Teatro
“Anima If”, a Cagliari un festival tra danza e teatro di figura
Torna “Anima If”, una delle più stimolanti e interessanti rassegne di teatro di figura. Un genere purtroppo ancora scarsamente diffuso, nonostante quest’arte della scena sia tra le più antiche. Tanta ignoranza o scarsa conoscenza derivano da cattiva informazione e, in parte, dal vecchio adagio che tanto sono marionette e quindi roba da bambini. A prescindere dal fatto che già finalizzati alla prima età si è in presenza spesso di piccoli gioielli, il teatro di figura comprende una produzione significativa di opere che sono indicate proprio per gli spettatori adulti. Ed è proprio a questa categoria di pubblico che guarda “Anima If” (dove IF sta per International Festival) manifestazione allestita in Sardegna a Cagliari, da una delle compagnie più importanti d’Italia, quella de Is Mascareddas, con alle spalle oltre quaranta anni attività, produzione di spettacoli importanti e soprattutto una intensa attività di tournée in Europa e oltre. Ma non solo. Is Mascareddas non hanno mai smesso di sperimentare sui linguaggi e sui contenuti producendo sempre ad un alto livello di tecnica, allestendo anche incontri, rassegne e collaborazioni con artisti di fama internazionale. Una garanzia insomma per questa rassegna in grado di far vedere assieme, dal 25 al 30 ottobre, il meglio di quanto si muove in Italia e fuori nell’ambito del teatro di figura. “Anima If”, un’edizione fortemente femminile e una sezione dedicata anche ai rapporti con la danza, con ospiti provenienti da Slovenia, Spagna, Francia e Giappone, è organizzata negli spazi della ex Manifattura Tabacchi, nel centro della città. Una ventina di appuntamenti tra spettacoli, workshop, letture e incontri. Si inaugura alle ore 19 con la proiezione di “Esercizio d’archivio”, cortometraggio di e con la danzatrice Ornella D’Agostino dove “il corpo è un archivio in movimento, la danza un esercizio di scavo nella contemporaneità”.
Segue alle ore 20 Amalia Franco, un’artista indipendente la cui ricerca verte sulle contaminazioni tra danza, marionette ibride e maschere realizzate da lei stessa. Franco mette in scena un lavoro prodotto da Terra Galleggiante: “Esercizi per scomparire”. (in replica anche l’indomani alle 19,30). Spiega a questo proposito la stessa artista che lo spettacolo, “più che di una scrittura drammaturgica, si tratta di un dispositivo, che dà all’opera la forma di uno zibaldone dei pensieri, o dei pensierini bambini. La figura, il corpo danzante e la parola sono gli elementi atti alla costruzione di molecole specializzate, i singoli esercizi, in cui è attiva la tecnologia del corpo, che disgrega, lega, moltiplica le cellule. Si tratta di un esercizio di appropriazione ed uso sconsiderato dei codici, necessario alla localizzazione (nel corpo) del pensiero”.
Imperdibile il giorno successivo (26 ottobre) l’appuntamento con il classico di una storica compagnia come è quella di Carlo Colla e Figli (oltre due secoli di attività) che con i suoi tre marionettisti Franco Citterio, Piero Corbella e Giovanni Schiavolini, in un ambiente scenico minimale _ con la figura del marionettista che a vista muove a vista i diversi personaggi _offriranno nello spettacolo “Marionette che passione. Danzare con i fili” un zibaldone da spettacoli celebri divenuti appunto dei classici.
Usano pupazzi a grandezza naturale e maschere costruite artigianalmente quelli della compagnia giapponese Yumehina Theatre Dondoro che porteranno in scena una delle loro opere più rappresentative, “Keshin”, una danza rituale con un uomo e una donna simboleggiante il ritorno alla montagna. In scena Michika Iida unica apprendista del grande Hoichi Okamoto, autore dello spettacolo e fondatore della compagnia conosciuta in tutto il mondo (replica anche l’indomani alle 19,30).
Dal Giappone alla Slovenia. Di scena il Teatro Matita fondato da Matija Solce nel 2002 dopo aver studiato alla scuola napoletana di teatro tradizionale per burattini “Bruno Leone”. I primi spettacoli , “E beh?” e “Little Night Tales” decretano subito la bravura di Solce che raccoglie successi in numerosi festival in tutto il mondo. In “Happy bones”, lo spettacolo che presenta ad “Anima If” (alle ore 20,30) ci sono un mucchietto di ossa raccolte in giro per il mondo, una bara e un panda di pelouche. Il burattinaio fa emergere dalla materia inanimata dei personaggi, emozioni e intrecci. Quelle semplici ossa, senza usare una sola parola, raccontano la loro storia di solitudine.
Venerdì 28, un’altra giornata di quelle da non perdere perché è la serata prescelta dai padroni di casa de Is Mascareddas per mettere in scena il loro “Venti contrari”, uno spettacolo che è un capolavoro del teatro di figura, uno dei migliori in Italia negli ultimi cinque anni. In scena sono protagoniste Donatella Pau e Claudia Dettori che “animeranno i personaggi di una piccola città in cui il vento soffia in senso contrario; ma tutti opporranno una forza altrettanto ostinata e contraria”.
Sabato si apre con un incontro (alle ore 18) che vedrà le danzatrici Ornella D’Agostino, Raimonda Falchi e Simonetta Pusceddu discutere assieme agli artisti ospiti del festival sull’arte del teatro di figura, della danza e sulle contaminazioni contemporanee.
Alle 19 Betti Pau in “Un due trè” terrà una lettura ironica tra ricordi e sogni irrealizzati e venata di leggera malinconia. Seguirà (ore 19,15) uno spettacolo prodotto da Tersicorea, “752 giorni” di e con Silvia Bandini. In scena un dialogo muto tra una danzatrice e una marionetta di legno. Lo spettacolo è ben congegnato. Bandini gioca, tra luci e ombre, suggerendo situazioni di incontro e nostalgie.
Si chiude la giornata con la compagnia francese La Pendue che presenta lo spettacolo “Tria Fata”. Sulla scena un polistrumentista e una burattinaia che allestiscono un cabaret che gioca con la vita. Una donna anziana è caduta nella morsa della Morte. Per rimandare un po’ la scadenza, la Morte offre di mostrarle il panorama della sua vita. “Dalla nascita alla fine, passando per l’infanzia e l’amore: il gioco, le acrobazie, le immagini, il fuoco – un grande caleidoscopio vortica prima di spegnersi, passando da una soglia all’altra nella brillantezza di figure improbabili”.
Ben quattro invece gli appuntamenti per l’ultima serata di domenica. Si apre (18,30) con la compagnia spagnola La Vispera che presenta “Napiòn” in scena Vinka Delgado che si è aggiudicata nel 2019 il riconoscimento per la coreografia al festival “Corto in Danza” . Torna Betti Pau (ore 19) con “Lettera alla danza”. Ancora La Vispera e Vinka Delgado presentano “El Clamor” e infine la compagnia Oltrenotte presenta in chiusura (20,45) “Zoologia” di e con la coreografa e danzatrice Lucrezia Maimone, un progetto di ricerca coreografica per la creazione di diverse figure di natura animale.
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