Teatro
A Cagliari c’è Cortoindanza, a Roma in scena “Sotto l’angelo di Castello”
Cortoindanza al via. Una delle più originali rassegne indirizzate ai giovani talenti, un ponte lanciato verso l‘Europa e viceversa, sta per partire a Cagliari con un programma ricco di spettacoli, momenti di formazione, incontri con studiosi e maestri della coreografia internazionale. La manifestazione, che ha un robusto e originale palinsesto da questo mese fino a dicembre propone infatti, una articolata serie di iniziative. Il festival e la rassegna giunta alla sua sedicesima edizione propone “un dialogo stretto e ininterrotto fra corpo e ambiente” e ha come obiettivo principale -per scelta dell’associazione che l’organizza, la Tersicorea e la direzione artistica di Simonetta Pusceddu– quello di promuovere e sostenere sia le eccellenze emergenti in campo giovanile. Da adesso e sino a dicembre oltre una cinquantina tra danzatori, coreografi provenienti da mezza Europa parteciperanno a workshop, residenze e progetti interdisciplinari tra danza, teatro, arte circense e musica, A Cagliari diversi gli spazi utilizzati: dall’ex Manifattura Tabacchi nel centro città al Parco del Padiglione Nervi sul mare, nella campidanese Casa Saddi allo spazio T. Off e la Chiesa medioevale di San Giuliano. Altre location fuori dalla città sono quelli della Chiesa di San Sisinnio a Villacidro, al borgo di Tratalias e l’isola di San Pietro-Carloforte.
Il Cortoindanza è supportato da una commissione artistica composta da coreografi/e, programmatori e programmatrici, organismi e istituzioni titolari di festival, rassegne e residenze artistiche la cui attenzione è rivolta a creare un percorso personale per ciascun progetto coreografico selezionato. Ogni anno il Cortoindanza seleziona sette progetti di scrittura coreografica per una maratona di quattro giornate in cui l’idea creativa diventa protagonista.
Il primo workshop propedeutico all’offerta di residenza coreografica è condotto da Roberta Ferrara direttrice artistica di Equilibrio Dinamico e prende il via il 27 giugno. Nella stessa giornata il via alla programmazione spettacolare. Alle 21 appuntamento a T.Off per assistere ad “Adeus” creato dalla Compagnia Oltrenotte. In scena: Vinka Delgado, Lucrezia Maimone, Giada Marilungo, Lucia Angèle Paglietti, Eliza Vizioli, Elisa Zedda. Il 29 Giugno e 30 vanno in scena alla ex Manifattura “Continuum” del cubano Niosbel Osmar González Rubio. Con Julio León musica: Pepe Gavilondo e Sarah Gutiérrez piano, mix e produzione: Pepe Gavilondo cello: Sarah Gutiérrez canzone “Los escondidos” composta e interpretata da Joao del Monte disegno luci: Mariem Valdés Martínez “Lacrimosa” è il titolo della coreografia del danzatore e unico interprete Simone Zambelli. Luci di Alice Colia. Collaborazione coreografica: Arabella Scalisi. “Tavolo 19”, autrice e interprete Lunella Cherchi. Musiche di Alessio Sanna e Lunella Cherchi. Segue “W am I”, autrice e interprete Nunzia Picciallo. “Pagliacci” è la coreografia dle portoghese Tiago Manquinho. Interprete: Sarah Altherr (è un assolo di teatro danza ispirato al clown italiano. “Around 5:65″ di Vittorio Pagani che è anche interprtete con Rebecca Mariondo. “What really happens?”, autrice e interprete Ludovica Pinna.
Progetto speciale al T.Off dal 1 al 3 luglio. “La table verte”. 10 giovani danzatrici e danzatori incontrano la compagnia Oltrenotte in un progetto ispirato all’opera La Table Verte del coreografo Kurt Jooss (1932) nei giorni 1, 2, 3 luglio 2023 con imprevedibili presentazioni nella città di Cagliari. Il progetto, ideato e curato dalla coreografa Lucrezia Maimone, è una coproduzione tra Oltrenotte e Tersicorea. Il 1 luglio al T.Off workshop di “gaga” condotto da Nunzia Picciallo, creatrice e performer, un’artista multidisciplinare indipendente. Le sue creazioni spaziano dalla danza, performance, arti visive e pittura astratta.
L’8 luglio a Casa Saddi è di scena la compagnia Punto y Linea di Maciev Krolikowski e Anthony Mathieu. Il progetto Punto y Línea prende lo spazio architettonico che la accoglie come principale motore del dramma e lo utilizza per strutturare la sua proposta. Ogni luogo determina una messa in scena diversa. La drammaturgia è sempre la stessa, dall’immenso vuoto far nascere qualcosa di piccolo: un punto. “Le materie per creare sono onde, particelle e codici genetici. L’umano non ha più il ruolo principale, ma i suoi antenati: i suoni, la luce e ciò che si frappone tra di loro. Non ci sono più argomenti, c’è solo un gioco, quello che, infine, il pubblico viene a cercare al teatro: materia prima per creare, il punto da dove tracciare una linea”.
Il 15 luglio al Parco Nervi appuntamento con “Cenere”, coreografia di Silvia Bandini, coproduzione Zerogrammi.”Cenere” è una finestra aperta nel salotto di Olga. Un viaggio profondo e ironico nell’assenza e nel silenzio improvviso che una morte lascia a chi rimane; la ricostruzione di un quotidiano nel quale un oggetto freddo e inanimato si carica di significato, umanità e memoria”. Segue “Albatros” di Pablo Ezequiel Rizzo in scena con Alessandra Cozzi. “Un gioco di riflessioni e diffrazioni, un viaggio tra oscurità e luce che crea attraverso un corpo plastico, immagini ibride e aliene: forme mutanti in continua evoluzione e tuttavia sempre umane. Traendo ispirazione da “Urpflanz” di Goethe e dalla teoria cyborg di Donna Haraway, studia il concetto di natura e “naturale” interrogandosi sui loro significati”.
“Kalòs e Eidòs” di e con Elie Chateignier e Elisa Zedda. “Una pièce che forma forme come un Caleidoscopio, gli spazi si distorcono fino a infrangere i propri limiti. I muri ci mormorano un’assonanza di parole dissonanti. I due personaggi si rincorrono, si parlano, si amano, aggrovigliano, rompono, distruggono, ricuciono non Vedendosi mai. Eidós potrebbe essere cieca ma Kalós non è sorda. Se pur distanti sono riflessi di una stessa immagine”
Il 16 luglio sempre al Parco Nervi sono di scena:”Amelia” , un progetto di e con: Priscilla Pizziol, Edoardo Sgambato musiche e sound design: Walter Laureti costumi: Mariangela Di Domenico Produzione Zerogrammi. “The Other “, coreografia: Luca Signoretti interpreti: Egon Gerber, Wittha Tonja. “Negabsence”, coreografie: Arianna Berton interpreti: Arianna Berton, Lies Lambrecht, Giulia di Stefano Con l’aiuto di Hugo Sullam. Aiuto alla drammaturgia di Enrico Pastore. Progetto sviluppato grazie a Festival Cortoindanza 2022 Sostenuto da Tendance Festival, Festival Conformazioni, Lavanderia a Vapore, Festival Fabbrica Europa In produzione con Zerogrammi.
Altri spettacoli. 14 luglio al Parco S’Ortu Mannu di Villamassargia, il 15 a San Sisinnio di Villacidro, il 20 a Toff di Cagliari e il 21 a Tratalias vanno in scena: “Zoologia”, compagnia Oltrenotte, coreografia e regia Lucrezia Maimone con Vinka Delgado e Riccardo Serra. “Figura” di Sara Angius con Johanna Ehlert.
Il 20 luglio al Parco Nervi “Bouffèes” di Leila Ka: Tre donne vestite con abiti a motivi floreali, i piedi ancorati a terra, seguono gesti nervosi e precisi al suono del ritmo dei loro respiri.
“C’est toi qu’on adore” di Leila Ka: Sono due ma potrebbero essere cento o mille. Insieme, “partono traballanti, malati o a volte felici, e affrontano un’avversità che indoviniamo ma di cui non sappiamo nulla. Eroine, alternativamente invincibili o tragicamente vulnerabili, avanzano, resistono, a volte crollano, ma si sforzano instancabilmente di combattere finché la forza che sentiamo sorgere non si esaurisce”.
“Ma chair Monde” di Alexandre Fandard. In questa performance, Alexandre Fandard, artista visivo e coreografo francese di origine afro-caraibica, ci immerge nell’intimità di una narrazione personale frammentata nella carne. “Come arcipelaghi di ricordi, costruisce attraverso il movimento e il canto un “paesaggio di stati d’animo” che evoca e invoca la memoria afro-caraibica fatta di rotture familiari e culturali, sradicamenti ed ellissi. E ci presenta il suo corpo, come unica casa per “essere” nel mondo. Il corpo diventa un luogo senza confini, una dimora attraversata da tutti gli altri luoghi del “Mondo”. Questo altrove in cui il corpo è inevitabilmente “qui” e “là” allo stesso tempo”. Si riparte con un fitto programma dal 25 agosto e poi nei mesi a seguire di settembre, ottobre, novembre e dicembre.
Dall’isola alla Capitale. In uno dei suoi luoghi monyumentali più iconici e affascinanti della città: Castel Sant’Angelo dove dal 29 giugno parte la terza edizione di una rassegna di danza con musica e spettacollo. Il progetto “Sotto l’Angelo di Castello” è curato e organizzato, nell’ambito delle attività della Direzione Musei statali della città di Roma, da Anna Selvi. La rassegna si apre il 29 giugno con “ WE, the Angel”, un viaggio di danza ad hoc per Castel Sant’Angelo inventato da Emio Greco e Pieter C. Scholten, autori di produzioni di danza e fondatori nel 2009 della ICK Dans Amsterdam. La performance si concentra in particolare sull’Angelus Novus: “l’immagine creata da Paul Klee che, nell’interpretazione del filosofo Walter Benjamin, affronta il passato. Le sue ali spiegate catturano il vento dal paradiso e la tempesta in aumento spinge l’Angelo in avanti, in un’avventura incerta. Ecco: ritorno al futuro. Dispieghiamo le ali. La tempesta si alza”. Il lavoro sarà dislocato negli spazi di Castel Sant’Angelo, con 9 performer, di cui 7 ballerini e 2 percussionisti (tre repliche al giorno: 29 giugno ore 18.30 – 19.30 – 20.30; 30 giugno e 1 luglio ore 19.30 – 20.30 – 21.30). Spettacolo itinerante per 30 spettatori a recita.
In collaborazione con Fuori Programma Festival, saranno presentati due lavori in prima assoluta. Thomas Bradley, artista multidisciplinare, presenta un’installazione ispirata ad un testo inciso sotto la statua di uno degli angeli collocati sul lato occidentale di Ponte Sant’Angelo di Roma: “Super vestimentum meum miserunt sortem” (Sulla mia veste gettarono la sorte). Quattro costumi distinti attraverseranno diversi luoghi del Mausoleo di Adriano (2 luglio ore 13, Dromos; ore 14.30 Sala Paolina; ore 16 Cortile dell’Angelo; ore 17.30 Terrazza dell’Angelo).
Per la danza Michele Di Stefano e Lorenzo Bianchi Hoesch firmano “Veduta Roma”: un progetto dal formato modulare dedicato alla città e alla visione prospettica del paesaggio urbano. Il pubblico fruisce la performance in cuffia con un punto di vista ampio che può interessare spazi molto vicini e molto lontani, collegati tra loro dalla traccia sonora e dalla dislocazione dei performer (2 luglio ore 19; 20; 20.45).Spettacolo itinerante per 50 spettatori a recita. Appuntamento con la musica argentina. Il 4 luglio in arrivo da Buenos Aires il cantante Hernàn Genovese, la voce del tango. L’11 luglio in programma due capolavori di fine Ottocento della letteratura cameristica con pianoforte. Entrambi di area slava, anche se i due compositori erano appartenenti a nazioni diverse, il Trio n.1 op.32 di A. Arensky e il Quintetto op. 81 di A. Dvorák . Eseguono David Trio & Firends “La delicatezza del poco e del niente” è il titolo del reading teatrale del 19 luglio che vede l’attore Roberto Latini alle prese con le poesie di Mariangela Gualtieri.
“Post piano Sessions” è il concerto di musica elettronica con Davide “Boosta” Dileo in cantiere per il 26 luglio. Come racconta Boosta è “una piccola suite di elettronica e pianoforte, evocativa e romantica, con inserti di energia e ottimismo, frutto di una libertà desiderata e covata”. La danza contemporanea torna di scena il 2 agosto con “Dialogo Terzo: in a Landscape” con il Collettivo Cinetico e Alessandro Sciarroni autore delle coreografie e della regia.
Con il suo violoncello dipinge “la folle esuberanza dell’Avana, sua città natale, i ritmi samba del Brasile, le tragedie del tango argentino”. E’ la giovane Ana Carla Maza che con il suo quartetto è la protagonista del live dell’8 agosto. Spettacolo di clownerie, con “Fish &Bubbles” di e con Michele Cafaggi, regia di Ted Luminarc, spettacolo per i bambini fino a 100 anni in cantiere per il 13 agosto.
Torna il 23 e 24 agosto la danza con la compagnia diretta da Enzo Cosimi in “Take me up, take me higher”, installazione performativa, concept e coreografia di Enzo Cosimi. Interpreti: Alice Raffaelli, Lorenzo Caldarozzi, Pablo Tapia Leyton. Lo spettacolo è itinerante ed è rivolto a venti spettatori a recita (ore 19,30, 20,30 e 21,30). Il repertorio del grande chitarrista jazz Django Reinhardt è al centro del concerto di Tatiana Eva Marie e Avalon jazz band, “Djangology”, in programma il 29 agosto.
I Sosta Palmizi sono i protagonisti dell’appuntamento con la danza del 1 settembre. In scena con “Esercizi di Fantastica” da un’idea di Giorgio Rossi racconta, con il linguaggio della danza e del movimento, “il potere dell’immaginazione che trasforma cose e persone in qualcosa di sempre inaspettato e straordinario. Gli autori sono stati ispirati dall’idea di “Fantastica” dello scrittore Gianni Rodari. Vicino al surrealismo degli anni ’50 e ispirandosi all’opera di Alfred Jarry e alla sua patafisica (la scienza delle soluzioni immaginarie), Rodari affermava infatti l’esistenza di una Fantastica in totale contrapposizione alla Logica”. Il teatro torna il 6 settembre con la compagnia Abbiati Capuano in “Pasticceri: io e il mio fratello Roberto” di e con Roberto Abbiati e Leonardo Capuano. “Due fratelli gemelli che, come Cyrano e Cristiano, aspettano la loro Rossana, e dove la vuoi aspettare se non in pasticceria? Due fratelli pasticceri, se li vedi abbracciati, sembrano un albicocca. Profumano di dolci e ascoltano la radio: musica, molta musica”.
Ultimo appuntamento con il pentagramma è il 14 settembre con il concerto del violoncellista Gaetano Simone. Chiusura il 21 settembre con “Satiri”, spettacolo di danza della compagnia di Virgilio Sieni autore della coreografia. La nuova produzione della Compagnia vede in scena i due danzatori Jari Boldrini e Maurizio Giunti accompagnati dalla musica di J. S. Bach eseguita dal vivo al violoncello da Naomi Berrill. Danze sulla soglia “segnano lo spazio, forme di intesa e empatia che esplodono tra dionisiaco e apollineo. Lo studio del movimento sottrae al quotidiano quelle posture che poi tornano sotto forma di un’altra lingua, non forma in movimento ma corpo che trascolora e, come una nebulosa auratica, si confonde tra lontananza e vicinanza e opera secondo un’attenzione rivolta alla tattilità spaziale che ci comprende”.
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