Teatro

Danzando L’Autunno, festival a Cagliari, Ravenna e Forlì

9 Settembre 2024

CAGLIARI _ Un mare di danza. Da Cagliari a Ravenna e Forlì. Dove praticamente ci stanno dentro più o meno tutti. In pratica buona parte di coloro che compongono i cartelloni di festival e rassegne italiane. Portatori anche di segnali di una generale e strisciante crisi creativa. Il teatro e la danza contemporanei, come è loro natura, sono universi in ebollizione, magmatici e imprevedibili, in grado di percepire il declino e gli sbandamenti di una società, la desolante latitanza di orizzonti, valori e obiettivi comuni. Dalla emergenza pestilenziale del Covid alla guerra in Ucraina e nel Medio Oriente a Gaza e in Israele, la ripresa del terrorismo, la crisi climatica, l’immigrazione e la battaglia sempre attuale per i diritti sono nell’agenda  quotidiana di un mondo in stato di allarme e confusione totale. Sta anche agli artisti il dovere di raccontare e prendere posizione. Ma in alcuni casi c’è mancanza di coraggio o incapacità a indagare quanto accade nei nostri giorni per poi costruire prospettive utili alla scena e alla società. In questo, danza e teatro, sono entrambi legati nel contemporaneo da destini incrociati. Per quanto riguarda la danza, ribadendo il fatto che sia cresciuta, e di tanto, nella qualità tecnica di danzatrici e danzatori, si registra sovente la sensazione che a questo non corrisponda, se non in poche occasioni, maggiore maturità nella parte drammaturgica. Tecnicismo eccessivo o virtuosismo, tendenza a rinchiudersi non aiutano di certo. Al contrario è utile il confronto a tutto campo per superare difficoltà nel costruire convincenti universi narrativi e sperimentali. Ogni epoca ha le sue pene e, di sicuro, siamo distanti dai tempi dei “Performances Studies” di Richard Shechner … però aiuterebbe studiare  attivando più occasioni di discussione. E ora un tuffo nelle rassegne, alcune delle quali sono ricche di occasioni per una ricognizione da vicino per leggere lo stato di salute del settore. Anche in attesa di capire quali saranno le future politiche del ministero.

A Cagliari, le foglie sono già cadute dagli alberi perchè è la prima in Italia -ma la Sardegna va da sempre per conto suo- a partire con l’Autunno Danza, rassegna storica di Spaziodanza -da qualche anno diventata Centro di produzione con il nome di Fuorimargine, uno degli ultimi atti del fu ministro Franceschini. Dal 9 settembre all’8 dicembre una lunghissima serie di appuntamenti ideata con l’intento di mostrare nell’isola spettacoli in prima nazionale, coreografie di emergenti e lavori di respiro internazionale. I protagonisti sono tutti o quasi delle star: Raffaella Giordano e Stefania Tansini, Chiara Bersani, Samaa Wakim, Cristina Kristal Rizzo con Enrico Malatesta, Daniele Albanese, Alessandro Sciarroni, Ariella Vidach – Aiep, Enzo Cosimi, Matteo Sedda, Marta Bellu, Michele Di Stefano, Vitamina.

“Sottobosco” di e con Chiara Bersani e Alice Brazzit dopo lo studio di Raffaella Giordano e Stefania Tansini in programma il 9 settembre  è il primo spettacolo ospite della rassegna “Autunno danza” di Cagliari

Ad aprire il 9, una curiosa produzione. Da una parte c’è Raffaella Giordano, danzatrice che ha fatto un po’ la storia della danza contemporanea in Italia, componente di quel mitico gruppo dei Sosta Palmizi (oltre alla Giordano anche Michele Abbondanza, Francesca Bertolli, Roberto Castello, Roberto Cocconi e Giorgio Rossi, tutti figli “spirituali” della geniale Carolyn Carlson loro grande maestra d’arte) che una primavera del 1985 mise in scena un capolavoro assoluto quale fu “Il Cortile”. Da allora i figli di “Carolina” come veniva chiamata affettuosamente l’esponente della new dance americana dai suoi allievi, allevati presso la Fenice di Venezia, hanno fatto molta strada dando vita ad altre compagnie e segnando poeticamente la scena nazionale contemporanea. Dall’altra c’è invece Stefania Tansini, conosciuta per le collaborazioni con i Motus è una delle migliori danzatrici in assoluto dell’ultima ondata. Possiede energia, capacità di improvvisare, controllo del corpo, tecnica e forte presenza teatrale (dote non comune) alla quale è stato attribuito, la scorsa edizione il prestigioso Premio Ubu per gli “under 35”. Bene, Giordano e Tansini si incontreranno il 9 presso i locali della Ex Manifattura Tabacchi di Cagliari  (e dove si terranno anche gli altri spettacoli) per mostrare il loro primo studio di “Tu non mi perderai mai” coreografia che Raffaella Giordano portò in scena a Milano per la prima volta nel 2005. Si tratta quindi di una ricostruzione e del passaggio di testimone da una generazione all’altra. Una operazione che concettualmente, al di là del risultato che sarà raggiunto, è buon segnale per uscire da crisi striscianti, creare meccanismi di solidarietà tra generazioni, e non solamente travaso di esperienze e conoscenze, ma possibili occasioni per far schioccare scintille di nuova creatività. E ce ne sarebbe davvero bisogno.

Aiuta la riflessione delle direttrici artistiche di “Autunno danza”, Momi Falchi e Giulia Muroni che, pensando alla rassegna e alla loro città affermano di voler investire “sulla possibilità di mostrare la danza contemporanea, dando linfa, sostrato culturale e slanci immaginativi a quella parte di pubblico che si nutre della contemporaneità e non si accontenta più soltanto della danza nelle sue rifrazioni più decorative, ma è capace di leggere il contemporaneo e lo ricerca”. Ecco uno dei bisogni concreti che devono guidare come bussola coreografi e danzatori: non più solo “rifrazioni decorative” ma essere in grado di “leggere il contemporaneo”.

La danzatrice e coreografa Cristina Kristal Rizzo ad “Autunno danza” di Fuorimargine presenterà con il percussionista Enrico Malatesta la nuova coreografia “Boga”

Si passa dopo lunga pausa al 20 settembre per il “Sottobosco” di Chiara Bersani, coprodotto da Fuorimargine che anche in questo lavoro “incarna la propria storia di corpo disabile in un racconto-mondo che si nutre degli archetipi dell’infanzia”. Nello spettacolo quindi ci sarà “un sottobosco che vivrà sotto un cielo nel quale si muoveranno suoni e luci con la stessa inesorabile andatura dell’universo che si espande, e sarà abitato dai performer, dal pubblico, da altri suoni e altre luci che vivranno tremanti come i corpi e le piante”.

Il 21 e 22 spazio alla coreografa palestinese Samaa Wakim che in “Losing it” si chiede come crescere oggi in una zona di guerra. Il suo solo “esplora come il trauma delle precedenti generazioni si manifesta sul corpo dell’artista, e come la paura porta il suo mondo a sgretolarsi: il pavimento perde la sua solidità, i suoni si distorcono ed emerge un mondo in cui realtà e fantasia si fondono”.

Il 26 e 27 è la volta della pluricelebrata Cristina Kristal Rizzo che con il percussionista Enrico Malatesta darà vita a “Boga” in cui la coreografia “prende la forma di un rituale urbano e celebrativo in relazione al campo di azione dei due performer coinvolti”.

Si arriva ad ottobre (12 e 13) con la prima nazionale di “Appunti per il sole” del coreografo Daniele Albanese realizzata in dialogo tra i danzatori e il musicista sperimentale Simon Balestrazzi in collaborazione con Insula Lab, centro di produzione di musica jazz. Uno spettacolo di “movimento ed energia” che chiede al pubblico “di partecipare a livello sensoriale, cercando di riportare a un livello primordiale il rapporto tra il pubblico e lo spettacolo e a una ri-definizione semplice di cosa è danza”.

Mini finestra dedicata al Leone d’oro alla carriera per la danza (2019) Alessandro Sciarroni di scena il 19 e 20 ottobre. La prima sera è “OP- 22 N2” solo di Sciarroni con Marta Ciappina ispirato al poema sinfonico del compositore Jean Sibelius: “Il cigno di Tuonela”.

Il 19 e 20 ottobre personale di Alessandro Sciarroni all’ex Manifattura di Cagliari. Il primo giorno presenta “Op22 No2” in solo con Marta Ciappina (nella foto di Andrea Macchia). L’indomani “Dream”

L’indomani è “Dream” opera site specific per otto performer e un pianista. Il pubblico è chiamato ad abitare la stessa scena degli interpreti come se si fosse all’interno di un museo. Mentre il pianista esegue pezzi musicali da un repertorio che va dal classico al contemporaneo Sciarroni “costruisce un ambiente onirico da vivere, in cui performer e spettatori sono in stretta relazione”.

Ariella Vidach conosciuta per le sperimentazioni in campo tecnologico presenterà “Nel bosco del futuro” il 26 e 27 ottobre all’interno di “Tuttestorie” festival di letteratura per ragazzi. Si tratta di un racconto musicale multimediale “dove immergere sogni e desideri della contemporaneità, a partire dall’immaginazione di una visione del futuro del pianeta”. Quel bosco del futuro “microclima della diversità, è una fiaba, un contesto di conoscenza di piante, animali e creature con cui generare un nuovo linguaggio”.

E’ ispirato all’ultimo capitolo dell‘”Orestea”, “Eumenidi” il nuovo lavoro che Enzo Cosimi presenterà il 9 e 10 novembre. In questo spettacolo verrà utilizzata l’Intelligenza Artificiale istruita non solo del testo di Eschilo ma anche di estratti di saggi di filosoia e interrogata sul verdetto finale. Questo nuova coreografia di Cosimi intende riflettere “sul ruolo della democrazia oggi, sulla post-verità, sull’utilizzo e sull’importanza degli algoritmi e dei bot nella creazione dell’immagine nel presente, aprendo la tragedia classica alla contemporaneità”.

Matteo Sedda, coreografo danzatore residente a Bruxelles, il 21 e 22 novembre porterà in scena “Fuck me blind” ispirato da “Blue” film autobiografico di Derek Jarman girato poco prima della sua scomparsa a causa dell’Aids. Con l’uso del blu di Yves Klein, Jarman trova modo di rendere il suo corpo “diventato invisibile agli occhi di una società puritana, una porta dove l’infinito diventa tangibile”. Sulla scena due danzatori “tracciano una vera e propria mappa nello spazio attuando tra di loro dinamiche di attrazione e repulsione. I corpi dei performer che danzano, esistono e sono visibili, rappresentando la rottura della catena della morte e dell’invisibilità”.

Matteo Sedda presenta a Cagliari l’ultima sua coreografia “Fuck me blind” ispirato dal film autobiografico “Blue” di Derek Jarman girato dal cineasta poco tempo prima della sua scomparsa

24 e 25 novembre ,in collaborazione con Carovana Smi “ la rassegna ospita la danzatrice Marta Bellu con “I versi delle mani” nato dall’incontro con la musicista Agnese Banti e la danzatrice con sindrome di Down Laura Lucioli. In questo caso Bellu “esplora la costruzione simultanea di una partitura musicale e coreografica che nasce dal respiro e viene tracciata nello spazio attraverso parole|mani: contenitori di sensibilità che si esprimono in gesti di corpo e suono”.

Michele Di Stefano,  probabilmente il coreografo del momento con la sua compagnia mk è riuscito a innovare e dare una scossa al panorama della danza contemporanea, tra i pochissimi a rivaleggiare ad armi pari in campo internazionale dove la sfida è durissima. Il 26 novembre,  Di Stefano, Leone d’argento per l’innovazione alla danza alla Biennale lagunare porterà in scena a Cagliari  “Panoramic-Banana- Album degli abitanti del nuovo mondo”. La nuova produzione mk è “un caleidoscopio di danze ed immagini immerse in una sonorità ibrida, calda come una fornace, una produzione incessante di sistemi coreografici che sembrano rimandare ad un nuovo folklore, evocativo di un mondo a venire, in cui il disordine delle cose è la regola, e l’ambiente si fa torbido e pulsante, finalmente indisturbato nel suo desiderio di ‘rewilding’”.

Sarà Vitamina, compagnia nata a Bruxelles tre anni fa e diretta da Alessandra Ferreri e Joshua Vanhaverbeke a chiudere l’8 dicembre “Autunno danza” presentando lo spettacolo “Lento per violento” , un viaggio “nell’ultra-fiction del XXI secolo che abbraccia le narrazioni iperreali di pubblicità, marketing e intrattenimento”.

La compagnia mk alla ex Manifattura Tabacchi di Cagliari allestisce “Panoramic Banana-Album degli abitanti del Nuovo mondo”, coreografia di Michel Di Stefano (Fotografia di Andrea Macchia)

E’ già iniziata intanto, da qualche giorno a Ravenna , il Festival “Ammutinamenti” giunto alla sua ventiseiesima edizione con la presenza di una quarantina di artisti nazionali e internazionali, tra star e giovani emergenti per un totale di una trentina di eventi in diversi luoghi della città, spazi urbani e paesaggi naturali, nonché stage e laboratori. Il festival organizzato dall’Associazione Cantieri Danza si avvale della direzione artistica di Francesca Serena Casadio, Christel Grillo e Giulia Melandri. Il titolo scelto per questa edizione è “Controtempo” perchè intende mostrarsi come “alternativa al tempo che viviamo rivelando il desiderio di scardinare abitudini consolidate e lasciarsi sorprendere da un nuovo incedere”. Tra gli altri obiettivi quello di generare “nuovo ritmo per entrare con profondità nel presente, nel proprio corpo, nell’incontro con l’altro, nei luoghi che attraversiamo quotidianamente, lasciandoci sorprendere dalla forza delle asincronie, degli slittamenti, delle armonie e dei contrappunti”.

Gli spazi utilizzati sono quelli del Mar, il Palazzo Rasponi dalle Teste, la Fondazione Sabe, Artificerie Almagià, Teatro Rasi, piazza Kennedy accanto a spazi rigenerati come l’Ex Consorzio Agrario la Chiusa San Marco, il Mulino Lovatelli, il centro commerciale e il quartiere Darsena.

In campo: Virgilio Sieni, Alessandro Sciarroni, Simona Bertozzi, Salvo Lombardo, Silvia Calderoni e Ilenia Caleo, Chiara Frigo e Marigia Maggipinto, gruppo nanou, Monica Francia e lo spagnolo Roberto Olivan accanto ai giovani Rafael Candela, Àngel Duran, Richard Mascherin, , Parini Secondo, Marco Pergallini e Maria Stella Pitarresi, Elisa Sbaragli, Giacomo Turati e Mattia Quintavalle.

Dopo spettacoli collaudati nei giorni scorsi come “Save the last dance for me” di Sciarroni, “The future is now?” di Silvia Calderoni e Ilea Caleo, “Clinch” di Angel Duran,Miss Lala al Circo Fernando/In a room” di Chiara Frigo e Mariglia Maggipinto, “Forrest” di Raffael Candela, “Memento” di Marco Pellerini e Maria Stella Pitarresi , “Breathing room” di Salvo Lombardo e Sissj Bassani, “Vacio spiritual” di Richard Mascherin, domenica 8 ha visto in azione Virgilio Sieni in “Sleep in the car”, Rafael Candela ancora con “Forrest”, Giacono Turati e Mattia Quintavalle in “Riad Rhythm is a Dancer”.

Alla ventiseiesima edizione del Festival di danza  “Ammutinamenti” di Ravenna il 9 settembre all’Area Tempus è di scena la danzatrice Elisa Sbaragli con la coreografia “Mirada”

Lunedì 9, l’Area Tempus è la giusta cornice di “Mirada” di Elisa Sbaragli (ore 18), mentre mezz’ora più tardi il gruppo manou presenta “Specie di spazi”, conversazione con Francesca Serrazanetti del Politecnico di Milano, un progetto per “ritrovare e costruire nuove comunità attraverso la costruzione di nuovi spazi, fisici e del pensiero, processi culturali di diffusione e riflessione sulle pratiche contemporanee”.

Alle 21 alle Artificerie Almagià, Simona Bertozzi intreccia danza, sport e vocalità in ”Athletes Ravenna” con Alessandra Zambelli, ex giocatrice di pallavolo e 15 donne che hanno partecipato al laboratorio di Bertozzi svoltosi a Ravenna da luglio a settembre. Si chiude nello stesso spazio con “El resto del naufragio” di Roberto Olivan, progetto di collaborazione tra Italia, Cuba e Spagna nato “con l’obiettivo di esplorare sinergie comuni per unire l’essenza di ciascuna cultura, una fusione che apre a nuove possibilità contribuendo creativamente a una possibile interpretazione attuale nel rispetto del contesto culturale di origine”.

Dal 12 al 14 settembre attenzione alla “Vetrina della giovane danza d’autore” con le creazioni di 15 autrici e autori selezionati tramite una call nazionale dai partner di Network Anticorpi XL. La rete che promuove la giovane danza. Questi sono: Simone Lorenzo Benini, Antonio Cataldo, Ottavia Catenacci, Collettivo Macula, Mariangela Di Santo, Teodora Grano, Michael Incarbone, Giovanni Insaudo, Claudio Larena, Roberta Maimone, Gianni Notarnicola, Gaetano Palermo, Alessandra Ruggeri, Mariagiulia Serantoni, Carmela Eliana Stragapede.

A pochi chilometri di distanza da Ravenna, a Forlì, appuntamento dall’11 al 15 settembre con il festival “Intercorpo 2024” organizzato dal collettivo artistico Città di Ebla negli spazi dell’ex deposito delle corriere Exatr.

Alle Artificerie Almagià di Ravenna Simona Bertozzi al festival “Ammutinamenti” intreccia danza, sport e vocalità in “Athletes Ravenna” con Alessandra Zambelli (Fotografia di Luca Del Pia)

“Ricerca linguistica nelle più svariate direzioni che riguardano l’arte dal vivo, azzardo, sperimentazione, esperienza di ascolto, assunzione di responsabilità dello sguardo” così indica Claudio Angelini (direttore e cocuratore del programma di teatro e danza insieme a Valentina Bravetti e Mara Serina) indicando il territorio di ricerca e azione di questo festival giunto al suo ventesimo anno d’età con appuntamenti non solo con la danza ma anche con la musica e l’arte visiva.

Ecco così che la sezione musicale celebra il ventennale con il progetto inedito “Sinfonico Spontaneo”. Riuniti da Roberto Villa, polistrumentista e produttore, Andrea Faccioli, polistrumentista, Diego Sapignoli, batterista e percussionista, Marco Frattini, batterista e compositore, Moder, rapper e Vanni Crociani, pianista parteciperanno per la prima volta assieme a un evento unico che celbra l’incontro tra mondi sonori, musicisti improvvisazione e scrittura musicale. Tutto questo avverrà il sabato 14 alle 22,30. La parte musicale avrà un prologo nell’incontro, 11 settembre alle 21 con il giornalista musicale Paolo Bardelli, “Musica tra le nuvole” talk multimediale che esplora la trasformazione che la musica ha subito nel giro di due decadi, passando da una dimensione solida e tangibile a una più liquida e digitale. Un’ora dopo il dj set progettato e prodotto da Archivio 180 e il Diagonal Loft Club ciascuno presente con i propri dj resident.

A “Ipercorpo”, festival dall’11 settembre a Forlì la compagnia di Abbondanza-Bertoni presentano “Femina” spettacolo omaggio alla donna e “alle angosce femminili” (Fotografia di Tobia Abbondanza)

Da giovedì12 a sabato 14 alle ore 20 e domenica 15 alle ore 18 Davide Fabbri, Elisa Gandini e Città di Ebla hanno curato l’installazione “Risonanza nostalgica” che si sviluppa in una sala d’ascolto dove c’è un impianto di alta fedeltà, fulcro di un’esperienza multisensoriale. Il nucleo consiste in un’ampia collezione di cd messi a disposizione per essere liberamente ascoltati. Venerdì 13 alle 22,30 live in acustico di Lanfranco Vicari in arte Moder, fondatore del collettivo “Il lato oscuro della costa”.

Per quanto riguarda invece la sezione artistica questa edizione accentua il carattere “mimetico” delle opere ponendole anche come “escrescenze o emanazioni, ipotetiche preesistenze. Apparizioni che sembrano instaurare con lo spazio un dialogo esclusivo”.

Mercoledì 11 Ivana Spinelli (ore 19) “dà vita a fontane concepite come sculture a crescita organica, corpi che si stratificano ma anche immagini tridimensionali”. Anna Tappari indaga invece “la cartografia intesa come lettura e trascrizione intima dello spazio, spesso utilizzando la voce come strumento di indagine che le consente di confrontarsi con elementi architettonici e naturali”. Tommaso Silvestroni realizza, attraverso una ricostruzione di un comune tombino un monumento urbano. L’indomani, giovedì alla stessa ora, gli alberi dipinti da Simone Berti sono “presenze scultoree più che pittoriche, lunghi tronchi che sembrano appartenere allo spazio poiché lo attraversano dal soffitto al pavimento”, mentre le figure di Alessandra Spranzi (una foto e un video) abitano le stanze dove sono state collocate percorrendo “il limite sottile che separa gioco e magia equilibrio e perdita di controllo”. Infine sabato 14 alla stessa ora (19) il wall painting di Lucio Pozzi è un’immagine esuberante la cui realizzazione accompagna gli spettatori durante le giornate di “Ipercorpo” e “nella sua qualità di organismo in espansione, abita lo spazio”.

Al festival “Ipercorpo” di Forlì la compagnia Masque teatro è presente con lo spettacolo “Voodoo”, ideazione e regia di Lorenzo Bazzocchi, In scena Elena Sedioli (Fotografia di Stefano Scheda)

Il programma della danza apre giovedì 12 alle 21con il collettivo mk che allestisce “Piscina mirabilis” concept di Michele di Stefano, un’azione che “si declina in base allo spazio e all’unità artistica che di volta in volta lo abita”. In questa occasione “Intercorpo” invita ad abitare quello spazio gli spettatori e quanti vorranno mettersi in gioco e sperimentare il piacere del proprio corpo in movimento. Il giorno dopo, venerdì 13, la compagnia Abbondanza-Bertoni proporrà alle 21 “Femina”, un omaggio alla donna “o meglio alle angosce al femminile”. Le quattro artiste ha scritto su “Sentire”Corona Perer “danzano senza sosta e sembrano a volta autoflaggellarsi in gesti rituali e meccanici in un autentico loop che ammutolisce per le complessità delle movenze”.

Sabato alle 21 spazio alla compagnia di Masque teatro con “Voodoo”, in scena Elena Sedioli, ideazione e regia di Lorenzo Bazzocchi. “La necessità di una lucida trance sembra essere la costante indicazione che ci viene consegnata quando si cerca di decifrare l’ardua lotta che sta alla base del cominciamento. Affrontare il vuoto e scontrarsi con esso abbisogna di tenacia, soprattutto uno strumento che funga da catalizzatore ossia che triggeri lo stato di quiete e lo trasporti al di là delle barriere erette non dall’Es come banalmente si potrebbe affermare, ma dalla biochimica dell’esistenza che fabbrica continuamente gli enzimi della normalità”.

Domenica alle 10,30 Nicola Galli conduce “Pop”, laboratorio e performance interattiva dedicati a famiglie e infanzia (dai 5 ai 10 anni). Domenica 15 infine il Teatro Akropolis di Genova alle 20,30 mostrerà “La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro”, ciclo di film documentari dedicati ai protagonisti dell’arte e della cultura che con le loro opere hanno messo in crisi il sistema delle distinzioni specialistiche: le arti per la scena, la filosofia, l’idea stessa della performatività” si rivelano così per quello che sono, una serie di rappresentazioni che interrogano senza compromessi il presente”. In particolare l’incontro con Carlo Sini, uno dei filosofi più importanti del nostro tempo invita a ripensare il rapporto della filosofia con la scrittura.

Una singolare immagine tratta ed elaborata cromaticamente dallo spettacolo “Piscina Mirabilis”che sarà presentata al festival “Intercorpo” dal Collettivo mk,  un concept del coreografo Michele Di Stefano

 

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