Giustizia
A settembre il processo alla ex segretaria del comandante del lager di Stutthof
La terza sezione giovanile allargata del tribunale di Itzehoe ha ammesso oggi, 16 luglio 2021, la richiesta di rinvio a giudizio presentata il 28 gennaio di quest’anno dalla procura e disposto l’avvio il 30 settembre del processo alla novantaseienne Irmgard Furchner, ex stenotipista e segretaria personale del comandante del lager nazista di Stutthof, Paul-Werner Hoppe. Alla donna, che oggi vive in un ospizio a Quickborn (circoscrizione di Pinneberg, in Schleswig-Holstein), ma che secondo una perizia medica è idonea a sottostare al giudizio, è imputato il concorso in 11.380 casi di omicidio e 7 di tentato omicidio perpetrati nel campo di concentramento nazista vicino a Danzica tra il giugno 1943 e l’aprile 1945. Avendo avuto all’epoca dei fatti 18 e 19 anni il caso sarà giudicato secondo il diritto minorile. Si computa che a Stutthof siano state trucidate circa 65.000 persone.
Ė la prima volta in cui il principio espresso dalla Corte di Appello di Monaco nella sentenza nei confronti di Iwan Demjanjuk nel 12 maggio 2011, secondo cui chiunque a qualsiasi titolo abbia partecipato nelle fabbriche della morte naziste è correo di omicidio -reato che nell’ordinamento tedesco non si prescrive mai- anche senza prove dirette di partecipazione ad alcuna singola uccisione, verrebbe esteso anche ad una civile che non sia materialmente neppure mai entrata nel campo di concentramento. La Signora Furchner d’altronde era stata già testimone in altri procedimenti nel 1954 e nel 1962 -come ha riportato tra gli altri la Bild- dichiarando che tutta la corrispondenza con l’ufficio principale dell’amministrazione dell’economato passava dalla sua scrivania. Il comandante Hoppe le dettava giornalmente i cablogrammi e la corrispondenza. Ciononostante, della macchina della morte che mieteva nell’immediate vicinanze decine di migliaia di vittime, la segretaria del comandante del lager sostenne allora di non avere avuto alcuna conoscenza.
La giustizia tedesca ha già processato l’anno scorso l’ex guardiano dello stesso lager nazista in Polonia Bruno Dey, condannandolo in primo grado a due anni con la sospensione condizionale per concorso in 5.232 casi di omicidio ed uno di tentato omicidio. Dey era stato giudicato col rito minorile avendo avuto all’inizio del servizio nel 1944 solo 17 anni. Ha presentato appello dopo che due delle parti civili, a differenza della stessa Procura, hanno impugnato la sentenza. Un altro ex guardiano del campo di concentramento di Stutthof, che oggi ha novantasei anni, nel marzo di quest’anno era stato invece giudicato inidoneo a subire un processo.
Anche un altro novantaseienne della Bassa Franconia è nel mirino degli inquirenti, questi tuttavia per eccidi nel lager nazista di Flössenburg. Nel suo caso le indagini affidate alla procura di Weiden sono ancora gli inizi ed è altresì incerta la sua idoneità a sottostare ad un dibattimento. Al suo caso gli inquirenti sono giunti dopo la apertura on line dell’archivio militare di Praga. La centrale per il chiarimento dei crimini nazionalsocialisti di Ludwisburg ha avviato anche altri nove fascicoli di indagini per gli omicidi nell’ex lager in Baviera.
A febbraio era stata presentata anche la richiesta di rinvio a giudizio avanti al tribunale di Neuruppin di un centenario ex guardiano del lager nazista di Sachenhausen, accusato di concorso in 3.518 casi di omicidio tra il 1942 ed il 1945, e per un altro ex aguzzino sono in corso indagini. La giustizia tedesca giunge d’altronde con estremo ritardo: altri otto fascicoli relativi ad ex guardiani a Sachenhausen sono stati già chiusi per il decesso del sospetto o per la comprovata inidoneità a sottostare ad un processo. Dal lager vicino a Berlino passarono più di 200.000 persone di cui almeno 10.000 perirono per malattie, fame, maltrattamenti, lavoro coatto, esperimenti medici e gli omicidi sistematici.
© AMJ
Foto copertina: Foto di Jan Pedersen da Pixabay https://pixabay.com/it/photos/stutthof-polonia-331106/
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