Storia
Ucraina senza Ebrei, la tragica riflessione di Grossman
Di quanto sangue versato in guerra è impregnata la terra Ucraina? Proviamo a non abituarci all’orrore del quotidiano massacro che si verifica ogni giorno in quel paese a seguito dell’invasione russa del febbraio del 2022, ma ogni giorno, osservando, studiando e provando a ragionare, per quanto possibile autonomamente, su ciò che di questa guerra folle e feroce ci viene comunicato, ci rendiamo conto di quanto profonde siano le radici del conflitto tra russi e ucraini e soprattutto – cosa, se possibile. ancor più agghiacciante – quanti secoli ci vorranno per estinguere l’odio che sta generandosi tra questi due popoli confinanti e per molti secoli realmente uniti e “fratelli”. Non si tratta di radici che riguardano solo i rapporti tra questi popoli, ma di radici che si estendono al complesso della storia e dell’attuale situazione europea e mondiale. In questa necessaria e inesausta attività conoscitiva ci viene incontro oggi un libretto, breve e denso di esperienza e pensiero, che Adelphi ha da poco pubblicato: “Ucraina senza ebrei” di Vassilij Grossman del 1943 nella traduzione di Claudia Zonghetti. Il focus è evidentemente il terribile eccidio degli ebrei ucraini (più di un milione e mezzo alla fine del ‘44) operato dai nazisti e dai collaborazionisti ucraini (anche rumeni e ungheresi) già a partire dagli inizi del 1941. Si trattò in larga misura di vecchi, donne e bambini, laddove gli uomini abili a combattere si erano in gran parte già arruolati nell’Armata Rossa. Subito dopo aver narrato l’orrore del silenzio mortifero che era disceso su centinaia di villaggi di ebrei e della scomparsa integrale di quella popolazione che da secoli viveva lì in pace e in totale integrazione, Grossman, ebreo ucraino, ancora pienamente comunista, legato al mito della rivoluzione e convinto del compito storico dell’Unione Sovietica (e ovviamente ignaro di quale tirannide sarebbe diventata l’Unione Sovietica da lì a breve, anche nei confronti degli ebrei), passa a esaminare, con acume politico e filosofico, l’origine e le caratteristiche dell’antisemitismo nazista. Ovviamente le dimensioni di questo scritto ostano alla profondità degli argomenti e al dispiegarsi della teoresi, ma alcune frasi sono come coltellate che ci colpiscono e grondano veramente di sangue e dolore: «…Gli ebrei sono stati lo specchio in cui si riflettevano tutti i processi sociali, tutti i mali, tutti i cambiamenti cui erano soggetti i sistemi sociali e le ideologie e i regimi»… «… descrivendo il popolo ebraico, i nazisti descrivono sé stessi, affibbiano agli ebrei i propri tratti, i propri vizi e le intenzioni criminali che loro stessi covano in seno».
Vasilij Grossman “Ucraina Senza Ebrei”, Adelphi – Microgrammi 2023, pp. 74, euro 5,00.
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