica. Irene Russolillo con il musicista Edoardo Sansonne e Elisa Pagani con il suo progetto “Programma Tandem”, che ha coinvolto i coreografi Sharon Fridman e Adriana Borriello, mostreranno al pubblico i loro lavori al Museo Cambellotti.
Il 18 maggio a Latina Ricky Bonavita presenta “Quadri”; Il 19 maggio dalle 19 a Latina: “Puzzle” di Elisa Barucchieri e “If you were a man” di Mauro Astolfi. Il 24 maggio alle 17,30 a Latina “Fàtico set” di Irene Russolillo, anteprima Spellbound Contemporary Ballet.
Grande giornata il 25 a Latina dalle 19,30 alle 22,30 con Giorgina Pi (“Tiresias bside”); “Pezzi 1” e “Pezzi 2” di Paola Bianchi; “Nobody , nobody, nobody, it’s ok not to be ok” di Ninarello, “Autobiografia” di Giovanna Velardi, “La parte maledetta” di Teatro Akropolis. L’indomani alcune replicane e “Ombelichi tenui” di Filippo Porro e Simone Zambelli con Fabio Caputo e Filippo Porro in “Azioni fuori luogo”, “Fllngls” di Michael Incarbone. Al Museo Contemporaneo Madxi si potrà seguire, il progetto “Scrivere la danza”, in collaborazione con il giornalista e critico Graziano Graziani, un percorso nato per favorire il dialogo tra il mondo della critica specialistica e quello della letteratura, promuovendo un dialogo interdisciplinare e le cui ospiti quest’anno saranno Francesca Guercio e Carla Romana Antolini.
Si resta nel Lazio per seguire “Paesaggi del Corpo”, nove spettacoli di danza ai Castelli Romani. Il via il 18 maggio al teatro Artemisio Gian Maria Volontè di Velletri (ore 21)con “Trumpet” di Kinesis CDC compagnia diretta da Angelo Egarese. Tema della coreografia è la guerra con tre donne soldato alle prese con una operazione militare. A seguire “Sista”, del Balletto Teatro di Torino, che indaga le relazioni umane, puntando lo sguardo sulla complicità tra due interpreti eccellenti, una delle quali, Marta Ciappina, vincitrice del Premio Ubu come Migliore attrice/performer nel 2023 (l’altra è Viola Scaglione). La coreografa Simona Bertozzi crea un duetto che ricompone la tramatura invisibile di un legame sentimentale, dando forma a dei quadri danzati.
Il 19 maggio si comincia alle 18:30 con la compagine milanese di Dance Haus con “Bromantica”, con le coreografie di In un’epoca segnata da caos e discordia, la rappresentazione che esplorano valori antitetici quali la bellezza, la pace e l’armonia. La serata termina con “Benvenut* “di Camilla Perugini – Antonio Taurino, co-produzione Gruppo e-Motion e Compagnia Atacama. I due giovani interpreti affrontano un excursussugli stereotipi tra maschile e femminile.
Il 24 maggio si cambia di location. Appuntamento al teatro Civico di Rocca di Papa per l’anteprima del nuovo allestimento della Compagnia Atacama: “Los Solos” coprodotto dal Festival, dei coreografi e registi Patrizia Cavola e Ivàn Truol. Si ispira alle rotte migratorie di alcuni uccelli. La serata chiude con “Sostantivo Plurale” a cura di Motus, compagnia sotto la guida di Simona Cieri. Lo spettacolo riflette sul fatto che la cultura deve configurarsi come “uno strumento raffinato in grado di combattere la paura e di indicare la giusta direzione verso principi di inclusività e accoglienza”. Il 25 maggio alle 21,00 si torna al Teatro Artemisio con una serata dedicata alle nuove generazioni di autori: ad aprire è Noemi Piva che presenta “Muà”. Si prosegue con i giovani coreografi e danzatori Nicholas Baffoni – Camilla Perugini in “Fitting”, opera che nella sua versione ridotta si è aggiudicata il II premio all’internazionale Premio Roma Danza 2022. La serata del 26 maggio sarà dedicata ai bambini e alle famiglie, con lo spettacolo “Testadilegno” di Ersilia Danza. La compagnia veronese guidata da Laura Corradi, sotto la direzione di Alberto Munarin, reinterpreta la popolare fiaba di Pinocchio, coniugando la recitazione alla gestualità coreografica in un dialogo tra danza e letteratura pensato per famiglie e ragazzi.
E la danza si mescola al teatro anche in una rassegna storia come Astiteatro che questa volta tocca quota quarantasei edizioni. Per la sua Anteprima (il festival vero e proprio inizierà il 13 giugno e si chiuderà il 29 dello stesso mese) proporrà il 18 maggio alle 21,30 nello Spazio Kor “L’estinzione della razza umana” testo e regia di Emanuele Aldovrandi con Giusto Cucchiarini, Eleonora Giovanardi, Luca Mammoli, Silvia Valsesia, Riccardo Vicardi . E la partecipazione vocale di Elio De Capitani. Le scene sono di Francesco Fassone, luci Luca Serafini i costumi di Costanza Maramotti. Lo spettacolo racconta la storia di due coppie che in seguito a una pandemia causata da un virus che trasforma gli esseri umani in tacchini, si ritrovano nell’androne di un palazzo assaliti da domande e paure. Il loro scontro diventa un esorcismo – catartico e liberatorio – che ci aiuta a metabolizzare il nostro presente con ironia, lucidità e un pizzico di grottesco surrealismo, utilizzando un linguaggio tragicomico, con dialoghi affilati e serrati.
Il 24 maggio alle 21,30, stesso Spazio Kor va in scena “Giselle” (studio) di Nyko Piscopo, compagnia Cornelia. Ispirato al balletto romantico per antonomasia, “Giselle” viene reinterpretato da Nyko Piscopo per esaltare la sfumatura più pura dell’amore eterno oltre il genere, il pregiudizio e l’inganno. Con le musiche rielaborate da Luca Canciello i danzatori della compagnia Cornelia performano tra terreno ed ultraterreno un capolavoro intramontabile che trova una dimensione contemporanea grazie al linguaggio elegante e fisico del coreografo.
Dal 29 al 30 maggio alle 21,30 “LidOdissea” di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari con la collaborazione di César Brie. In scena con Berardi e Casolari anche Ludovico D’Agostino e Silvia Zaru. Il lavoro indaga attorno al senso di inquietudine che, come uno spettro, “aleggia sull’uomo contemporaneo immerso nella società che lo circonda, e sull’inadeguatezza che il confronto con essa produce in lui. Un affresco del vuoto dorato in cui siamo immersi”.
Restando in Piemonte da segnalare a Torino, dal 23 maggio e sino al 16 giugno “Interplay” festival di danza contemporanea con venticinque spettacoli in programma, di cui sette in prima nazionale. Il festival si terrà in quattro teatri e sei spazi multidisciplinari, Diretto da Natalia Casorati e organizzato dall’Associazione culturale Mosaico Danza proporrà questa edizione, quindici compagnie nazionali, e dieci internazionali, una delle quali proveniente dalla Cina. Sui temi dell’identità corporea da segnalare “Femina” ultima creazione del duo Abbondanza Bertoni (Casa del Teatro Ragazzi, 28 maggio). Sulla stessa lunghezza d’onda Akira Yoshida della compagnia belga dei Peeping Tom, che per la prima volta in Italia alle Officine caos presenta “Oroimen” (30 maggio). Gli eclettici Frantics dalla Germania sono in programma con “Ordinary people” (4 giugno). Gli spagnoli Qabalum presentano invece “La medida que nos ha de dividir” (stessa location della Casa del teatro il 4 giugno). La francese Leila Ka, performer in “May B” di Maguy Marin ricerca l’identità del corpo nel suo “Pode ser” (4 giugno). Sui significati emozionali dle corpo riflette invece il duo spagnolo Helena Canas e Olga Lladò in “Koshas” (29 maggio alla Casa del teatro). L’inizio e la fina come metafora della vita sono oggetto della coreografia di Giovanni Insaudo “I’ve seeen that face before” (Teatro Astra 5 giugno).
Corpo politico.
Alla Lavanderia a Vapore approda l’8 giugno XingXing Gong con “Shade” con il danzatore Tian Chen. E sono corpi politici quelli portati in scena dalla compagnia spagnola Ertza (Barriera di Milano, 25 maggio) in “Marginalia”. Sempre dalla Spagna il Colectivo Glovo presenta “Mapa” (Imbarchino del Valentino 1 giugno) ispirato al mondo dei rifugiati. Dall’’Europa dell’est arriva il coreografo polacco Maciej Kuzminski che con la danzatrice ucraina Daria Koval, in “Resistance Movement” (Teatro Astra, 5 giugno) racconta del suo paese e della guerra.
Vittorio Pagani, con “A solo in the Spotlights” (Teatro Astra, 5 giugno) si tuffa nei meandri del mondo della performance. Con altrettante riflessioni sul corpo il festival presenta due coreografe donne, i cui percorsi artistici spiccano nella scena nazionale: Luna Cenere con “Shoes on” (Lavanderia a Vapore, 8 giugno), e Chiara Ameglio con “Lingua” (Lavanderia a Vapore, 11 giugno) una performance che esplora intimità, vicinanza, empatia, linguaggio.
Multidisciplinarietà.
In questo settore attenzione alla danza contemporanea di ricerca che dialoga con altri linguaggi artistici, dal teatro alle arti visive. In arrivo Jacopo Jenna che apre “Interplay” alla Casa del Teatro Ragazzi il 23 maggio con “Danse Macabre!”. Contribuiscono alla creazione il musicista Bienoise / Alberto Ricca e il video maker Roberto Fassone. La commistione tra danza, musica e arte traspira anche dallo spettacolo “I’ll Do, I’ll Do, I’ll Do” di Dewey Dell (Officine Caos, 30 maggio). È site specific la performance “Perdizione” (MAO Museo di Arte Orientale, 7 giugno) di Stefania Tansini vincitrice del Premio UBU 2022 come miglior interprete under 35, con le musiche live di Claudio Tortorici. La giovane compagnia Yoy Performing Arts unisce danza, musica e arte contemporanea alla ricerca di nuove forme espressive in “Inesorabilmente una via”(Lavanderia a Vapore, 11 giugno). La coreografa Camilla Monga presenterà il nuovo duetto femminile “Passage” (Lavanderia a Vapore, 11 giugno), in scena con Chiara Montalbani accompagnate dalla musicista, sound designer e compositrice Federica Furlani.
Anche in questa edizione il festival porta la danza per le strade di Barriera di Milano. Sarà la giovane danzatrice e coreografa Sara Sguotti a realizzare la performance multidisciplinare itinerante: “Dedica #1.2.3.” (25 maggio), con musica dal vivo e in collaborazione con un duo musicale al femminile.
Ecologia.
Al centro dell’attenzione degli artisti anche il tema dell’ambiente e della sua salvaguardia così come l’attenzione all’uomo e alle sue tradizioni.La nuova creazione di Adriano Bolognino, “Come neve” (Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, 23 maggio), parte dall’ispirazione dei ricami realizzati all’uncinetto. Per spazi non convenzionali, la performance “Pop” di Nicola Galli (Imbarchino del Valentino, 11 giugno), è rivolta ad un pubblico di giovanissimi. Come anche Michele Scappa con “There is a planet” (Imbarchino del Valentino, 1° giugno), che prende ispirazione dalla mostra fotografica di Ettore Sottsass presso Triennale Milano da cui deriva l’omonimo titolo. Infine ritorna al festival dopo molti anni il collettivo Nanou con il progetto “Paradiso” (Lavanderia a Vapore, 8 giugno), finalista ai premi UBU 2022.
Debutti.
Dopo il successo del debutto di Lugano nel mese di gennaio, “Vorrei una voce” di cui è protagonista Tindaro Granata riparte da Milano, dove sarà in scena al Teatro Elfo Puccini da martedì 21 a domenica 26 maggio. Scritto e interpretato da Tindaro Granata, “Vorrei una voce” è uno spettacolo in forma di monologo che deriva la sua drammaturgia dall’incontro dell’attore e autore siciliano con le detenute di alta sicurezza del teatro Piccolo Shakespeare all’interno della Casa Circondariale di Messina che, attraverso alcune canzoni di Mina, raccontano il proprio mondo. Il fulcro della drammaturgia è il sogno: perdere la capacità di sognare significa far morire una parte di sé; “Vorrei una voce” è dedicato a coloro i quali hanno perso la capacità di farlo.
Dopo Milano lo spettacolo replicherà il 29 maggio a Castrovillari (Primavera dei Teatri), il 16 giugno a Narni (Narni Città Teatro festival), il 17 giugno a Pistoia (Teatri di Confine – Villa Storonov), il 18 giugno a Prato (PratoEstate), il 19 giugno al Teatro Sociale di Gualtieri (Reggio Emilia), il 21 agosto a San Ginesio (Ginesio Fest).
Sabato 25 Maggio alle ore 18 andrà in scena, al Teatro Auditorium Le Fornaci di Terranuova Bracciolini, la nuova produzione della compagnia KanterStrasse Teatro: “Il Robot e la Luce”.Lo spettacolo, in cui vengono usate le tecniche dle teatro di figura accanto a quelle dell’attore, è tratto da alcune opere di Isaac Asimov.
“Sono due racconti _ dice il regista e drammaturgo Simone Martini -, due visioni del futuro, due possibilità disegnate dalla mente dell’uomo. E se ciò che adesso è fantascienza, un domani diventasse vera scienza? Di una cosa siamo certi, alcune idee ci affascineranno così tanto da non poter diventare che realtà, come un sogno che continua ad occhi aperti. Ecco il viaggio della compagnia KanterStrasse durante la sua missione quinquennale alla ricerca di nuovi mondi fino ad arrivare là dove nessuno è giunto prima”.
Isaac Asimov scienziato, scrittore, padre delle leggi della robotica e divulgatore scientifico americano di origine russa è stato sicuramente uno dei padri della fantascienza dove ha regalato grandi capolavori letterari e cinematografici. Scene Eva Sgrò, costumi di Silvia Lombardi. Con Monica Baldini e Alessio Martinoli.
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