Musica

Saturday Sounds Like #Comet is coming

14 Marzo 2020

I Comet is coming Incidono per la Impulse, la leggendaria label jazz di John Coltrane e Sun Ra, e nella loro musica c’è in effetti molto jazz, che sgorga soprattutto dal sax di King Shabaka. Sono londinesi e in realtà suonano uno strano mix di elettronica, space rock, con un gran senso del groove. Fanno pensare a Ornette Coleman in libera uscita un sabato, e il pezzo che propongo è uno dei più concisi e meno intricati dal loro “Trust in the lifeforce of the deep mistery”, che hanno portato in tour con grande successo l’anno scorso. Sono un po’ più in là delle convenzioni del nu-jazz e potrebbero piacere anche a chi ascolta i Tame Impala o ai vecchi amanti degli Hawkwind. Il video di “Summon the fire” usa il colore per rappresentare la musica suonata dal vivo ed è diretto da RUFFMERCY, uno dei creativi più interessanti nell’interazione tra segno digitale e suono.

Prendiamo un attimo il fiato per la bellissima, tenebrosa interpretazione che gli Algiers hanno regalato questa settimana del classico degli OutKast “Liberation”. La rilettura è un vodoo sintetico perfettamente nelle corde della band di Atlanta, un numero di distopian soul di fatto molto rispettoso dell’originale, che stava su “Aquemini”, il capolavoro del 1998. Sul mio personale taccuino una delle vette del rap dei tardi Anni Novanta, che ora viene proiettato in dimensione live, registrata al Conklin Metal della città condivisa dai due gruppi. Il consiglio è di sentire prima la cover e poi di buttarvi sull’originale.

Ora che abbiamo scalato le marce, vi propongo di virare su di una band che incide per la leggendaria Sub Pop, l’etichetta che fece conoscere al mondo il grunge, e che si è poi convertita a suoni meno plumbei e più eterodossi. I Corridor sono una band canadese di Montreal, dunque francofona, e “Topographe” appartiene al loro album di qualche mese fa, “Junior”. Il loro suono, in cui la circolarità delle chitarre sembra inseguire quella delle voci, produce un po’ quel senso di immobilità in cui ci troviamo in questi giorni, e però suggerisce nella progressione del pezzo, una traiettoria di fuga, estatica ed escapista. Il video è diretto da Jonathan Robert per Colonnelle Film, un videomaker che realizza animazioni con un tratto molto poetico, che potete scoprire nel suo profilo su Vimeo.

Finale pop con il nuovo singolo di Jessie Ware,”Spotlight”. In molti avranno già ascoltato questo magistrale esercizio di city pop classic, come lo ha definito Pitchfork. Jessie in qualche modo è la Tracey Thorn della digital era. Con meno malinconia e spessore degli EBTG, ma un gran senso della classicità e della melodia, ancora una volta ha sfornato un instant classic radiofonico, che ci riporta,con i sinth fluorescenti di James Ford (dei Simiam Disco Mobile) al rumore e al suono della metropoli. Una cartolina dal futuro prossimo da tenersi stretta.

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