Scienze
Figli di un vaccino
Mia madre non vuole fare il vaccino. Mio padre non aspetta altro: ho fatto per lui anche la domanda online, dopo quella in farmacia più di un mese fa. Lombardia, Lombardia, canaglia! Mia madre ha acciacchi muscolari e d’ossa, un cuore e un intestino un po’ provati, ma fa tutto, con energia inesauribile. Mio padre ha un bel diabetone, un dito del piede e un tallone asportati, un tubo che gli attraversa il ventre per portare sangue da una gamba all’altra, polmoni al limite della sopportazione, che non riconoscono più la nicotina dall’ossigeno, e dipende in tutto da lei. Mia madre dice che ha paura di lasciarci le penne. Mio padre non vuole lasciarcele per ‘sto cazzo di virus.
Ne conosco tanti, troppi, che anche se la percentuale equivale al granello di sabbia di un castello, si sentono legittimati ad avere dei dubbi. Ho sentito dire: la cosa dimostra che il vaccino non è sicuro. E tu rispondi petulante con l’equazione elementare della statistica, che dimostra sia più facile una SEI all’enalotto piuttosto che andarsene al creatore dopo la somministrazione Astrazeneca. La matematica però non è un’opinione, e ormai contano solo le opinioni. Che per natura sono prese in prestito, e inossidabili. E conta la percezione. La paura, la diffidenza, quando non il disprezzo, se ne fottono altamente della realtà, dei fatti. Siamo ancora al Babau. Il nemico invisibile e subdolo. Che trama per schiavizzarci tutti. Chi è complice (certa stampa e certa pseudo-politica) di questa onda speriamo che un giorno paghi. Intanto, però, la mia povera mamma è schiava di questo ridicolo terrore. E dovesse ammalarsi…
Le grandi case farmaceutiche sono il male? Sì, c’è tanto schifo. Il capitalismo tutto, quel che si dice il (falso) libero mercato, è pieno di schifo. Ma non lo combattiamo adesso, con l’acqua alla gola.
Si è fatta la corsa folle al vaccino per cercare di venirne fuori, scientificamente ci si è superati, la barca è una, sulla quale tutti dondoliamo, e allora che cazzo dobbiamo fare, anime acide? Metterci lì come corvacci ad aspettare che tutto vada irrimediabilmente a puttane? I sonatori del Titanic? Far morire ancora reggimenti di malati in attesa che scenda dal cielo il vaccino celeste, senza macchia e senza paura?
Che poi quelli che fanno gli indignati per le chiusure, la vita sottratta, l’economia disfatta, sono spesso gli stessi che sbraitano contro vaccini, Europa, e presunta incapacità degli Altri. Sono quelli che si trastullano allegramente senza mascherina, con la sicumera dei ribelli al sistema, con il petto in fuori di chi non si fa piegare. Quelli che postano con punto esclamativo che loro non lo faranno, l’Astrazeneca! Sono i guerrieri di plastica. Gli invasati del complotto sanitario e planetario, che godono come colibrì nell’aver tra le mani quella manciata di morti post-vaccino.
Non sei convinto? Bene. Legittimissimo. Allora sbattiti per capire, e convincerti. Visto che la infinitesimale percentuale negativa non la vuoi digerire, troppo schiacciante, sappi che non c’è alcun dubbio che il vaccino, anche il più ‘sfigato’, riduca potentemente la possibilità di contrarre il virus, e nel caso, ne riduca potentemente gli effetti. Ma soprattutto, ci sono degli assunti, che col tuo libero arbitrio non c’entrano una mazza. Conti, contiamo, ancora meno del granello di sabbia in quel castello. Non ti vuoi comunque far vaccinare? Ci sta. Ma la comunità (alla quale sei per forza legato dal vivere su questa terra), richiede delle certezze, sul tuo stato, perché da quello può dipendere il suo. Ci saranno luoghi in cui non potrai accedere. Lavori che non potrai fare. Non siamo qui tutti a dare carezzine al capriccio. Hai il tuo capriccio, stai nella tua stanzetta. Se non credi che solo con i vaccini ne usciremo; se non sai, o non credi, che l’umanità sia ancora qui perché sono esistiti i vaccini, ecco, allora è un grosso problema. Sei, un problema. Il nemico di tutti, compreso te stesso. Se non hai il concetto di specie in testa, studia. O eremitati.
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