Musica

Tra Stravinskij e Cuticchio, l’Histoire du Soldat

22 Agosto 2024

Segesta (Tp). Come sempre accade, gli spettacoli di Mimmo Cuticchio colpiscono per la straordinaria compresenza di un fortissimo legame con l’antica tradizione popolare siciliana del Cunto e dell’Opera dei Pupi e di una fervida attenzione alla tradizione colta delle arti e dello spettacolo (non solo teatro insomma, ma anche poesia epica, opera, musica, cinema, arti figurative). Cuticchio in altre parole è un artista e un teatrante totalmente contemporaneo il cui linguaggio specifico affonda, consapevolmente, nei millenni della creatività occidentale. Si tratta di un dato di fatto invariabile e, ormai da decenni, pacifico per tutti: pubblico, critica e studiosi di varia estrazione. L’ultimo suo lavoro è un adattamento de l’Histoire du Soldat di Igor Fedorovic Stravinskij col libretto di Charles Ferdinand Ramuz. Dopo aver debuttato Boston l’anno scorso ed essere passato da Roma e da Ravenna, lo si è visto finalmente in Sicilia nel Teatro Greco di Segesta, contesto del “Segesta teatro festival” il 15 e il 16 agosto 2024. In scena a narrare c’è lo stesso Mimmo Cuticchio (che ha curato la regia e appunto l’adattamento del libretto), mentre a manovrare i pupi ci sono Giacomo Cuticchio, Tania Giordano, Salvino Calatabiano. Importanza fondamentale riveste l’Ensemble musicale di Giacomo Cuticchio composto dai maestri Gigi Di Stefano (violino), Walter Roccaro (contrabbasso), Enzo Toscano (clarinetto), Filippo Barracato (fagotto), Gianni Re (tromba), Fabio Piro (trombone), Rosario Cusimano (percussioni) e diretto da Salvatore Barberi. Perché riteniamo che sia d’importanza fondamentale la presenza di questo ensemble? Per motivi oggettivi certo, legati alla creazione di Stravinskij che immaginava di portare questo piccolo poeticissimo spettacolo in giro per le città e i paesi della Svizzera con un gruppo di attori e musicisti che fosse agile e capace di comunicare la sua attenzione per la cultura e la musica popolari e financo per il jazz. E poi perché – anche in questo lavoro – appare evidente che il grande maestro cuntista e puparo stia facendo sempre più spazio, nel dispiegarsi del suo processo creativo, al dialogo con la raffinata sensibilità artistica del figlio Giacomo che è musicista in proprio (compositore, direttore) prima che puparo e “maniante o combattente”. Non si tratta di un semplice passaggio di consegne tra generazioni di una stessa famiglia artistica, come tra il vecchio Giacomo Cuticchio e il figlio Mimmo (e non sono da dimenticare la madre Pina Patti e il grande maestro del cunto Peppino Celano), ma del dialogo tra due artisti che, se evidentemente non possono dirsi reciprocamente autonomi, portano in dote e sintetizzano sensibilità e talenti diversi. Il risultato che si va profilando appare nuovo, interessante e molto fecondo. Né va dimenticato il talento, sempre più autorevole e visionario, di Tania Giordano nella creazione delle scene e dei costumi.

La storia portata in scena (raccontata da Cuticchio tra lettura, pupi e un breve prezioso accenno della dizione tradizionale del Cunto) è una fiaba senza lieto fine: un soldato in licenza si lascia traviare da un demonio a cui dà il proprio violino in cambio di un libro che gli svela il segreto “economico” del successo. Ovviamente economia e felicità non coincidono se non temporaneamente e in modo assai precario, ma tant’è. Il soldato riuscirà temporaneamente a recuperare il suo strumento, a ingannare quel demonio e a sposare una principessa dopo esser riuscito a guarirla. Ma alla fine sarà il demonio ad avere la meglio e il soldato sarà rovinato per sempre. Non è l’unica favola senza lieto fine e va bene così, anche la vita – è giusto e saggio ricordarlo –  non presenta sempre un lieto fine nelle sue/nostre vicende.

 

 

 

Histoire du Soldat, 15 e 16 agosto Teatro Greco di Segesta (TP), nel contesto di Segesta Teatro Festival.

Musica Igor Stravinskij. Libretto Charles Ferdinand Ramuz. Voce narrante, adattamento scenico e regia Mimmo Cuticchio. Manianti e combattenti Giacomo Cuticchio, Tania Giordano, Salvino Calatabiano. Organico musicale, Giacomo Cuticchio Ensemble: Salvatorie Barberi (direttore), Gigi Di Stefano (violino), Walter Roccaro (contrabbasso), Enzo Toscano (clarinetto), Filippo Barracato (fagotto), Gianni Re (tromba), Fabio Piro (trombone), Rosario Cusimano (percussioni). Scene e costumi Tania Giordano. Organizzazione Elisa Puleo. Produzione Compagnia Figli d’Arte Cuticchio. Crediti fotografici: Vincenzo Fugaldi.

 

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