Teatro

Clitennestra oltre il mito

26 Novembre 2023

Catania. Ecco un altro mito classico ripensato e riportato sulla scena contemporanea, ecco di nuovo Clitennestra, proprio lei, ripensata e riscritta in forma di romanzo dal grande scrittore irlandese Colm Toibìn (La casa dei nomi, Einaudi 2018), a partire da Eschilo (Orestea) e da Euripide (Ifigenia in Aulide) e riadattata, proprio lei, per la scena contemporanea da Roberto Andò.  Raccontiamo di Clitennestra, lo spettacolo che ha debuttato a giugno scorso nel Teatro Grande di Pompei, poi in ottobre al Mercadante di Napoli e quindi a Palermo e a Catania per poi proseguire la sua tournée nei maggiori teatri della penisola. Lo abbiamo visto a Catania il 18 novembre, sulla scena del Teatro Verga, nel contesto della stagione dello Stabile Etneo.

In scena, a rappresentare la regina vendicatrice, madre di Ifigenia e moglie di Agamennone, Andò ha scelto Isabella Ragonese e la scelta si rivela subito particolarmente felice perché l’attrice appare, sin dalle prime battute, autenticamente donna e insieme feroce guerriera, amante senza limiti e inibizioni, vittima e vendicatrice, ammalata e resiliente, portatrice di un’umanità talmente bella e complessa da travalicare ogni fissità mitica. Ma chiaramente il nodo estetico di un lavoro così non può risiedere nella scelta di una attrice protagonista e nemmeno nella sua evidente bravura: al cuore di uno spettacolo così stanno, e devono stare, una consapevole visione estetica e un’operazione intellettuale che affronti il nodo estremamente problematico del passaggio dalla struttura narrativa del testo di partenza alla sua risoluzione drammaturgica nello spettacolo costruito e presentato sulla scena. Ovviamente trattandosi di un romanzo che ricostruisce un mito che ci è arrivato principalmente in forma teatrale il compito di Andò è stato quello di operare sul testo di Toibìn senza cadere, com’era facilissimo, nella trappola di rifare Eschilo o Euripide. Ne è scaturito uno spettacolo colto, ma aspro e sofisticato in cui i personaggi si muovono lungo l’asse potente e fecondo della vendetta di Clitennestra su Agamennone e di Oreste ed Elettra su Clitennestra, ma come decostruendo battuta dopo battuta ogni automatismo mitico (o se si vuole anche archetipico) per ritrovare nell’umanità straziata e desiderante dei personaggi le motivazioni del loro agire. Di Ragonese abbiamo detto, ma vanno sicuramente ricordate le prove di Ivan Aloisio, Agamennone, di Anita Serafini, Elettra, di Arianna Bacheroni, Ifigenia). La dimensione totalmente umana di questa potentissima azione teatrale e le ferite e le motivazioni che muovono interiormente e psicologicamente i vari personaggi sono rispecchiate e rese, magnificamente, dalle scene di sensibilità contemporanea e dalle luci di Gianni Carluccio e dalla dimensione musicale e sonora creata da Hubert Westkemper e da Pasquale Scialò.

Clitennestra
Catania Teatro Verga dal 14 al 19 novembre. Da La casa dei nomi di Colm Tóibín, adattamento e regia di Roberto Andò. Con Isabella Ragonese, Ivan Alovisio, Arianna Becheroni, Denis Fasolo, Katia Gargano, Federico Lima Roque, Cristina Parku, Anita Serafini; coro Luca De Santis, Eleonora Fardella, Sara Lupoli, Paolo Rosini, Antonio Turco. Scene e luci di Gianni Carluccio, costumi di Daniela Cernigliaro, musiche e direzione del coro di Pasquale Scialò, suono di Hubert Westkemper, coreografie di Luna Cenere. Aiuto regia Luca Bargagna. produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Campania Teatro Festival – Fondazione Campania dei Festival. Crediti fotografici di Lia Pasqualino.

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