Medicina
La cellula che vive per sé
Incredibili e meravigliose sono le regole che governano l’evoluzione. Una cellula vive per sé, in completa autonomia, ma possiede una “naturale” tendenza ad aggregarsi e coordinarsi con altre cellule, specializzando le proprie funzioni per dare vita a un progetto complesso, l’organismo pluricellulare. In questo progetto, tuttavia, nessuno è indispensabile. Nessuno è così indispensabile come quella cellula che vive per sé. Infatti, specializzandosi in neurone, cellula del sangue, cellula muscolare, osteocita e così via, la cellula indebolisce il proprio ruolo primordiale di “auto-nomia”. Ciò appare chiaro pensando alla cellula uovo fecondata, lo zigote. Se lo zigote muore, muore tutto un progetto; se io organismo pluricellulare mi graffio un dito, muoiono alcune cellule epiteliali, cellule del sangue e poco altro ma il progetto (io) no: il progetto di tutte le (mie) altre cellule continua tranquillamente a vivere, evolversi e invecchiare. Invecchiando, le cellule perderanno pian piano la capacità di coordinarsi e, infine, accompagneranno il progetto alla morte. In qualche modo, è proprio quella specializzazione che segna la loro condanna a morte. Le uniche eccezioni (generalizzando un po’) sono la cellula uovo e lo spermatozoo, cioè mamma e papà dello zigote: queste cellule sono in grado di sopravvivere alla morte, ma solo grazie alla loro “naturale” tendenza ad aggregarsi e coordinarsi fra di loro.
E i tumori? Che significato ha quel proliferare impazzito di cellule che sembrano voler compiere il dramma di un atto suicida?
Secondo alcuni ricercatori il cancro si scatenerebbe da cellule che, per qualche motivo, iniziano a comportarsi come quelle che vivono per sé, assecondando quindi il proprio ruolo primordiale. Il cancro dunque non apparirebbe più come un tentativo di suicidio cellulare di massa, ma più come l’incapacità delle cellule tumorali di coordinarsi bene con le altre, così come l’incapacità di staccarsi completamente da quel progetto pluricellulare in cui sono imbrigliate, e vivere in completa “auto-nomia”: in fondo, un mero errore di applicazione delle incredibili e meravigliose regole che governano l’evoluzione.
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