Scienze
tre luoghi per “dare il la” al cambiamento
“…le relazioni, le famiglie, i quartieri, le comunità, il significato della vita. Ci sono enormi risorse di felicità umana che non vengono sfruttate” (Z. Bauman)
Per accompagnare e abilitare persone e gruppi a vivere attivamente ed in positivo i cambiamenti della nostra epoca occorre trovare ancoraggi locali.
Il portato della crisi economica, ambientale, le migrazioni, e l’impatto delle nuove tecnologie non si argina e governa solo con adeguate politiche pubbliche (top-down) ma anche con cambiamenti dal basso (bottom-up).
Servono a “dare il LA”, come nella musica, luoghi di riferimento per le attività di aggancio e contatto per trovare gli “accordi” per attivare percorsi di collaborazione locale tra persone, gruppi (informali e formali) ed istituzioni.
I luoghi per eccellenza nei quali la comunità vive e si costruisce nel nostro paese sono le Scuole, i Quartieri (spazi dell’abitare e del commercio locale) e le Parrocchie (o altri luoghi di socialità legati a culti religiosi) . Detto con la massima laicità si tratta di una constatazione basata su quanto anche le Parrocchie per credenti, osservanti e non pochi agnostici, non credenti e diversamente credenti siano ancore in diverse comunità locali.
Le Scuole i Quartieri e le Parrocchie sono i contesti nei quali si sviluppano le dinamiche di una parte consistente della vita sociale dei nostri giorni e nei quali è sempre più auspicabile un lavoro di una ricca comunità di “giardinieri” e “sarti” del sociale che con pazienza tessono la fitta rete della collaborazione umana. Luoghi nei quali si sviluppano dinamiche di cooperazione e di conflitto. Spazi e tempi nei quali si manifestano “la resistenza e l’ambiguità che possono risultare esperienze istruttive; per lavorare bene l’artigiano deve imparare da quelle esperienze anziché combatterle…i processi immaginativi che ci mettono in grado di migliorare la nostra capacità di fare le cose” (Richard Sennett, L’uomo artigiano).
I luoghi nei quali ci si forma in maniera più o meno diretta e dichiarata e ci affaccia alla vita, alle relazioni e alla costruzione dei legami sociali con gli altri.
Scuola, Parrocchia e Quartiere sono ancora spazi e tempi che anche la crescente disintermediazione lascia in “piedi” a differenza di quanto è accaduto per partiti, sindacati e istituzioni soverchiati dai cambiamenti e dal rumore di fondo della quotidianità. Una vita quotidiana nella quale anche i social network e l’uso degli smart-phone costituiscono canali e strumenti relazionali sempre più importanti.
Nella triade Scuole, Parrocchie e Quartieri con geometrie ed intrecci variabili è possibile fare suonare lo spartito della comunità tra assonanze (melodie, ritmo, pezzi d’insieme) e dissonanze (conflitti,interpretazione dei solisti fuori dal coro). Per questo occorre sempre più partire da problemi e mobilitare risorse per affrontare le sfide del vivere insieme in chiave partecipativa e risolutiva.
Nelle Scuole, nelle Parrocchie e nei Quartieri con un attento e paziente lavoro si può sempre più “dare il LA” a processi di reale cambiamento per accompagnare alcune delle sfide più rilevanti dei nostri giorni, Luoghi dai quali è sempre più indispensabile partire per dare senso e voce ad una narrazione sociale positiva per “lo sviluppo di pratiche più desiderabili, potenti e ricche” (M.Benasayag, G.Schmit – L’epoca delle passioni tristi).
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