Costume

Vinicio Capossela porta in tour tutta la polvere della sua terra

8 Giugno 2016

Vinicio sceglie la notte di San Giovanni per cominciare il suo tour “Canzoni della Cupa – Polvere”. Partirà infatti il prossimo 23 giugno con la data zero ambientata nel suggestivo scenario della Cava di Ricci a Pignola (Potenza) la sua tournè in tutta Italia. Non è una data qualsiasi quella scelta da Vinicio Capossela per dare ufficialmente il via al tour.  Il 23 giugno è infatti la Notte di San Giovanni, una notte che porta in sé storie e leggende che risalgono a tempi remoti e che ha ispirato un brano contenuto in “Canzoni della Cupa”, intitolato proprio “La notte di San Giovanni”. A “Polvere” seguirà il tour autunnale “Ombra”, che avrà luogo nei principali teatri italiani.

“L’avventura della Polvere – scrive lo stesso Capossela – inizierà dal grembo della terra. In una cava, un ripiano sassoso scavato a fatica alla montagna, nei monti della Lucania.  Comincerà nella notte di san Giovanni. La notte del solstizio, nel giorno in cui il sole tocca l’apice e poi inizia a calare, cedendo man mano alle forze dell’oscurità. Inizieremo il sollevamento della Polvere, nel punto del sole più alto, per incamminarci fino all’Ombra, fino al punto della notte più lunga. Questo sarà il tour di Canzoni della Cupa”.

“Partirà dalla Cava Ricci sopra Pignola, il paese della pietra intagliata a ricamo nei davanzali, dove una sera di 13 anni fa piombammo come un mucchio selvaggio cercando musiche della terra, e trovammo vino e donne, e quadriglie e baldoria. L’ostinazione al sogno dei suoi abitanti, abituati alle corse degli asini di sant’Antonio abate, consentirà a tutti di raggiungere questo davanzale sassoso su costoni abituati alle scorze di mulo. La notte di San Giovanni si ardono fuochi, si indagano presagi, si brucia nel sabba. Nel bacile si possono vedere le ombre di Salomè e Erodiade inseguirsi per l’eternità.  Si espone un cardo alla finestra per conoscere se ci si sposerà entro l’anno.  La notte di San Giovanni si raccolgono erbe magiche. Si raccolgono noci che diverranno liquore. La prossima notte di San Giovanni noi raccoglieremo questa fascina di canzoni di terra e la arderemo sotto un costone, come battesimale. Vi aspettiamo, per bruciare il passato e indagare il futuro. Un futuro prossimo. Dal tramonto all’alba.”

Si apre intanto oggi a La Feltrinelli di Galleria Colonna a Roma il viaggio della mostra fotografica itinerante “PULVIS ET UMBRA – Un occhio sulle Creature della Cupa”, composta da 21 scatti firmati da Valerio Spada. Gli scatti raccontano quello che è nascosto nel più recente lavoro discografico di Vinicio Capossela e che questa raccolta ha in qualche modo anticipato, trattandosi di session fotografiche in alcuni casi precedenti la chiusura definitiva del progetto. Parole divenute d’ordine, come “Polvere” e “Ombra”, creature immaginarie, fantasmi, evocazioni, paesaggi meridiani e demoni, sono racchiuse negli scatti di Valerio Spada, fotografo che da anni segue e cattura le incarnazioni di Vinicio Capossela fermandole su carta fotografica. In questo senso, oltre al valore artistico del lavoro, la galleria celebra anche una collaborazione ventennale, che si rinnova in ogni occasione sulla scia di intuizioni, improvvisazioni e ricerche da rabdomanti.

 

 

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