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Torna FESTIVALINO DIGITALE dal 10 al 12 gennaio
Torna dal 10 al 12 gennaio Festivalino Digitale, la rassegna online di live streaming, webinar e panel su comunicazione, direzione artistica e tutto ciò che riguarda il mondo dei festival musicali. Quest’anno aggiunge alla programmazione anche la sezione dedicata ai documentari sul dietro le quinte dei festival. Del Festivalino, presentato da Solido, il coordinamento che riunisce tre prestigiosi festival emiliano-romagnoli, Ferrara sotto le stelle, acieloaperto e Arti Vive, abbiamo intervistato i tre direttori artistici dei rispettivi festival.
‘Festivalino digitale’ è un festival sul futuro dei festival, un luogo di discussione sulla sorte di un settore dell’intrattenimento e della cultura che merita, a mio parere, massima attenzione soprattutto da parte delle istituzioni, perché in un contesto in cui la cultura è sempre più fluida la struttura del festival è costretta a ripensarsi continuamente, generando economie che fino a pochi anni fa non erano minimamente pensabili. Quanto si ritrova l’organizzazione del Festivalino in questo tipo di lettura?
PIERO MANTENGOLI – ACIELOAPERTO: Già di natura il settore intrattenimento culturale è sempre stato in continuo divenire, la situazione che ci ha circondato è stato un ulteriore acceleratore per accettare e affrontare nuove sfide. Solido è lo strumento per valorizzare la rete di tre realtà che da tempo si stimano e che insieme condividono idee per programmare il futuro con coraggio. Il Festivalino Digitale invece dà voce ai racconti digitale di questo network.
Solido è un network di tre Festival: Ferrara sotto le stelle, acieloaperto e Arti Vive. Cosa li accomuna e cosa li differenzia, ma soprattutto quali sono i valori chiave su cui questi tre festival si ritrovano in Solido?
PIERO MANTENGOLI – ACIELOAPERTO: Ci accomuna il fatto di far parte della stessa regione e di organizzare tre manifestazioni con proposte musicali molto interessanti, ci accomuna la passione per quello che facciamo, ci differenzia il fatto che ogni festival ha una propria forte identità. I valori che portiamo dentro Solido sono il potenziamento della cultura green, varie forme d’inclusività, la cultura digitale e l’innovazione. Conoscerci meglio tramite il nostro network Solido è stata e continua a essere un’opportunità di crescita per ognuno di noi.
La vostra intenzione è quella di arrivare a una progettazione triennale sulla base di alcune idee e dei vostri valori comuni, come intendete organizzare tale progettazione nel prossimo triennio?
MATTEO GOZZI – ARTI VIVE: Solido nasce da una collaborazione di quasi due anni tra i nostri tre festival.
Solo successivamente, grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna, il progetto si è aperto al nuovo triennio 2021-23. L’obiettivo del 2021 era organizzare in modo più strutturato questa collaborazione con la creazione e la comunicazione della rete “Solido”, fino ad arrivare a questo festivalino digitale, che rappresenta per noi un importante momento di formazione del pubblico e un luogo di discussione con altri partner e con le istituzioni.
Le prossime due annualità saranno da un lato incentrate sulla circuitazione dal vivo di artisti emiliano-romagnoli con anche produzioni inedite e dall’altro continueranno a dare spazio a momenti di confronto e di formazione del pubblico, tenendo conto di alcuni valori e tematiche che sono fondanti per la nostra rete: digitale, cultura green e inclusività nel nostro settore.
La pandemia ha costretto tutti a ripensare molte cose. Sicuramente abbiamo tutti imparato a fruire eventi culturali e di spettacolo maggiormente in rete. I social alla rete però aggiungono un livello, nella vostra esperienza quanto possono essere utili per rendere il pubblico protagonista?
MATTEO GOZZI – ARTI VIVE: Il digitale è un aspetto fondamentale che ci siamo posti fin dal primo momento in cui abbiamo iniziato a lavorare insieme. Non a caso il primo degli appuntamenti del festivalino digitale è dedicato esclusivamente al ruolo dei social nei festival di oggi. La scorsa edizione fu per noi la riprova dell’utilità dei social per trovare una nuova interazione con il pubblico dei festival, anche in periodi estranei alla programmazione dal vivo: nelle tante talk organizzate, numerose erano le domande, le curiosità o le richieste di approfondimento che venivano poste in diretta dal pubblico. Penso però anche ad altre esperienze, come per esempio i sondaggi sui social organizzati dai nostri festival per capire il gradimento delle manifestazioni, un momento importante per lasciare la parola al pubblico e per poi ascoltarne consigli e suggerimenti. Oppure penso alla campagna di crowdfunding che abbiamo organizzato con Arti Vive nel pieno della prima ondata pandemica, anche in questa occasione è stato grazie all’interazione con il nostro pubblico che abbiamo contribuito al fondo per le emergenze del Comune di Soliera.
Il 10 gennaio avete in programma Emidio Clementi dei Massimo Volume che legge Robert Lowell da casa sua. Quanto possono raccontare i luoghi familiari e le pareti di casa di un’artista?
CORRADO NUCCINI – FERRARA SOTTO LE STELLE: Dell’artista magari non così tanto, possono però possono descrivere meglio l’uomo. Nel caso di Emidio Clementi raccontano la vita di una persona amante della letteratura e della musica, della poesia e del jazz. Mimì è un amico e sono molto contento di averlo nuovamente al mio fianco in questa avventura. Non perdetevi la lettura, sarà illuminante.
L’11 e il 12 gennaio sono in programma due documentari che daranno un utile contributo alla discussione sul futuro dei festival nel post-pandemia, quanto ha sofferto il vostro settore a causa del coronavirus? Ma soprattutto quanto ha imparato da un evento imprevedibile che ancora non siamo riusciti a sconfiggere?
CORRADO NUCCINI – FERRARA SOTTO LE STELLE: Il settore ha molto sofferto a causa della pandemia. I festival sono un fatto sociale perché fanno della socialità un elemento imprescindibile e come sappiamo la pandemia ha colpito duro questo aspetto. Cosa ha imparato il comparto? Poco e nulla, questi anni hanno dimostrato come i nostri modelli di sviluppo economico e sociale siano insostenibili.
IL PROGRAMMA
Il programma di Festivalino Digitale si apre il 10 gennaio alle 19 con il webinar dal titolo I social nei festival musicali tenuto dalla social media manager di Arianna Poli, dal social media manager di Solido Davide Cirello e presentato da Piero Merola, giornalista e digital strategist di Internet Festival. Fra il racconto dell’esperienza dei festival nel 2021 e le previsioni sul 2022, il webinar sarà l’occasione per confrontarsi con alcuni interrogativi: la presenza social è fondamentale nella comunicazione dei festival? Con l’accelerazione digitale portata dal biennio trascorso com’è cambiato il modo di fruire i contenuti offerti dal festival? Come si lavora sui contenuti e quali sono gli strumenti indispensabili per avere una buona risposta dai social?
Sempre il 10 gennaio ma alle 21, appuntamento con Emidio Clementi legge Robert Lowell. In esclusiva per Solido, lo scrittore, cantante e musicista dei Massimo Volume leggerà direttamente dallo studio di casa sua alcune composizioni del poeta statunitense, riprendendo il filo dei seguitissimi reading tenuti durante il primo lockdown e poi nel corso della prima edizione di Festivalino Digitale.
L’11 gennaio invece, alle ore 19, la prima parte di Soundcheck. Quali prospettive per la musica dal vivo? I festival del 2022, panel con Matteo Gozzi di Arti Vive Festival, Carlo Pastore, patron del Mi Ami, la critica musicale Giulia Cavaliere e la responsabile comunicazione di ARCI Modena Anna Ferri nelle vesti di moderatrice. La seconda parte del panel, in programma per il giorno seguente alla stessa ora, coinvolgerà i direttori artistici di alcuni festival italiani come Fabio Bortolussi di Sexto ‘Nplugged, Luigi Vignando di No Borders, Vincenzo Bellini di Locus Festival, Gianluca Gozzi per il festival TOdays e Oderso Rubini dello staff Assessorato Cultura e Paesaggio di Regione Emilia-Romagna, sotto il coordinamento di Stefano Malosso, direttore di Limina Rivista. I due appuntamenti apriranno una riflessione sull’evoluzione vissuta dai festival nell’ultimo biennio, sulle nuove risorse, sul ruolo che dovranno svolgere le istituzioni in un panorama in continua trasformazione e sul rapporto fra le sperimentazioni di questi due anni e le nuove consapevolezze acquisite.
L’11 e 12 gennaio alle ore 21, infine, spazio ai due documentari in prima visione della sezione Behind the Scene: il primo, La musica come ripartenza, è l’after-movie che racconta le trasformazioni compiute da Ferrara sotto le stelle nella sua 25° edizione, quella del 2021, svolta in una nuova venue con una line-up inedita e il format del boutique festival. Il secondo, Solido- Sulle strade dei festival, è un road movie originale prodotto esclusivamente per Festivalino Digitale. Un viaggio nei luoghi dei tre festival che a partire dal 2020 hanno dato vita a questo coordinamento, per scoprire cosa significa fare rete in uno dei periodi più imprevedibili per la musica dal vivo, con le performance di Laila Al Habash, Machweo e Riccardo Sinigallia e la partecipazione del giornalista Nicholas David Altea.
Festivalino potrà essere seguito in streaming tramite i canali social dell’evento:
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