Storia
Tutto accadde in una manciata di giorni di novembre
Da cento anni fa ai giorni nostri, quasi ci fosse un appuntamento col destino un paio di giorni di novembre, sempre gli stessi nei diversi anni, hanno registrato eventi della storia tedesca i cui effetti hanno investito direttamente od indirettamente poi tutto il continente europeo; se ne offre qui di seguito un breve sommario, per non dimenticare e gettando al contempo un ponte ideale verso le prossime elezioni dell’Unione Europea:
il 7 novembre 1918, cento anni fa, l’ebreo rivoluzionario con simpatie socialiste Kurt Eisner proclamò lo Stato Libero della Baviera e ne divenne il primo Governatore provvisorio. Eisner non arrivò però poi a partecipare alla prima seduta del parlamento eletto liberamente per la prima volta il 12 gennaio 1919. Egli fu assassinato il giorno della sua prima convocazione il 21 febbraio 1919. Dopo un guerra civile la Repubblica dei Consigli, che dal 7 aprile aveva assunto carattere più apertamente comunista, venne sconfitta l’8 maggio 2019 e la Baviera divenne incubatrice di gruppi di destra reazionaria.
Il 7 novembre 1938 il 17enne Herschel Grynszpan, figlio di ebrei polacchi, sparò a Parigi al diplomatico tedesco Ernst vom Rath che morì due giorni dopo dando il pretesto ai nazisti per scatenare il 9 novembre di 80 anni fa la Notte dei Cristalli. In quella occasione e nei giorni immediatamente successivi, 1300 ebrei furono uccisi o si suicidarono; 1400 sinagoghe, la metà circa di tutte quelle in Germania ed Austria, furono ampiamente distrutte o completamente bruciate; oltre 30.000 ebrei furono deportati a Dachau, Sachsenhausen e Buchenwald. Per colmo di sfregio le comunità ebraiche furono poi costrette a versare al Terzo Reich un miliardo di Reichsmark a copertura dei danni. Si era aperta la strada delle persecuzioni che tre anni dopo registrò l’avvio della Shoà.
Il 7 novembre 1968 Beate Klarsfeld diede un ceffone all’allora Cancelliere tedesco Kurt Georg Kiesinger (CDU), costringendo la Germania ad affrontare la realtà di avere a capo del Governo un ex nazista. Kiesinger era infatti entrato nello NSDAP nel 1933 e nel 1940 era diventato funzionario al Ministero degli Esteri del Terzo Reich.
Vero che il 9 novembre segna anche l’anniversario del mancato putsch di Hitler del 1923 e della apertura nel 1989 delle frontiere della Germania Est verso quella ovest, celebrata come data della caduta del Muro di Berlino e poi sfociata nella riunificazione tedesca conclusa il 3 ottobre 1990. Ma ancora il 7 novembre 2018 un’indagine dell’Università di Lipsia di cui ha riferito Philipp Reichert per l’emittente nazionale tedesca ARD ha registrato che su un campione di 2400 intervistati al quale sono stati posti 18 quesiti su classiche posizioni legate all’estremismo di destra, ben un quarto ha rivelato tendenze xenofobe. Il tasso sale ad un terzo nella ex Germania Est e giunge al 40% degli appartenenti della AfD, forza politica che conta 92 deputati nell’attuale Bundestag.
Immagine di copertina: nomi di vittime del nazismo proiettati sul muro della sinagoga Ohel Jakob di Monaco di Baviera; foto dell’autore.
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