Calcio
Non ci resta che simulare: i dolori di un interista tormentato
Sono le 21 e l’Inter sta facendo fatica con la Sampdoria di Montella. Un interista, soprattutto, vive di ricordi e questa sera, memori della panolada di stagioni gloriose del passato, allo stadio si sono presentati Josè Mourinho, l’intramontabile Special One salutato da ovazioni e cori dei tifosi, e Ronaldo, o l’omino Michelin che se l’è mangiato.
No, mi scuso subito col Fenomeno.
E già qui voglio prendere le distanze dai tifosi: va bene che ha giocato una stagione (incolore) al Milan, ma come si fa a salutare Ronnie con cori di offesa? Io a Ronaldo proprio non riesco a voler male. I miei ricordi tornano a 15 anni fa e a quelle incredibili progressioni spensierate. Facevo l’arbitro e si entrava gratis con la tessera dell’Aia, allora. E io mi sono visto una coppa Uefa, così, vinta praticamente da solo proprio dal Luiz Nazario de Lima. L’immaturità di noi nerazzurri si vede anche da queste meschinità.
Ma proseguiamo, perché questo è un post che contiene dei numeri. Siamo a febbraio e, come di consueto, l’Inter è già fuori dalla lotta scudetto. Niente di male, se non fosse che quel primo girone, proprio, sembrava preludere a una stagione diversa. E invece eccoci qui, a imboccare la china della melanconia, con le ultime partite davvero tristi ad accompagnare i nostri sogni lì dove abitualmente stanno: nel sottoscala di Privet Drive ma senza lettere da Hogwarts con speranze connesse di incantesimi.
A un interista, oltre ai desideri sotto l’ombrellone, non rimane che simulare. Già, simulare come il migliore Pippo Inzaghi il resto del campionato, provando almeno lì a capire se la fortuna, o la legge di probabilità, ci preparino a un girone di Champions League o a quelli dell’inferno.
Un articolo comparso qui ha fatto l’esercizio, dopo 20 giornate di Premier League, stimando le probabilità di vittoria del Leicester di Ranieri. E allora io lo faccio per la Serie A.
Scusa Ameri, interrompo l’articolo per segnalare il goal di Danilo D’Ambrosio.
D’Ambrosio… L’esercizio statistico si rende sempre più necessario.
Per simulare artificialmente tutto il campionato di serie A non serve molto:
- una minima capacità di utilizzo di R, un software gratuito che non è niente facile usare, ma che offre molta velocità/flessibilità/capacità di gestione dei dati
- un modello con cui stimare le probabilità. Su Ultimouomo è stato pubblicato un bell’articolo che cita l’importanza, nel calcio, di un indicatore che si chiama Expected Goal. Diciamo subito che noi non ci serviamo di questa statistica, che tiene conto non solo delle reti segnate ma anche di tiri fatti e subiti. Insomma, non aspettatevi un modello predittivo certo: a me interessa più dirvi che un interista frustrato può smettere di guardare il campionato e farlo giocare a un computer, partita dopo partita
- I dati con cui alimentare il modello, che ho presi qui e sono, in buona sostanza, i risultati delle partite giocate finora in serie A: questo consente di includere nella proiezione punti fatti, differenza reti, media goal segnati e concessi. Si tratta di un modello un po’ statico (che, per capirci, non si discosta troppo dalla classifica attuale) che coglie, diciamo così, delle tendenze.
Il programma è costruito in modo da simulare tutte le partite, sapendo che ogni squadra giocherà due volte con ognuna delle altre, una volta in casa e un’altra in trasferta. 10000 iterazioni portano alla distribuzione di probabilità di punti, posizione in classifica, etc.
E mentre segna Miranda (è chiara la faccenda, son quelle come te), è arrivato il momento di dare i numeri.
Prima domanda: chi vincerà lo scudetto?
Qui i dati sono chiari, sia per il fatto abbastanza ovvio che, ormai, si tratti di una partita a due, sia per quello (meno evidente finora) che il modello assegni alla Juventus una probabilità parecchio maggiore di quella del Napoli di portare a casa il tricolore: siamo a 57% contro 42%.
Gli amici partenopei festeggino: in base ai miei trascorsi di predittore, ci sono ottime speranze!
Ma passiamo ora ai compagni di sventura nerazzurri: arriveremo al terzo posto?
Purtroppo, i dati sembrano indicare un percorso tutto in salita e con brutte notizie all’orizzonte.
Calcolando per Inter, Roma, Fiorentina e Milan la probabilità di finire in un certo posto in classifica, a uscirne meglio è la Fiorentina, con il 56% di probabilità di arrivare terza contro il 4,5% dell’Inter.
I nerazzurri finiscono quinti con il 42% della probabilità, appena davanti agli odiati cuginastri che, nella classifica simulata, arrivano sesti ma con un grado di incertezza che autorizza un derby della mestizia sociale.
Che dire?
Numeri, che dicono qualcosa e non dicono molto altro. Intanto la partita è quasi finita e ha segnato Icardi.
E mentre io simulavo l’intero campionato di serie A con un programma statistico, Mourinho intervistato dai giornalisti l’aveva predetto senza fatica: “L’Inter farà tre goal”.
Va beh, dai. Scrivo l’ultima riga di codice su R: #amala
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