Storia
Luigi De Magistris presenta Poteri Occulti
Luigi De Magistris presenta il libro “Poteri occulti” insieme al senatore M5S Roberto Scarpinato alla libreria Feltrinelli in via Appia Nuova, a Roma.
Martedì 28 gennaio, alla libreria Feltrinelli in via Appia Nuova a Roma, Luigi De Magistris ha presentato il suo libro “Poteri occulti” pubblicato da Fazi Editore, insieme al senatore M5S Roberto Scarpinato. La giornalista Rossella Guadagnini ha moderato il dialogo tra i due ex magistrati.
Il filo nero
Il libro dell’ex sindaco di Napoli vuole spiegare in maniera leggera e comprensibile come i poteri occulti continuano a condizionare la vita democratica del paese. Racconta così quello che definisce il “filo nero” che collega tanti fatti che chiedono giustizia e condiziona così tanto la vita istituzionale che impedisce la completa attuazione della Costituzione.
Il “filo nero” si divide in due fasi. La prima inizia con la strage di Portella della Ginestra del 1947 e termina con il fallito attentato allo stadio Olimpico di Roma del 1994. In questo periodo, i poteri occulti scatenarono una guerra a mezzo di bombe e omicidi politici, a cui sono seguite trattative con le istituzioni.
La seconda fase inizia nel 1994 e continua ancora oggi. La ‘ndrangheta ha delineato prima degli altri la nuova strategia di conquista del potere. Infatti, la mafia calabrese ha compiuto pochi attentati alle istituzioni, scegliendo di mimetizzarsi e arrivando ovunque. I suoi gangli sono così estesi perché la ‘ndrangheta controlla il traffico di droga, che porta una grande quantità di denaro che ha bisogno di essere riciclato.
Tutto ciò gli permette non solo di colludere con la politica, ma anche con la magistratura. Quindi, oggi le mafie non hanno bisogno di ammazzare nessuno perché detengono il potere, con il quale è facile eliminare i personaggi scomodi utilizzando i proiettili istituzionali. Ovvero, con l’accanimento politico e mediatico, per cui la vulgata dipinge i loro nemici come pazzi, per poi essere ispezionati, magari condannati per cose minori e trasferiti.
La gente perbene viene isolata in tutti i settori, ma i cittadini inconsapevoli pensano che non ci sia corruzione perché non avvengono omicidi. In realtà, le mafie hanno semplicemente cambiato strategia: hanno preso il potere.
La storia segreta
Roberto Scarpinato ha fatto il punto della situazione. Lo scrittore francese Honoré de Balzac diceva che esistono due storie: una ufficiale e una segreta che nasconde le vere cause degli avvenimenti. Le classi dirigenti tengono segreta la storia nascosta perché vergognosa, sebbene più rilevante.
Nella sua ottica, la lotta politica è condotta su due livelli. Il primo livello è la sfera pubblica, il secondo è quello in cui settori delle classi dirigenti usano stragi, omicidi e frodi, quando la dialettica democratica va in una direzione sgradita. La dialettica democratica è compatibile con la Costituzione, che non è bipartisan, ma prende posizione con l’articolo 3, per cui è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che non permettono l’uguaglianza dei cittadini.
La vecchia classe dirigente fascista percepisce questo articolo come una dichiarazione di guerra. Un pezzo di quella classe dirigente non accetta la Costituzione e crea i suoi nemici. Secondo Scarpinato, i nemici della Costituzione sono individuabili in tre gruppi: i neofascisti che si riciclano ai vertici di servizi segreti e polizia; i gruppi economici che si incontrano nella massoneria deviata; la borghesia mafiosa.
La strage di Portella della Ginestra è il primo segnale. La borghesia mafiosa vuole impedire la riforma agraria e lo sfondamento dei partiti socialisti alle elezioni politiche del 1948, dopo che PSI e PCI insieme superano la DC alle elezioni regionali siciliane del 1947. Con la strage arrivano i primi depistaggi che sono una caratteristica di tutto il “filo nero”.
Dalle stragi al governo Meloni
I poteri occulti riemergono nel 1962 quando si discute la nazionalizzazione dell’energia elettrica e nel 1964 con la nascita del centrosinistra. Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ‘70 arrivano le riforme più importanti, come lo Statuto dei lavoratori. Allora, emergono altre stragi e i tentativi di golpe, che vedono condannati i vertici dei servizi segreti per depistaggio.
Per la strage di Bologna è condannato Paolo Bellini, neofascista e uomo dei servizi segreti che ha un ruolo anche nelle stragi di mafia del ‘92 e ‘93. Quest’ultime stragi appaiono come opera di Totò Riina, ma vedono la partecipazione di soggetti esterni e gli immancabili depistaggi.
Fino al 1989, i responsabili di questi eventi oscuri hanno l’alibi della guerra fredda e le coperture degli apparati atlantici. Ma, dopo la caduta del muro di Berlino, gli Stati Uniti sembrano lasciare l’Italia al proprio destino e succedono cose incredibili. Ad esempio, si rivela l’esistenza di Gladio e prosegue il maxiprocesso.
Al tempo stesso, se il centrosinistra di Achille Occhetto vincesse le elezioni del 1994, uomini come Luciano Violante, Gianni De Gennaro e Pino Arlacchi potrebbero arrivare al governo e indagare su quello che è successo. Per cui, tanti responsabili rischierebbero l’ergastolo.
Secondo Scarpinato, questi individui si riciclano nel nuovo sistema di potere della seconda repubblica. I nemici della Costituzione sono ora al governo. Il giorno dell’insediamento del governo Meloni, il senatore non ha esitato a rivolgersi al presidente del consiglio chiedendogli come fa a giurare sulla Costituzione quando la sua stella polare è Pino Rauti, che voleva sovvertire l’ordine democratico.
Come reagire?
Infine, i due affondano sul governo attuale che vuole limitare la magistratura con un progetto politico di ampio respiro perché porta alla verticalizzazione del potere anche con il premierato e la criminalizzazione del dissenso. Il governo se la prende con i poveri e gli attivisti, che rischiano sette anni di carcere per occupare una casa sfitta, mentre il blocco stradale e le proteste non violente dei detenuti diventano reati penali.
Al contrario, il governo abolisce e ridimensiona i reati legati all’attività politica come l’abuso d’ufficio e il traffico di influenze illecite. Questi reati hanno le loro criticità, per cui lo stesso De Magistris è stato indagato in maniera pretestuosa, ma è importante ribadire la punibilità del potere. Nelle parole dei due ex magistrati, il governo diventa l’artefice di un disegno eversivo che ricorda quello della P2.
De Magistris conclude affermando la sua piattaforma politica. Nelle sue parole, per realizzare il cambiamento è necessaria una grande agitazione pacifica dal basso, con la partecipazione dei giovani. Afferma che l’antidoto alla deriva del governo è proprio l’articolo 3 della Costituzione. Infatti, la rimozione degli ostacoli all’uguaglianza non è solo un nostro diritto, ma un dovere, perché la Repubblica non sono solo le istituzioni ma anche i cittadini che la compongono. Per questo dobbiamo dimostrare di non essere indifferenti.
Alcune considerazioni
In conclusione, ho assistito a un’iniziativa estremamente interessante, nella quale Roberto Scarpinato ha tracciato una credibile e puntuale ricostruzione della storia italiana. Mentre Luigi De Magistris si è concentrato un po’ troppo sulle sue vicende e interessi personali, che talvolta è difficile esporre con la necessaria chiarezza e distacco.
Le loro teorie appaiono coerenti per ricostruire la storia italiana a grandi linee. Ma se si guardano nel dettaglio alcune vicende, il quadro si confonde. Perché per noi semplici cittadini è difficile comprendere quanto è stato pervasivo il “filo nero” dei nemici della Costituzione. Ad esempio, lo storico Vladimiro Satta nel suo volume “I nemici della Repubblica” accusa gli stessi poteri, ma tende a ridimensionarne il ruolo. Satta analizza i minuziosamente i singoli casi per affermare che la Repubblica ha trovato gli anticorpi per fermare i piani eversivi.
Oggi appare per noi complicato comprendere se l’Italia ha trovato gli anticorpi o si è arresa ai virus. Se si cerca un filo logico complessivo, l’unica spiegazione possibile appare quella dei due ex magistrati. Se si guardano i singoli fatti, si incrinano le certezze.
Ad esempio, la verità giudiziaria sta recentemente accusando il capo dei servizi segreti civili Federico Umberto D’Amato di ogni nefandezza. Ma, a livello storiografico, lo stesso è stato eroe della liberazione di Roma dai nazisti, uomo dialogante con il PCI e guascone che scriveva di cucina su “L’Espresso”. Qual è allora la verità? Come può diventare accessibile anche a noi comuni cittadini?
Foto di Hua WANG
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