Storia
1 Marzo: festa che unisce le donne europee
Nell’antica Roma il 1 Marzo si celebravano i Matronalia. Nei Paesi dell’Est si usa fare dono alle donne di un piccolo omaggio
Nell’antica Roma il 1 Marzo si celebravano i Matronalia. Questa era una festività romana celebrata il 1º marzo in onore di Giunone Lucina, dea della fertilità fin dai tempi di Romolo e Tito Tazio . Sempre secondo la tradizione essa celebrava la fine della guerra tra Romani e Sabini, avvenuta grazie all’intervento delle Sabine.
Le Matronalia simboleggiavano anche la rigenerazione della vita e l’arrivo della primavera, in un parallelismo tra la rinascita della natura e il ruolo femminile nella società romana, legato alla continuità della famiglia ed al ruolo della donna nella società
Sempre il 1° marzo era prima della riforma il primo giorno dell’anno da qui il fatto che ottobre novembre e dicembre conservino nei loro nomi il riferimento a essere rispettivamente l’ottavo il nono e il decimo mese.
Mărțișor è una festa tradizionale celebrata in Romania Moldavia e in alcune parti della Bulgaria e della Serbia il 1° marzo segnando l’inizio della primavera e simboleggiando rinnovamento speranza e unità
L’elemento centrale della festa è il Mărțișor un piccolo amuleto legato con un filo rosso e bianco dove il rosso rappresenta l’amore e la vitalità mentre il bianco simboleggia la purezza e la saggezza questa combinazione riflette l’armonia tra forze opposte unendo passato e futuro maschile e femminile inverno e primavera.
Il Mărțișor viene regalato a donne e ragazze come segno di buon auspicio ma in alcune zone anche gli uomini lo ricevono rafforzando i legami di amicizia amore e rispetto reciproco sebbene abbia radici antiche la festa continua a essere amata e celebrata adattandosi ai tempi moderni il primo giorno di marzo rappresenta il ritorno della primavera e della vita un messaggio universale che supera i confini geografici.
Oggi la ricorrenza è celebrata il 1° marzo attraverso la confezione di un piccolo fiocchetto a forma di otto con fili bianchi e rossi di canapa o lana e più tardi di cotone i colori del Mărțișor rappresentano la vita e l’essenza stessa della forza che da essa scaturisce e al contempo oggi costituiscono un augurio che gli uomini fanno alle donne per una primavera ed un anno ricco di fortuna mi piace interpretarlo anche come un simbolo della vita che si rinnova trovando forza per riprendersi dopo la stagione dell’inverno
L’usanza è presente anche tra i Bulgari che chiamano questa tradizione Marteniz.
Anche i Popoli veneti e la Serenissima Repubblica di San Marco sino a quando rimase in vita usavano accanto al calendario gregoriano celebrare con un proprio calendario more veneto il 1° marzo come primo giorno dell’anno
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