Scienze

Arriverà l’inverno? Il meteo indipendente su Gli Stati Generali

6 Gennaio 2015

 

Anche le previsioni meteo/ le osservazioni o analisi climatiche possono essere asservite a logiche non proprie. Risultato: eccessi allarmistici o curiosamente rassicuranti rispetto un rigoroso rispetto delle correnti conoscenze scientifiche.
Il meteo come altri campi della conoscenza, (la finanza, l’economia o la salute), è diventato oggetto di conquista (e talvolta di manipolazione) da parte delle logiche delle comunicazione funzionali a diversi interessi. Quale migliore “location” , se non qui, per fornire una rubrica meteo- climatica priva di qualsiasi conflitto di interessi, ma spinta dalla sola passione e corroborata da decenni di esperienza?  Non sarà una rubrica meteo tradizionale di tipo cronologico, ma focalizzata sui cambiamenti rilevanti e di maggior interesse anche per coloro che volessero programmare viaggi e trasferte o più semplicemente sapere cosa troveranno fuori dalla porta di casa nei prossimi giorni, capendo tuttavia le ragioni di quanto sta accadendo.

C’ERA UNA VOLTA L’ INVERNO. MA QUESTA È PRIMAVERA INOLTRATA.

Ci riferiamo a quanto succederà nel prossimo week end dove i principali modelli non deterministici concordano su una eccezionale onda di calore (relativa) in alta quota. In pratica avremo lo zero termico tra i 3000 e 3300 mt sulle alpi, fino a  3600 e oltre negli appennini, valori eccezionali e più consoni dei mesi di aprile e maggio.  Quindi fará molto caldo sui ghiacciai con anomalie anche di 11-12 gradi sulla media trentennale in alta quota. Nonostante le inversioni termiche sarà caldo anche a quote medie (potete osservare nella prima mappa del centro di calcolo europeo ECMWF  dell’università di Reading le temperature previste alla pressione di 850 hp ovvero a circa 1500 mt di quota) ed in maniera meno vistosa, ma pur sempre rilevante, anche in pianura nelle zone ovviamente libere da eventuali nebbie o foschie. Ovviamente il sole dominerà  non solo sulla fascia alpina e prealpina ma praticamente su tutta la penisola per la potente azione dell’anticiclone azzorriano che, come troppe volte succede ormai, si avvarrà di una forte componente subtropicale in quota. E poiché veniamo da un anno, il 2014, certificato come il più caldo dal 1800 a livello planetario, non ci sarebbe da rallegrarsi troppo.

In Italia quest’anno si è anche surclassato il “famigerato” 2003 (in quell’anno fu torrida l’estate); il 2014 è stato caldo tutto l’anno specie inverno e autunno, solo l’estate in media termica, ma non fredda (come molti hanno erroneamente creduto). L’eccezionalità dell’evento nevoso che ha colpito il sud italia a san silvestro sembra semmai ulteriormente confermare una tendenza in cui le irruzioni prettamente  invernali, ancorché violente (per effetto del riscaldamento del bacino mediterraneo) sono sempre più occasionali e molto spesso di breve durata. Quando tornerà l’inverno? Bisognerà attendere ” l’indebolimento” del vortice polare che ora gira molto forte nella sua sede naturale e così facendo “schiaccia” il possente anticiclone oceanico lungo i paralleli. Per avere irruzioni fredde, al contrario, sono necessarie spinte anticicloniche verso la groenlandia che permettono lo “scivolamento” di masse  di origine artica  sul fianco della cupola altopressoria. Ebbene dopo il 15, 16 gennaio qualcosa potrebbe finalmente muoversi a causa di un riscaldamento dapprima stratosferico e poi troposferico che dovrebbe rallentare il vortice polare, indebolirlo e magari dividerlo (“polar split”).  A quel punto un lobo dello stesso potrebbe dirigere verso la sede alpina e mediterranea perche l’azzorriano avrebbe via libera nel creare un blocco verso il nord atlantico. Lo saprete per primi qui..sugli “Stati Generali”. Buona Befana a tutti.

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