Teatro
Antonio Latella nuovo direttore della Biennale Teatro
La notizia era nell’aria, anche se nessuno la confermava: Antonio Latella è il nuovo direttore del settore Teatro de La Biennale di Venezia.
Uno stringato comunicato stampa, diffuso in mattinata ha reso noto l’incarico affidato dal Presidente Paolo Baratta, il quale conferma con questa nomina la qualità e lungimiranza della sua presidenza nell’istituzione veneziana.
Dunque Latella succede ad Àlex Rigola che ha diretto con mano ferma e entusiasmo gli ultimi sei anni.
Essendo stato coinvolto nella gestione Rigola (tenevo laboratori di critica teatrale e curavo le interviste con i Maestri presenti) non mi sento di esprimere un giudizio sul suo operato: posso solo dire che è stata una esperienza per me bellissima.
Di fatto, però, è innegabile che con il regista catalano la Biennale Teatro ha ritrovato una sua centralità anche per l’aspetto formativo e pedagogico, non solo spettacolare.
Come sarà la Biennale di Latella?
“Prendendo forza dall’eredità lasciata dal grande lavoro fatto in questi anni da Àlex Rigola, – dichiara il neo direttore Antonio Latella – penso ad una Biennale Teatro che possa focalizzare la propria attenzione sulla ricerca del talento, ovvero su ciò che può porre le basi per il futuro prossimo del nostro teatro. Registi, drammaturghi, attori che non hanno forse grande risonanza nel panorama teatrale di oggi, ma che già stanno lavorando per creare nuovi linguaggi della scena. Talenti capaci di coniugare tradizione e innovazione, impegnati in un continuo scambio con affermati Maestri del palcoscenico, per provare a definire, o almeno a farci intuire, il teatro di domani”. Questa la dichiarazione del regista napoletano riportata nel comunicato stampa, in cui Baratta afferma anche che “Latella ha conquistato una posizione di grande rilievo nel teatro internazionale e potrà progettare festival di grande interesse, ma ha anche sviluppato una personale vocazione alla scoperta e alla formazione di nuovi talenti, tema quest’ultimo al quale la Biennale dedica particolare attenzione e impegno”.
Per Antonio è un incarico impegnativo ma sicuramente meritato.
Ricordo bene l’esperienza folle e rivoluzionaria della sua direzione del Teatro Nuovo di Napoli nel 2010: operazione discussa e contrastata da molti, ma che segnava una indubbia novità nell’asfittico panorama teatrale italiano.
Certo, Antonio Latella non è solo un artista di respiro internazionale, attivo a Berlino come a Basilea, quanto un coinvolgente catalizzatore di energie e entusiasmi creative con la sua compagnia Stabile/Mobile: è evidente il modo in cui ha saputo circondarsi da interpreti sempre di qualità, cui dedica sistematica attenzione nel processo creativo, di attenti dramaturg e raffinati scenografi.
Il suo sguardo registico – per quel che mi riguarda non sempre condivisibile – è comunque scevro da condizionamenti, libero, anche spudoratamente coraggioso e, almeno mi pare, sempre più diretto verso una essenzialità che è sinonimo di maturità.
Recentemente si è molto parlato dei suoi allestimenti dei “classici italiani”, dal Servitore di due padroni a Natale in casa Cupiello che, come spesso accade per le regie di Latella, hanno diviso il pubblico, fornendo però sempre stimoli alti alla discussione sul senso del teatro, del repertorio, della pratica attorale.
Al di là delle analisi che si possono fare dei singoli prodotti, a me pare comunque un bel segnale quello che arriva da Venezia.
Devo dire che mi fa piacere che quella generazione fracassata cui pure appartengo (dei quaranta-cinquantenni, per intenderci) stia finalmente acquisendo un ruolo, una visibilità, una responsabilità pubblica. La presidenza Baratta della Biennale ha dato segnali incontrovertibili: Antonio Latella che succede a un altro quasi cinquantenne come Rigola è un fatto importante. Come pure è importante che siano – al di là di ogni nazionalismo leghista o simili – degli italiani a farsi carico di prestigiose istituzioni culturali. La moda esterofila è attraente, sicuramente necessaria, ma è bene che anche i nostri Maestri possano cimentarsi in imprese di calibro internazionale.
E che Antonio Latella sia un maestro non ci sono dubbi. Cosa farà? Lo scopriremo presto. Venezia può diventare, sempre di più, capitale del teatro. Intanto un grande in bocca al lupo.
(nella foto di Andrea Pizzalis, Antonio Latella prova MA, con Candida Nieri. Qui il video dell’incontro con Antonio Latella alla Biennale teatro del 2014 e il video dell’incontro del 2015 )
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