Teatro
A Pistoia la scomoda vitalità de “L’eccezione e la regola”
Pistoia. Vitale, intelligente, colorato senza banalità, netto e sapiente nella scrittura scenica, dotato di un ritmo esatto e consapevolmente incalzante: sono queste, e diverse altre, le notazioni positive con cui si può presentare “L’eccezione e la regola” lo spettacolo prodotto, con una bella dose di coraggio, dall’Associazione Teatrale Pistoiese a partire dal dramma didascalico di Bertoldt Brecht del 1930. La regia, solida, senza sbavature, è di Renata Palminiello (attrice, regista, formatrice teatrale) e l’interpretazione energica e corale di Maria Bacci Pasello, Stefano Donzelli, Marcella Faraci, Mariano Nieddu, Jacopo Trebbi. Dopo il debutto in estate nel contesto di Armunia Festival (fine giugno a Rosignano Marittima), lo si è visto a Pistoia, nel teatro del Funaro sabato 11 novembre scorso. Perché è coraggiosa questa operazione? E che cosa rende interessante questo spettacolo?
Si tratta di un’operazione coraggiosa perché mette in scena, proprio oggi e proprio nel nostro Paese, un dramma che è stato concepito da Brecht come un apologo didascalico e che è rimasto nella storia teatrale europea come un vero e proprio manifesto del teatro brechtiano e del pensiero marxista. Non è un caso che tra le più importanti messe in scena di questo testo vi sia quella di Giorgio Streheler al Piccolo Teatro di Milano del 1962. Lo spettacolo di Palminiello rispetta rigorosamente questa identità politica senza indebolirla o edulcorarla e tenendo anzi – fortunatamente – lontanissima la durezza della sua lettura del mondo da qualsiasi accenno di politicamente corretto. E però si tratta anche di un allestimento che sa prenderti per mano e, sin dalle primissime battute, sa farti capire che, se pure dentro al gioco del teatro (il ritmo dei passi, i colori, la recitazione che si alterna alla narrazione, le facce e i gesti degli attori, gli oggetti di scena che magicamente si trasformano), no, non c’è da staccare la spina dell’attenzione critica, non c’è da perdersi, non si deve dimenticare quel che è il cuore politico di ogni vera opera d’arte, non c’è da distrarsi ma, esattamente al contrario, è necessario restare desti, tenere ben fisso lo sguardo sul mondo e giudicarne le dinamiche di potere. È necessario, e oggi lo è più che mai, che nulla si presenti come “naturale”: mito sacro e indiscutibile, patria da difendere, costume avito, pregiudizio radicato, narrazione antica e rassicurante. Nulla deve impedire di vedere realmente e giudicare quel che accade al mondo e prendere posizione. Prendere posizione rispetto alla realtà di un uomo (o di un popolo o di una qualunque formazione sociale o economica) che sfrutta altri uomini o rispetto a una realtà ammantata di continue e potentissime menzogne tendenti a coprire e a far dimenticare la struttura sostanzialmente predatoria dell’economia capitalista e della cultura borghese e liberale che, persino in molte delle sue strutture intellettuali e istituzionali, su di essa viene a fondarsi.
Oggi nel nostro mondo, nelle nostre società, nel nostro occidente che vuol essere globale, dire queste cose, dirle ad alta voce in un bellissimo lavoro teatrale, equivale quasi a bestemmiare. Ecco il nodo di senso che rende questo spettacolo vivo e scomodo per il pubblico, quasi fisicamente scomodo e dunque politicamente attivo e necessario. Davvero non è poca cosa tale necessità in questi nostri tempi disgraziati e bugiardi per i quali sembra contenere una profezia il celeberrimo attacco di questo dramma: «Di nulla sia detto: è naturale, in questo tempo di anarchia e di sangue, di ordinato disordine, di meditato arbitrio, di umanità disumanata, così che nulla valga come cosa immutabile».
L’eccezione e la regola Centro Culturale “Il Funaro” Pistoia, 11 novembre. Di Bertolt Brecht, traduzione di Laura Pandolfi, progetto e regia di Renata Palminiello con la collaborazione di Sena Lippi con Maria Bacci Pasello, Stefano Donzelli, Marcella Faraci, Mariano Nieddu, Jacopo Trebbi. Produzione ATP Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale, con il sostegno del Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt). Copyright della Suhrkamp Verlag AG Berlin per gentile concessione dell’Agenzia Danesi Tolnay. Crediti fotografici di Emiliano Pona.
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