Musica
Torna sugli scaffali il Greatest Hits dei Queen
È un anno importante per i Queen questo 2021. I dodici mesi che stiamo vivendo presentano un calendario di anniversari e ricorrenze legati al mondo della musica veramente imponente. Per quanto riguarda la celebre band britannica, antesignana e massima espressione del cosiddetto theatre rock, si celebrano quest’anno non soltanto i 50 anni dalla fondazione della band, bensì anche i 40 dalla prima pubblicazione del loro Greatest Hits, un disco che appartiene di diritto alla storia della musica.
I numeri di un grande successo
Il Greatest Hits dei Queen è l’album più venduto di ogni tempo nel Regno Unito, ove ne furono acquistate oltre 6 milioni di copie. Nel mondo il disco ha superato i 25 milioni di unità vendute. Come tutti i Greatest Hits è una compilation contenente i più grandi successi e le canzoni più rappresentative del primo decennio di attività della band.
L’album fu pubblicato per la prima volta nel 1981. Esso restò per ben 900 settimane nella classifica degli album più venduti del Regno Unito e fu certificato disco di platino – termine che indica i lavori musicali che superano le 50mila unità vendute – ben 22 volte. Secondo Official Charts Company, una entità all’interno del mondo della musica britannico, il Greatest Hits dei Queen è l’album più popolare degli ultimi 60 anni in Gran Bretagna, tanto che una famiglia su quattro ne possederebbe almeno una copia.
Prova della popolarità del gruppo, il quale è davvero immortale come tutti i più grandi nella musica, è stato anche il clamoroso successo della biopic Bohemian Rhapsody, che ha voluto celebrare gli inizi dei Queen fino al grande e trionfale concerto del Live Aid datato 1985. In seguito all’uscita del film, si è consolidata una nuova generazione di fan dei Queen.
Una rerelease da collezione
Con il termine anglosassone rerelease indichiamo la nuova uscita di un album già pubblicato precedentemente. Negli ultimi tempi abbiamo visto molti artisti e case discografiche intraprendere questa strada, rilanciando a distanza di tempo – magari in occasione di un anniversario o una ricorrenza – un grande successo del passato. È quello che si è deciso di fare anche con il Greatest Hits dei Queen.
Il disco è tornato lo scorso venerdì 2 luglio nei negozi, in 2 nuovi formati per collezionisti stampati in edizione rigorosamente limitata. Le due versioni previste sono: CD con copertina esclusiva e in confezione slipcase e un curioso formato musicassetta (MC) in tiratura limitata.
Ordinandolo sullo store ufficiale online dei Queen, inoltre, sarà possibile acquistare la prima di queste due nuove versioni in una tiratura ancor più limitata – a 1000 copie – contenente il CD e una stampa autografata da Brian May e Roger Taylor. Chiunque scegliesse la musicassetta, sempre passando per il negozio digitale ufficiale, potrà richiedere un’edizione colorata di essa, con una diversa cromia per ogni membro della band: color ghiaccio dedicato a Freddie Mercury, rosa trasparente per Brian May, verde trasparente per Roger Taylor e blu trasparente per John Deacon.
Il Greatest Hits abbraccia il trionfale primo atto dei Queen, per così dire. Il periodo storico compreso tra il 1974 e il 1980 è una sorta di golden age come ben sanno i – tanti – fan della band. È in quel lasso di tempo che furono pubblicati alcuni capolavori del gruppo: dal pezzo probabilmente più famoso dei Queen, Bohemian Rhapsody, a quella che un team di scienziati hanno definito la canzone più coinvolgente di ogni tempo, We are the champions. Esaminando la tracklist del Greatest Hits sorprende la gamma di stili, anche molto diversi tra loro, in esso inclusa: se We will rock you travolge, Fat bottomed girls fa sorridere con ironia; se Another one bites the dust è un eccezionale pezzo disco, di quelli che spopolavano alla fine degli anni ’70, Crazy little thing called love omaggia il rock da jukebox mentre Somebody to love è assolutamente un pezzo gospel.
Un mercato senza idee?
Il collezionismo è sempre più un aspetto importante nel mondo degli acquisti. In un tempo nel quale non occorre acquistare la musica poiché è sufficiente essere in grado di accedere a internet per poter consultare librerie vastissime (YouTube, Spotify, Prime Music e così via…) e ascoltare quello che vogliamo, è forse inevitabile che il mercato più tradizionale, quello fatto principalmente dagli store online dal momento che i negozi di dischi sono in crisi profondissima, ricorra all’edizione limitata, superlimitata e ultralimitata.
L’idea di far uscire poche copie di una edizione particolare di un album serve a preservarne il valore di mercato. Si tratta però di iniziative che forse lasciano il tempo che trovano, poiché non ci è dato sapere quante persone siano effettivamente intenzionate ad acquistare un album solo perché è in edizione rinnovata e limitata. In fin dei conti, potrei già possederlo e non avere interesse a comprarlo nuovamente. E comunque, non tutte le band sono i Queen e il mercato delle limited corre il rischio di trovarsi – appunto – piuttosto limitato!
Le case discografiche farebbero forse meglio a insegnare il valore della musica, far passare un messaggio secondo il quale non serve avere accesso a librerie musicali sterminate per ascoltare musica di sottofondo a qualcos’altro che stiamo facendo poiché quello è sentire, non è ascoltare e c’è una bella differenza.
Devi fare login per commentare
Accedi