Costume
Nudi sì, ma con la cuffietta in testa
Titoliamo questa curiosità, che riguarda il modo in cui si dormiva nell’Alto Medioevo, “a capo coperto”.
Iniziamo col dire che i letti nel Medioevo – parliamo naturalmente di case di re, aristocratici e benestanti – erano alquanto diversi dai nostri.
Si trattava infatti di letti particolarmente larghi ma soprattutto corti.
E questo non certo per la statura dell’uomo medievale che, dagli studi antropometrici effettuati, risultava verosimilmente più bassa rispetto all’uomo contemporaneo, ma per le abitudini degli stessi dormienti.
Infatti, gli uomini del Medioevo non dormivano distesi, come avviene oggi, ma dormivano seduti con alti cuscini che sorreggevano il busto e la testa.
Il termine “testata” del letto, prende infatti nome dal fatto che vi si appoggiava la testa, così come “spalliera”prendeva nome proprio dal fatto che il dormiente vi poggiava le spalle.
Queste originali abitudini, che possono suscitare la nostra meraviglia, hanno tuttavia motivazioni di natura culturale ma, anche, pratica.
Culturale era infatti il riferimento alla morte. La posizione distesa, supina o prone che fosse, ricordava infatti quella dei cadaveri, la morte doveva essere esorcizzata.
C’era poi un motivo, che abbiamo definito pratico: la posizione seduta favoriva la digestione e scongiurava gli effetti devastanti del reflusso gasto-esofageo di cui soffrivano molti uomini di quel tempo per diete alimentari disordinate e per l’assunzione di cibi non sempre di buona qualità.
E qui andiamo all’altro discorso sul perché i letti fossero piuttosto larghi.
Per curiosità ricordiamo che nella casa di un ricco mercante è stato trovato un letto di circa 3, 50 cm di larghezza.
Il motivo di questa apparente eccentricità era riconducibile al fatto che il letto era una veras e propria piazza d’armi, destinato ad ospitare non solo marito e moglie, ma anche i figli, perfino la servitù e, in qualche caso ospiti di riguardo.
E fin qui, forse qualche meraviglia ma non più di tanto. Ci può sconvolgere il fatto che uomini e donne non utilizzassero pigiami o camice da notte perché dormivano praticamente nudi, coprendosi con lenzuola e pellicce con gli inconvenienti che questa promiscuità poteva creare.
Ma qui il tocco finale.
Nudi sì ma a capo rigorosamente coperto.
Era infatti prescritto che non ci si potesse mettere a letto senza avere prima indossato la “cuffietta”, una sorta di copricapo di stoffa preferibilmente bianco, che forse difendeva i capelli da pidocchi e cimici.
Era anche usanza che la consorte devota, prima di andare al letto, attendesse il marito per sistemargli la cuffietta in testa.
Un’ultima curiosità, senza scomodare Boccaccio.
Capitava spesso che la moglie fedifraga si alzasse di notte per raggiungere l’amante e che, per meglio nascondere il suo delitto, scambiasse il suo posto con qualche servetta che metteva a giacere accanto all’ignaro marito.
A questo punto vi lascio immaginare su quanto, a causa di quella impropria sostituzione, poteva accedere in quel letto.
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