Storia
Li aspettiamo al varco il 10 Giugno
Non so quanti italiani sappiano la storia, immagino non molti, a meno di eccezioni e di persone lettrici di storia e (o dei romanzi di Scurati – raro esempio, in Italia, di narrativa storica sul ventennio). Ma se si conoscesse che quest’anno, 2024, ricorrono i cento anni dal tragico assassinio di Matteotti, forse le cose sarebbero meno drammatiche. Ho paura però che così non sia. In altri tempi, in Rai, si facevano “sceneggiati” (attualmente si chiamano “miniserie”) sulla storia contemporanea; oggi, a parte qualche prodotto neo-revisionista, il discorso sembra chiuso. E aspettarsi una serie su Matteotti, (cosa ovvia ai cento anni), sembra una provocazione. L’ultimo importante film su Matteotti è del 1973, in tempi molto diversi da questi, e se si vuole anche più drammatici per il Paese. Il fascismo oggi non è manganello e olio di ricino, ma una nenia vittimistica mentre si tolgono spazi al discorso antifascista, e in genere antigovernativo. Parlo ovviamente del servizio pubblico. Ieri abbiamo constatato quanto sia autolesionista questa deriva censoria, con il bruttissimo episodio della cancellazione del monologo di Scurati. Qualcuno pensa che si sia trattato di un incidente, quando non di un equivoco, ma tutto fa supporre che non sia così. Tra quattro giorni sarà il 25 aprile, e nessuno si aspetta una resipiscenza pubblica, né una confessione di antifascismo da parte del governo. Ma il 10 Giugno una parola su Matteotti da parte del Governo è obbligatoria. Fu quello il vero inizio del Regime.
PS. Forse mi sbaglio, o è un effetto dei commenti che sto leggendo, ma mi pare che su X sia nettamente maggioritario il mainstream anti-antifascista. Il loro segno è : «l’antifascismo è anacronistico, il paese ha ben altri problemi». Il benaltrismo (passivo-aggressivo) vittimario.
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