Teatro
Al “Giardino delle Esperidi” il teatro incontra la natura
Laddove il teatro fa ancora rima con la natura. Con i piedi per terra e lo sguardo verso il cielo per riconnettersi al momento più antico della nascita, quando il corpo e la mente tra il verde degli alberi e le acque dei ruscelli trovavano l’energia giusta per crescere. E’ anche forse, il filo più naturalmente legato alla sensibilità popolare che verso la poesia ha avuto sempre un rapporto rispettoso e magari timoroso. E qui, dove da diciannove anni ha il suo habitat il Festival del Giardino degli Esperidi, tutto questo è realtà. Un festival che si muove dentro il paesaggio, i diversi paesaggi dell’Alta Brianza: abbraccia i siti e le contrade, i villaggi. le vallate e gli odorosi boschi per essere punto di incontro lontano da smog e automobili, clacson e rumori. Luogo da dedicare alla performing art, alla scena, alla musica. Tutto questo avviene dal 23 giugno al 2 luglio, un periodo dove prende forma un cartellone non convenzionale di appuntamenti. Sempre e comunque arte engagè, ma di bella comunicativa. Teatro per pensare ma anche per divertire e muovere il sorriso. Si snoderanno in dieci palcoscenici inseriti in cornici di fascino paesaggistico naturalmente, all’interno di altrettanti comuni di questo incantato comprensorio che evoca evi lontani. Non solo repliche ma anche spettacoli originali qui al debutto (dal 2005 ad oggi, sono state ben trentadue gli spettacoli originali: dalla danza al teatro, dalla performance alla poesia. Il tutto, ovviamente, calibrato soprattutto sulla performing art del paesaggio, da queste parti fortunatamente generosa. Ecco una selezione dei siti più battuti: l’eremo di San Genesio, i palchi all’aperto di Palazzo Gambassi del quindicesimo secolo, il tempio nella chiesetta seicentesca di San Bernardo e l’architettura inedita di un teatro di nuova concezione in bio architettura alla moda scandinava nel magico luogo del borgo medioevale di Campsirago dove -anche in virtù di un accordo con il consiglio comunale di Colle Brianza – è attivo per tutto l’anno uno dei più vivaci centri di ricerca e produzione teatrale d’Italia, luogo di residenza per decine e decine di artisti italiani e stranieri. Il festival, oltre Campsirago e Colle Brianza interesserà anche i comuni di Olgiate Molgora, Ello, Unione Valkletta, Sirtori, Valgreghentino e Olginate.
Queste invece le compagnie e gli artisti presenti in questa edizione: Floriane Facchini, Azioni Fuori Posto, Frosini/Timpano, Bocchi/Scarocchia, Compagnia Teatrale, Fossick Project, Compagnia Teatrale Petra, Gabriella Salvaterra, Stefano Cenci, Is Mascareddas, Piccola Compagnia Dammacco, Camilla Barbarito, Campsirago Residenza /Associazione Fedora. Sarebbero potuti essere di più, ma si è dovuto rinunciare ad artisti che erano stati già ingaggiati. Il rischio che il festival, questa estate, potesse dare forfait era assolutamente concreta. Quali sono le cause? Lo spiega bene Michele Losi, il direttore artistico del Festival e del Centro di Campsirago, per il quale “Il festival in 19 anni di storia non è mai stato così precario e radicato al contempo”. Il problema principale è che, tenendo in considerazione i due anni pandemici, in cui paradossalmente si era potuto intravedere “una maggiore cura nelle tempistiche delle erogazioni di fondi e contributi per le attività di spettacolo dal vivo da parte degli enti pubblici” situazione che purtroppo ora è “drammaticamente tornata allo stato di ritardo cronico pre-pandemico. Mostrandoci ancora una volta quanto in fondo sia la volontà a governare i processi burocratici, quelli che nei fatti cambiano la vita del nostro settore (e non solo)”.
Per essere più chiari sulle cause di grave difficoltà incontrate, Losi prosegue indicando “i ritardi nell’uscita dei bandi 2023 da parte di Regione Lombardia (sostegno produzione teatrale), dei saldi 2022 e degli acconti 2023 del Ministero della Cultura (Fondo Unico dello Spettacolo) e il malfunzionamento e le burocrazie connesse ai fondi PNRR (in relazione al Bando borghi). Tutto questo ci ha portato a mettere in crisi il nostro lavoro, perché un ente no profit non può anticipare una parte così consistente dei fondi pubblici per svolgere un’attività artistica che dovrebbe essere considerata parte del welfare culturale del paese”.
Una situazione decisamente allarmante che ha portato i lavoratori e le lavoratrici della struttura discutere sulla eventuale sospensione del festival per questo anno. Poi alla fine è prevalsa la volontà di continuare anche contro queste avversità. Dice infatti Losi che nonostante tutti questi problemi “Esperidi 2023 si farà, perché sarebbe probabilmente una sconfitta non farlo. E perché confidiamo che le cose si muovano, nonostante tutto”.
E quale modo migliore per aprire il 23 giugno un festival che sta dentro la natura con forte connotazione popolare se non quello di organizzare un grande e unico convivio collettivo?
Ecco così “Cucine(s)” un progetto artistico ideato da Floriane Facchini che ne ha curato anche i testi e la regia. “Cucine(s)” è l’invito a tutti gli abitanti del paese di Valgreghentino a coltivare l’arte dello stare assieme attorno al cibo e alla tavola. Ogni persona che intende partecipare al banchetto inaugurale del Festival è invitato a portare la propria pietanza favorita e raccontare la ricetta che verrà anche scritta e scambiata tra gli abitanti. L’appello rivolto a loro è questo: “Venite con la voglia di fare il pane, di condividere il vostro piatto preferito e di assaggiare quelli degli altri! Nasceranno storie attorno alla grande tavolata nel paese. Attraverso momenti di risate e condivisione, reinventeremo, per la durata di una serata, l’arte di stare insieme.”.
Questo è “Cucine(s)” che parla di territorio attraverso la gastronomia casalinga, parla di convivialità e condivisione come un rito antico da riscoprire.
Il sabato al “Giardino delle Esperidi” si apre con due produzioni di Campsirago Residenza. Il primo, appuntamento alle 16 a Villa Sartori, Olginate, per assistere a “3Pigs. Cosa è Casa” da un’idea di Anna Fascendini, drammaturgia di Sofia Bolognini, oggetti scenici e marionette di Mariella Carbone. Musiche di Luca Maria Baldini: in scena Barbara Mattavelli, Benedetta Brambilla, Sara Milani e la regia di Anna Fascendini. Tre attrici raccontano servendosi dei pupazzi e il gioco dei corpi una nuova versione della celebre fiaba dei ”Tre porcellini” che in questo caso non sono fratelli bensì sorelle che metteranno assieme il loro talento e le forze per costruire una casa con terra, paglia e legno che resisterà anche al lupo.
“Alberi maestri accessibile”è invece una performance itinerante ed esperienziale alla scoperta del mondo degli alberi e delle piante. Prodotto da Campsirago in associazione con Fedora si avvale della composizione dello spazio a cura di Michele Losi, autore anche della drammaturgia assieme a Sofia Bolognini. Costumi e scene di Stefania Coretti, suono Luca Maria Baldini e Diego Dioguardi.
Gli appuntamenti sono alle 15,30 e 17,30 sul Sentiero della Marcita di Elio. “Alberi maestri accessibili” è ”un cammino d’incontro con il mondo vegetale, con la sua stupefacente esistenza, con la sua complessità, la sua intelligenza e la sua incredibile capacità di analizzare e risolvere situazioni complesse, di agire in rete, di affrontare traumi e aggressioni”.
Nel Lungo lago di Olginate alle 18,30 è il turno di “Percorsi incrociati e Azioni Fuori Posto”. Danzatori e musicisti interagiscono con gli oggetti, le architetture e le persone che incontrano coinvolgendo direttamente gli spettatori e invitando chi li segue a orientarsi, prendere una posizione e collocarsi nello spazio pubblico. Ideazione e danza a cura di Silvia Dezulian e Filippo Porro.
Alle 21,30 si torna nella villa Sartori di Ogliate per assistere a uno spettacolo importante della coppia Frosini/Timpano. Si tratta di “Aldo è morto” dedicato alle drammatiche giornate di quello che fu il rapimento dello statista democristiano e presidente del Consiglio d’allora Aldo Moro da parte di un commando delle Brigate Rosse. Era il 9 maggio 1978 Il racconto e la riflessione di un teatrante che allora aveva solo sette anni all’epoca dei fatti.
Sulla scena Daniel Timpano, disegno luci Dario Aggioli e Marco Fumarola. Collaborazione artistica di Elvira Frosini e aiuto regia di Alessandra Di Lernia.
Inizia all’alba (verso le 5,36 )a domenica 25 giugno del “Giardino delle Esperidi”. Esattamente alle 5,36 nel Bosco de La Fura di Ello per la prima nazionale de “La capra” a cura della compagnia Bocchi/Scarocchia. Soggetto e regia di Agnese Bocchi in scena con Tobia Scarrocchia. Lo spettacolo si apre con un interrogativo di Bocchi. Eccolo: “Sin da piccola la grande domanda ha accompagnato i miei giochi prima e il mio modo di vedere il mondo poi.“Chi ha il potere, la ragionevolezza, l’ardire, la giustezza di togliere la vita ad un’altra persona? Lo spettacolo cerca di mettere in luce le dinamiche controverse insite nella domanda su come si forma un capro espiatorio.
Appuntamento per la primissima infanzia alle 11 e alle 16 nella palestra di Ello. Con “Miloemaya”, produzione Campsirago, regia di Anna Fascendini con Sara Milani, Barbara Mattaveli, Benedetta Brambilla e Francesca Cecala.Lo spettacolo coinvolge i bimbi verso le scoperte sensoriali coinvolgendo lo sguardo e l’ascolto.
“Crossing Esperience” è il titolo di una camminata performativa guidata da Michele Losi nel percorso che da Ello conduce a Figina (Galbiate). Appuntamenti alle 16 e alle 19,30.
Alle 20,49 nel bosco de la Fura (Ello) replica de “La Capra”. Teatro d’ombre e musica in piazza del Municipio di Ello: va in scena “Gigalmesh-Fossik Project” di e con Marta del Grandi e Cecilia Valgussa. Rivisitazione in senso narrativo del mitico personaggio.
Lunedì 26 giugno unico appuntamento della giornata è presso la Corte di San Donnino, Mondonico, in territorio di Olgiate alle ore 19 per assistere allo spettacolo “Il fanciullino” in cui un pugno di anziani in una balera, aspettando il Capodanno, parlano dei loro progetti di amore, sesso e felicità. In scena Renato Avallone, Camilla Barbarito, Laura Pozone e Alessandro Sampaoli. Produzione Camspirago.
Si prosegue con una vera balera dalle 22,30 in poi.
Martedì 27 giornata di riposo
“Amleto e le sue domande sono dentro ciascuno di noi: quello che ci rende umani è il dubitare, il poter ipotizzare scenari differenti a seconda delle azioni, delle relazioni, delle direzioni che scegliamo di percorrere”. Torna mercoledì 28 a ”Il Giardino delle Esperidi “ un classico amato come “Amleto. Una questione personale”. Appuntamento a Olgiate Molgora (ore 19). Spettacolo di teatro itinerante di Campsirago residenza con la regia di Fascendini, De Berardi e Losi. Con: Anna Fascendini, Barbara Mattavelli, Benedetta Brambilla, Giulietta De Bernardi, Liliana Benini, Marialice Tagliavini, Michele Losi, Sebastiano Sicurezza, Stefano Pirovano.
Giovedì 29, alle 18 e alle 21 (Olgiate Molgora) un esempio di teatro immersivo e itinerante: “Hansel e Gretel”, da un’idea di Michele Losi e Sebastiano Sicurezza, regia di Michele Losi. Con Barbara Mattavelli, Benedetta Brambilla, Sebastiano Sicurezza, Stefano Pirovano. “Hansel e Gretel” è ”una riscrittura e una messa in scena originale della fiaba che diviene esperienza che gli spettatori compiono in prima persona, addentrandosi, insieme ad Hansel e Gretel, nell’oscurità del bosco, ma anche nel cuore delle proprie emozioni e paure”.
Ricco il palinsesto di venerdì 30 giugno che si apre con una performance esperienziale a Camspirago, Colle Brianza in prima nazionale alle 17 e alle 19.: “Humana Foresta” è “una performance alla scoperta degli spazi naturali, dei luoghi della memoria nei quali la natura ci parla, in cui la fascinazione performativa si mescola all’esperienza personale. Un’esplorazione del rapporto e della connessione tra l’essere umano e la natura che, apparentemente silenziosa, assiste ai cambiamenti e alle trasformazioni”. La performance coprodotta dalla compagnia Petra e Campsirago è stata ideata da Antonella Iallorenzi e Raffaela Giancipoli con Antonella Iallorenzi in scena.
“Tutto Passa, tutto resta” è invece un percorso sensoriale previsto a Villa Besana, Sirtori dalle 16,30 e alle ore 19. Il percorso a tapper per due spettatori alla volta che seguendo una precisa drammaturgia sensoriale si ispira al luogo naturale in cui si svolge.
“Tutto passa tutto resta” è di Gabriella Salvaterra-SST Sense Specific Theatre. Con Arianna Bartolucci, Simona Mazzanti, Claudio Ponzana, Gabriella Salvaterra, Davide Sorlini, Laura Torelli, Monica Varroni, Annalisa Zoffoli.
Si chiude a Campsirago con “Wonderboom!”, uno spettacolo di Stefano Cenci in collaborazione con Sotterraneo. Stefano Cenci, autore della regia è in scena con Chiara Davolio e Filippo Beltrami. Ma cosa c’è dietro questo titolo che sembra rubato da un fumetto. “WonderBoom” non è uno spettacolo. Non è una performance, non è nemmeno un intervento artistico, un’installazione, un happening, no! “WonderBoom” è un’asta, non sforzatevi di ricavarci sottotesti: serve a monetizzare. Monetizzare, è quello che la generazione precedente alla nostra, quella messa al mondo dal boom economico, ci ha insegnato. Esprimiti e monetizza….”
Chiusura in musica al Jazz Cafè, special guest Vittorio Ondedei. Lo spazio è stato allestito dentro Palazzo Gambassi con un sistema d’audio particolare settato dal batterista e ingegnere del suono il giapponese Nori Tanaka. Accompagna Ondedei la performer Liliana Benini.
Sabato 1 luglio, repliche di “Miloemaya” (Antica chiesa di Perego, la Valletta alle 16): “Tutto passa, tutto resta” (A Villa Besana, Sirtori alle 16,30 e 19); “Humana Foresta” (Campsirago, alle 18).
Appuntamento con la perfomance site specific“Sun Followers” alle 19,30 a Pianello La Valletta. La performance è ispirata a Giordano Bruno e al Sole. “In questa passeggiata teatrale al tramonto il sole sarà il centro dove terra, aria, fuoco, acqua e suono si uniscono. Autore e performer:Benedetta Brambilla, Noemi Bresciani, Ladislaja Pietrangerli, Giulietta De Bernardi, Sebastiano Sicurezza. Regia Sjoerd Wagenaar.
A seguire, alle 21,3o a Campsirago è di scena la Piccola Compagnia Dammacco/Balivo con “Spezzato è il cuore della bellezza”. In scena una superlativa Serena Balivo: In scena un triangolo amoroso, lui e l’altra. “Serena Balivo dà corpo e voce alle due donne protagoniste della storia e accanto a lei appare, in uno scenario onirico e agita da Erica Galante, la figura muta dell’uomo al centro del triangolo amoroso. Il lavoro di creazione della compagnia è partito da alcune domande sull’amore e su come questo sentimento, fondamentale nella vita umana, possa trasformarsi, degenerare, tradire i desideri e le aspettative di chi lo vive”. Alle 23 si riaccendono le luci del Jazz Cafè con la musica di Vittorio Ondedei.
Domenica 2 luglio, cala il sipario con un programma ricco di appuntamenti e qualche sorpresa. Via alle repliche di “Sun Followers” (All’alba, 5,38 appuntamento a Pianello, La Valletta Brianza); “Crossing experience” , dalle Piramidi di Montevecchia (Ravagnate) a Campsirago.dalle ore 7 alle 10. “3Pigs Cosa è casa” replica alle 11 nell’antica chiesa Perego, La Valletta Brianza.
Alle 12, a Campsirago residenza si parla di “Egemonia culturale, ambiente e uso dei fondi PNNR a 10 anni dall’avvento della destra al potere”. Al talk curato da Oliviero Ponte di Pino intervengono Massimo Rebotti, del “Corriere della Sera”, Michele Losi, direttore artistico di Campsirago, il regista Sjoerd Wagenaar e la performer Silvia Dezulian.
Imperdibile appuntamento alle 16 (e in replica alle 19) a Campsirago residenza con il teatro de Is Mascareddas, compagnia di teatro di figura di caratura internazionale. “Una donna sola aspetta. Aspetta che qualcuno venga a trovarla. Ma nessuno arriva e così Sig.ra Rossetta, giocando con quello che indossa e con i pochi oggetti che la circondano prova a raccontare la sua storia fatta di casine, di dolci profumati, di sentieri nel bosco e di un lupo, che arriva sempre a scompigliare l’ordine delle cose. Servirebbe un nastro rosso per riannodare la memoria…”. In scena Donatella Pau nei panni della “Sig.ra Rossetta”, monologo silenzioso per marionettista e oggetti, regia di Anna Fascendini, Musiche di Tomasella Calvisi. Scene e marionette di Antonio Murru e Donatella Pau. Luci di Loïc François Hamelin. Dalle 16,30 e 19 a Villa Besana, Sirtori repliche di “Tutto passa tutto resta” di e con Gabriella Salvaterra.Concerto alle 21,15 (Campsirago residenza) di Camilla Barbarito “Meglio stasera che domani o mai” a cui seguirà Il Final Party con silent disco.
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