Musica
Quelle voci ineffabili, Madri di tutti noi – Amália Rodrigues
Amália Rodrigues e la malinconia infinita
Si esibisce in abito nero, lo scialle sulle spalle, il lutto nel cuore. La testa piegata all’indietro, il volto tragico di una maschera greca. I moti del corpo, un’aura che emana carisma ed incute rispetto. Testi cupi e fatalisti, cantati con voce intensa, appassionata, come solo lei sa esprimere. Per anni l’accusano, ingiustamente, di essere complice di un dittatore sanguinario che ha cancellato la gioia di vivere dei portoghesi per quasi 40 anni… un fardello di sofferenza per una donna tormentata fin dall’infanzia, chiusa in sé stessa, emblema stesso della solitudine. Chissà: forse solo in punto di morte Amália Rodrigues ha trovato un po’ di serenità, è riuscita a chiudere il cerchio di una vita di dolore.
Un dolore che riversa nel canto di motivi struggenti e melodrammatici, come sono quelli del fado, il canto lusitano. Canto che cambia ogni sera, perché si è sempre rifiutata di imparare i testi dei brani, “perché il fado è l’espressione della mia anima”[1]. La calunnia deriva inizialmente dal fatto che sia divenuta famosa mentre nasceva e si imponeva la dittatura di António de Oliveira Salazar[2], un uomo violento ed incapace che, con la sua dissennata politica economica, ha portato il Portogallo alla miseria, ed ha conservato il potere con il terrore.
Il suo regime osteggia tutte le espressioni artistiche che non si adeguano alle sue direttive. Come il fado che, celebrando la malinconia ed il pessimismo, appare disfattista e, conseguentemente, incompatibile con l’immagine di forza e coraggio che il salazarismo intende dare di sé[3]. Quindi va represso, come tutta la musica popolare, da quella dei bardi popolari degli anni 30 ai Beatles e ai Rolling Stones[4], e chi fischietta la canzone sbagliata e viene ascoltato da un gendarme rischia grosso. I più grandi, come Amália, chinano il capo e tacciono pubblicamente, riversando la rabbia e la delusione nella tragicità del fado[5].
Salazar la lascia in pace, è occupato altrimenti: stabilisce un legame stretto con la Chiesa cattolica e si ispira al fascismo di Mussolini. Con furbizia, si sottrae alla Seconda Guerra Mondiale, concedendo gratuitamente le basi delle Azzorre agli alleati e vendendo contemporaneamente materie prime ai nazisti[6]. Dopo la guerra non subisce ritorsioni: quando Amália sale sul palco del leggendario music hall parigino Olympia, nel gennaio 1957, è una stella all’apice della carriera, ed il regime ne sfrutta l’immagine. Canta ovunque, a Rio de Janeiro, Roma e Berlino, pubblicizza la Coca-Cola alla televisione americana e i cantautori francesi scrivono le sue ballate appassionate. La “Regina del Fado” è la prima musicista portoghese ad essere una star internazionale[7].
Il Fado
Il Fado nacque un giorno, in cui il vento appena soffiava e il cielo si fondeva col mare,
sulla murata di un veliero, nel petto di un marinaio che, malinconico, cantava – che, malinconico, cantava
Ah, che immensa bellezza, la mia terra, il mio monte, la mia valle
delle foglie, dei fiori, dei frutti dorati, guarda se riesci a vedere le terre della Spagna
le spiagge del Portogallo, la vista annebbiata dal pianto
Nella bocca di un marinaio di un fragile veliero
muore la triste canzone dice il risvegliarsi dei desideri
delle labbra che bruciano di baci che baciano l’aria, e niente di più – che baciano l’aria, e niente di più
Madre, addio. Addio, Maria. Ricorda bene che io qui ti faccio un giuramento:
o ti porterò in chiesa o sarà stato il Dio che servo
a darmi sepoltura in mare. Ecco che ora è finito un altro giorno,
in cui il vento non soffiava e il cielo si fondeva col mare,
sulla prua di un altro veliero, un altro marinaio faceva la guardia,
che, malinconico, cantava, che, malinconico, cantava[8].
Il più grande scrittore portoghese, Fernando Pessoa, sosteneva che “Il fado non è né allegro né triste, è la stanchezza dell’anima forte, l’occhiata di disprezzo del Portogallo a quel Dio in cui ha creduto e che poi l’ha abbandonato: nel fado gli dei ritornano, legittimi e lontani”[9]. Lo sapeva bene lui, che ha vissuto una doppia vita: burocrate insignificante di giorno, e travolgente autore di aforismi e dibattiti culturali di notte, condannato per la vita alla solitudine, perché nessuno scoprisse il suo segreto e lo consegnasse al regime, per questo.
All’inizio del ventesimo secolo i rapporti del fado con il potere politico sono contraddittori. Per un certo periodo il salazarismo lo etichetta con spregio “choradinho” – “piagnucoloso”, “lamentoso”, socialmente inutile. I fadisti, tuttavia, sono indifferenti a qualsiasi ironia o sarcasmo. Sono un cerchio chiuso saldamente ancorato alla tradizione che snobba governi e ideologie. In seguito, il regime salazarista lo riabilita, perché ha bisogno di un qualcosa da mostrare all’estero, e cerca di sopprimerne i tratti più polemici. Ed allora è la sinistra ad odiarlo ed a chiamarlo “vadio” (vagabondo), poiché oramai è svuotato di ogni significato ideologico[10].
Dopo la rivoluzione dei Garofani, alcune Case del Fado diventano il ritrovo di esponenti del vecchio regime e di fautori della restaurazione – ma prima della dittatura, anche la canzone politica socialista e anarchica usava il fado[11]. E comunque nessun artista del fado ha mai cantato le lodi del regime[12]. Per il mondo è il simbolo dell’animo portoghese, e nel 2011 è entrato nelle liste dell’UNESCO come Patrimonio Immateriale dell’Umanità[13]: grazie anche ad Amália Rodrigues, che per il mondo intero è il fiore all’occhiello della cultura lusitana[14].
Una musica che è incontro tra melodie iberiche e brasiliane, ma ritmicamente afroamericana. È il canto nostalgico degli emigrati europei in Brasile, che nell’800 lo usavano per accompagnare riunioni e feste[15] e cantare la nostalgia di una casa lontana e perduta per sempre. Nella sua essenza il Fado canta il sentimento, le pene d’amore, la nostalgia per qualcuno che è andato via, il quotidiano e le conquiste. Nella vita, gli incontri e la mancanza degli stessi sono, alla fine, un tema d’infinita ispirazione[16]. Ha avuto origine nei quartieri poveri di Lisbona, e di lui si innamora la borghesia quando, finalmente, sente la voce inconfondibile di Amália – ma resta il lamento di una popolazione povera, disperata e ignorante[17].
L’infanzia e il successo
Amália da Piedade Rebordão Rodrigues nasce ufficialmente a Lisbona il 23 luglio 1920, ma lei sceglie il 1° luglio come data di nascita, perché ci sono dubbi sul giorno esatto[19]. I suoi genitori (una casalinga ed un calzolaio con la passione per la musica)[20] provengono dalla regione rurale di Beira Baixa e, come tanti altri, tentano la fortuna nella capitale portoghese spinti, dalle ristrettezze economiche[21]. Il padre rimane senza lavoro. La famiglia è numerosa, Amália ha due fratelli e quattro sorelle, ed il padre decide di tornare nella sua terra natale lasciando Amália dai nonni[22]. Nonni che hanno sedici figli e almeno un numero doppio di nipoti[23]. Non è certo un’infanzia spensierata, il che pervade il suo carattere già di per sé malinconico[24].
Dopo tre anni deve abbandonare la scuola per portare qualche soldo a casa, e non ha nemmeno dieci anni[25]. Si ingegna come può. Fa l’apprendista sarta e ricamatrice, poi lavora in una fabbrica di cioccolato e caramelle[26]. Non funziona, e diventa fruttivendola al mercato sul molo di Cais da Rocha, nel quartiere di Alcântara[27], dove trascorre il tempo cantando soprattutto canzoni popolari e i tanghi di Gardel che impara al cinema[28]. Viene notata per il suo particolarissimo timbro di voce, che sembra incarnare la stessa essenza della città[29]: “Ho sempre cantato, fin da quando ero una ragazzina. Ad un certo punto mi è stato detto: ‘Puoi cantare così bene. Vai in questo famoso bar del fado, puoi fare musica lì con un chitarrista. Così ho fatto”[30].
Alla gente piace molto. Canta di nascosto perché la sua famiglia non vuole che si esibisca[31]. La svolta arriva a 15 anni, quando partecipa alla Marcha de Alcântara, dove per la prima volta canta accompagnata dalla chitarra, estasiando il pubblico con la potente sensualità della sua voce: indossa sempre abiti neri, uno scialle, una spilla luccicante[32]. Nel 1939 debutta[33]: invitata a partecipare al Concurso da Primavera, un evento di scoperta di talenti in cui si disputa il titolo di Regina del Fado, Amália rinuncia a iscriversi poiché tutte le altre concorrenti si rifiutano di competere con lei.
Ma un impresario la raccomanda alla più famosa Casa de Fados dell’epoca, il Retiro da Severa, nel quartiere di Mouraria. Qui comincia a esibirsi[34] con i migliori musicisti e “fadistas” nazionali, tra cui il mitico Alfredo Marceneiro[35], che dà l’ultima spinta alla sua strepitosa carriera. Nel 1940 esordisce nel teatro di rivista[36]. Si innamora di un musicista dilettante, resta incinta, e quando lui nega il matrimonio riparatore, lei tenta il suicidio col veleno per topi[37]. Per fortuna si salva, il matrimonio viene celebrato, ma dura pochi anni. Perde il bambino, e non potrà più avere figli[38]. Ma ha imparato l’amore: nel 1961 sposa l’imprenditore brasiliano Cèsar Séabra, con cui convive già da quindici anni[39].
Dall’inizio degli anni 50, Amália gira il mondo intero. Il primo concerto all’estero ha luogo nel 1943, in occasione di una festa dell’ambasciatore portoghese a Madrid[40]. Nel 1944 ottiene un ruolo chiave nell’operetta Rosa Cantadeira[41], che porterò l’anno dopo in Brasile[42]. A Parigi diventa famosa grazie al film “Os Amantes do Tejo”, e conosce personalità come Anthony Quinn, Frank Sinatra, Ava Gardner, Ernest Hemingway[43]. È una lotta continua contro la famiglia, convinta che quel mondo sia fatto esclusivamente di perdizione e degrado[44]. Solo il fratello e la zia le restano accanto[45].
Amália diviene rapidamente la star del fado di Lisbona[47]. Inizialmente il suo impresario le impedisce di incidere dischi, temendo una minore presenza di pubblico ai concerti[48], ma la gente la vuole ascoltare. Il primo disco, “As penas”, esce nel 1945, mentre nel 1947 debutta al cinema con Capas Negras, che è tutt’oggi il film più visto della storia del cinema portoghese[49]. Ma è la sua voce inconfondibile a procurarle il successo[50]. Il fado diventa la sua ragione di vita: Amália dice che è il fado a cantare attraverso di lei, e non viceversa[51].
Con l’aumentare della fama, inizia ad allargare i confini tradizionali del genere musicale (prima di allora considerato solo popolaresco), incorporando ritmi spagnoli e messicani nelle sue canzoni, usando poeti contemporanei come fonte per i suoi testi: David Mourão-Ferreira, Pedro Homem de Mello, José Carlos Ary dos Santos[52]. Nel 1952, la canzone “Coimbra” raggiunge la seconda posizione della classifica Billboard negli Stati Uniti. Debutta a New York nel settembre dello stesso anno, sul palco de “La Vie en Rose”. Nel 1953 canta per la prima volta in televisione alla NBC, e l’anno dopo è sulla copertina della rivista Billboard per l’album “Amália in Fado & Flamenco”, che raggiunge la prima posizione tra i più venduti negli Stati Uniti d’America[53].
Le accuse di cospirazione e la redenzione
Il successo internazionale la rende una figura di identificazione ideale per la mente di Salazar[55], il cui regime è considerato ovunque come un residuo medievale. Dal 1926 al 1974 governa solo grazie alla brutalità ed i metodi di spionaggio continuo della polizia segreta (PIDE)[56]. Gli scagnozzi di questa organizzazione obbligano Amália a partecipare ad eventi e manifestazioni volute dal regime, come il 1° luglio 1958, quando è costretta a prendere parte alla festa di compleanno della squadra di calcio dello Sporting, lei che è tifosa accanita del Belenenses[57].
La gente non sa delle minacce, e la fama della cantante viene offuscata dal sospetto che possa aver costruito la sua carriera all’ombra del regime. Alla fine della seconda guerra mondiale paesi come la Spagna e il Portogallo (ma anche la stessa Italia) hanno il problema di ricostruire un’immagine internazionale, spendibile anche in termini turistici[58]. Secondo l’opposizione il salazarismo propaganda nel mondo le cosiddette tre effe: fado, Fatima e football (specie dopo l’esplosione della stella di Eusebio, il più grande centravanti di sempre del Benfica)[59]. In questa immagine ideologica, Amália è l’icona e l’ambasciatrice di un paese da cartolina, dietro cui ci sono paura, povertà ed arretratezza.
Dopo la fine della dittatura (1974), qualcuno l’accusa di essere stata un’agente del PIDE[60]. Ma Amália non ha mai cantato per nessuno: “Ho sempre cantato il fado senza pensare alla politica”, e ”non ho mai avuto il sostegno di nessun governo”[61]. Soltanto dieci anni dopo la rivoluzione viene pienamente riabilitata dal governo socialista[62]. I fadisti e gli intellettuali più vicini all’ex opposizione antifascista la difendono comunque a spada tratta[63].
Non solo: nel 1974 è una sua canzone a dare il segnale per la rivoluzione contro Salazar[64]. È la canzone di chiusura di uno spettacolo, cui sono presenti molti militanti della MFA[65], il Movimento das Forças Armadas[66], che la scelgono come segnale per prendere le armi e uscire: a mezzanotte del 25 aprile 1974 la canzone, nella versione originale di José Afonso, suona nelle radio[67]. Serve per far capire a tutti i portoghesi che gli anni del tiranno sono finiti, e che l’esercito (cosa più unica che rara) ha preso in mano il controllo del paese per consegnarlo nelle mani del popolo.
Grândola, città dei Mori, terra di fratellanza è il popolo che più comanda dentro di te, o città.
Dentro di te, o città è il popolo che più comanda terra di fratellanza, Grândola città dei Mori.
A ogni angolo un amico, su ogni volto l’uguaglianza Grândola città dei Mori terra di fratellanza
terra di fratellanza, Grândola città dei Mori su ogni volto l’uguaglianza, è il popolo che più comanda.
Ed all’ombra d’una sughera che non sa più quanti anni ha
giurai d’aver per compagna, Grândola, la tua volontà. Grândola, la tua volontà
giurai d’aver per compagna all’ombra d’una sughera che non sa più quanti anni ha[68].
È il segnale d’inizio della “Rivoluzione dei garofani”, così chiamata dai fiori che una venditrice ambulante offre ai militari di sinistra in Praça do Comércio, e che mette fine alla dittatura fascista che dura da quasi cinquant’anni. Una canzone che parla di fraternità, di pace e di uguaglianza, che i militari portoghesi cantano, per protesta, combattendo interminabili guerre coloniali, che stanno dissanguando il paese e sterminandone la migliore gioventù[69].
Amália è però ferita dalle accuse, e si isola completamente, esibendosi solo all’estero[70]. Fin quando non scopre di essere malata di cancro. Delusa dalla vita si chiude nella sua casa di Rua S. Bento a Lisbona[71], oggi divenuta museo[72]. Con il passare degli anni, tra le vie piene di caffetterie, monumenti e giardini inizia a circolare la notizia che la cantante ha segretamente finanziato il Partito Comunista Portoghese durante la dittatura di Salazar[73]. La verità è che ha donato denaro per il sostegno delle famiglie dei prigionieri politici[74]. Ma è il momento del riscatto, il Portogallo le chiede idealmente scusa, gettandosi ai suoi piedi, e lei torna ad essere la regina del fado[75].
Gli ultimi anni
Amália Rodrigues distingue chiaramente il sostegno alle vittime del salazarismo dal fado, che non è mai stato un’espressione per la propaganda politica, ma uno sguardo negli abissi della propria anima malinconica[77]. Un sentimento profondo che l’ha portata a tentare più volte il suicidio, come racconta nella sua biografia: uno dei tentativi avviene dopo la fine del primo matrimonio, l’altro alla scoperta del tumore. La cantante, come il fado, ama l’amore, e non è un caso, ad esempio, che sia divenuta un’icona della comunità omosessuale, visto che molti grandi amici dell’artista lo sono[78].
Ha un legame speciale con l’Italia: sin dai primi anni ’50 csi esibisce in diversi tour, sempre con enorme successo. Negli anni ’70, innamorata della musica popolare italiana, incide diversi dischi con i grandi classici popolari[79] come l’inno del Risorgimento “La bella Gigogin”[80], Vitti na’ crozza, Ciuri Ciuri, La tarantella e O mia bela madunina. Nel 1995 realizza due meravigliosi duetti con la leggenda della musica partenopea Roberto Murolo[81]. Possiede la grande capacità di trasformare in “fados” molte canzoni straniere, come Canzone per te di Sergio Endrigo, che l’artista, inserendola nel suo repertorio, considera patrimonio acquisito della musica fadista[82]. Questo legame è immortalato nel triplo CD “Amália em Itália“[83].
Nel 1990[84] le viene conferita la Gran Croce dell’Ordine di Santiago, la più alta onorificenza del Portogallo[85], quando oramai non ha più la forza di cantare in giro per il mondo: muore a 79 anni, il 6 ottobre 1999[86], e l’allora primo ministro António Guterres decreta il lutto nazionale per 3 giorni[87]. Lisbona le dà l’addio in una di quelle giornate luminose e terse, tipiche dell’autunno sul Tago[88]: decine di migliaia di persone scortano la bara per le strade di Lisbona[89] mentre la sua voce è diffusa con gli altoparlanti lungo le strade[90]. In segno di lutto in tutto il Paese è temporaneamente sospesa la Campagna elettorale[91]. Viene sepolta nel Pantheon della sua città, fra i più grandi personaggi portoghesi[92].
Durante la sua carriera pubblica 170 album in 30 Paesi, vendendo più di 30 milioni di copie[93], un numero tre volte maggiore dell’intera popolazione del Portogallo[94]. Questo impegno nella musica le frutta il prestigioso Midem (disco de ouro) nel 1967 a Cannes[95]. Gli ultimi due progetti di Amália Rodrigues sono l’album “Segredo” del 1997, che raccoglie registrazioni inedite tra il 1965 e il 1975, e il libro di poesie “Versos”[96]. Di lei resta il ricordo dell’incredibile voce e la passione feroce ed intrisa di tristezza e nostalgia[97], star internazionale, e allo stesso tempo, voce profonda della parte più misera e segreta del proprio paese[98]: “Io sono il fado liberato. Quando sono sul palco faccio quello che voglio. Il fado si sente, non si comprende né si spiega”[99].
Con che voce piangerò il mio triste fato, Che in tanto dura passione mi seppellì,
Che forse non è maggiore il dolore, che il tempo mi lasciò, del mio amore senza più illusioni?
Ma del pianto non si tiene conto in questa condizione, In cui sospirare non é mai servito a niente.
Triste voglio vivere, poiché è diventata Tristezza l’allegria del passato.
Così passo la vita insoddisfatto In questa prigione al suono della dura catena
Che affligge il piede che la soffre e sente. Di tanto male, la causa è amore puro,
Dovuto a chi da me ho assente, E per cui rischio la vita ed i suoi beni[100].
Per questo canta brani di autori di successo, di poeti famosi, e di perfetti sconosciuti. Tutto entra a far parte del suo mito, quasi mistico, come lo scialle nero, con cui Amália si presenta a tutte le sue esibizioni[101]. Amália personifica il Portogallo, unisce indistintamente poveri e ricchi, analfabeti e colti, anziani e giovani, rappresenta il suo popolo con i tratti di fatalismo e coraggio, e quando canta il suo corpo ricorda gli ampi orizzonti, avvolti dalla bruma, o inondati di luce intensa, di una terra sponda verso il mare infinito. Specie a tanti anni di distanza stupisce la gestualità accompagnata al suono, testimonianza della comunità di sentimento della musica portoghese, ma anche della musica araba e andalusa, come il flamenco[102]. Il mondo l’ha amata perché è stata capace di appartenere a tutto il mondo.
[1] https://www.deutschlandfunk.de/vor-100-jahren-geboren-amalia-rodrigues-die-koenigin-des-100.html
[2] https://biography.yourdictionary.com/antonio-de-oliveira-salazar
[3] https://www.barbadillo.it/97498-il-fado-di-amalia-rodrigues-la-voce-che-canto-il-portogallo-nel-mondo/
[4] https://www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788858141823
[5] https://www.deutschlandfunk.de/vor-100-jahren-geboren-amalia-rodrigues-die-koenigin-des-100.html
[6] https://www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788858141823
[7] https://lisbona.italiani.it/amalia-rodrigues/?cn-reloaded=1
[8] O Fado nasceu um dia, quando o vento mal bulia e o céu o mar prolongava, na amurada dum veleiro, no peito dum marinheiro que, estando triste, cantava, que, estando triste, cantava. Ai, que lindeza tamanha, meu chão, meu monte, meu vale, de folhas, flores, frutas de oiro, vê se vês terras de Espanha,areias de Portugal, olhar ceguinho de choro. Na boca dum marinheiro do frágil barco veleiro morrendo a canção magoada, diz o pungir dos desejos do lábio a queimar de beijos que beija o ar, e mais nada, que beija o ar, e mais nada.
Mãe, adeus. Adeus, Maria. Guarda bem no teu sentido que aqui te faço uma jura: que ou te levo à sacristia, ou foi Deus que foi servido dar-me no mar sepultura. Ora eis que embora outro dia, quando o vento nem bulia e o céu o mar prolongava, à proa de outro veleiro velava outro marinheiro que, estando triste, cantava, que, estando triste, cantava.
[9] https://www.leggoalgarve.com/amalia-rodrigues-e-litalia-un-amore-che-brilla/
[10] https://www.barbadillo.it/97498-il-fado-di-amalia-rodrigues-la-voce-che-canto-il-portogallo-nel-mondo/
[11] https://giornaledellospettacolo.globalist.it/musica/2019/09/30/amalia-rodrigues-icona-del-fado-che-non-si-oppose-ne-fu-con-il-regime/
[12] https://www.barbadillo.it/97498-il-fado-di-amalia-rodrigues-la-voce-che-canto-il-portogallo-nel-mondo/
[13] https://lisbona.italiani.it/amalia-rodrigues/?cn-reloaded=1
[14] https://www.deutschlandfunk.de/vor-100-jahren-geboren-amalia-rodrigues-die-koenigin-des-100.html
[15] https://vitaminevaganti.com/2021/07/03/amalia-rodrigues-la-regina-del-fado/
[16] https://www.visitportugal.com/it/content/fado
[17] https://www.deutschlandfunk.de/vor-100-jahren-geboren-amalia-rodrigues-die-koenigin-des-100.html
[18] https://www.portugalresident.com/amalia-da-piedade-rebordao-rodrigues-the-queen-of-fado/
[19] https://www.p55.art/en/blogs/p55-magazine/7-factos-pouco-conhecidos-sobre-amalia-rodrigues
[20] https://lisbona.italiani.it/amalia-rodrigues/?cn-reloaded=1
[21] https://www.deutschlandfunk.de/vor-100-jahren-geboren-amalia-rodrigues-die-koenigin-des-100.html
[22] https://lisbona.italiani.it/amalia-rodrigues/?cn-reloaded=1
[23] https://biografieonline.it/biografia-amalia-rodrigues
[24] https://vitaminevaganti.com/2021/07/03/amalia-rodrigues-la-regina-del-fado/
[25] https://www.deutschlandfunk.de/vor-100-jahren-geboren-amalia-rodrigues-die-koenigin-des-100.html
[26] https://www.p55.art/en/blogs/p55-magazine/7-factos-pouco-conhecidos-sobre-amalia-rodrigues
[27] https://lisbona.italiani.it/amalia-rodrigues/?cn-reloaded=1
[28] https://biografieonline.it/biografia-amalia-rodrigues
[29] https://lisbona.italiani.it/amalia-rodrigues/?cn-reloaded=1
[30] https://lisbona.italiani.it/amalia-rodrigues/?cn-reloaded=1
[31] https://www.deutschlandfunk.de/vor-100-jahren-geboren-amalia-rodrigues-die-koenigin-des-100.html
[32] https://vitaminevaganti.com/2021/07/03/amalia-rodrigues-la-regina-del-fado/
[33] https://www.p55.art/en/blogs/p55-magazine/7-factos-pouco-conhecidos-sobre-amalia-rodrigues
[34] https://lisbona.italiani.it/amalia-rodrigues/?cn-reloaded=1
[35] https://www.barbadillo.it/97498-il-fado-di-amalia-rodrigues-la-voce-che-canto-il-portogallo-nel-mondo/
[36] https://lisbona.italiani.it/amalia-rodrigues/?cn-reloaded=1
[37] https://vitaminevaganti.com/2021/07/03/amalia-rodrigues-la-regina-del-fado/
[38] https://biografieonline.it/biografia-amalia-rodrigues
[39] https://lisbona.italiani.it/amalia-rodrigues/?cn-reloaded=1
[40] https://www.p55.art/en/blogs/p55-magazine/7-factos-pouco-conhecidos-sobre-amalia-rodrigues
[41] https://lisbona.italiani.it/amalia-rodrigues/?cn-reloaded=1
[42] https://genius.com/artists/Amalia-rodrigues
[43] https://www.p55.art/en/blogs/p55-magazine/7-factos-pouco-conhecidos-sobre-amalia-rodrigues
[44] https://biografieonline.it/biografia-amalia-rodrigues
[45] https://vitaminevaganti.com/2021/07/03/amalia-rodrigues-la-regina-del-fado/
[46] https://lisbona.italiani.it/amalia-rodrigues/?cn-reloaded=1
[47] https://lisbona.italiani.it/amalia-rodrigues/?cn-reloaded=1
[48] https://vitaminevaganti.com/2021/07/03/amalia-rodrigues-la-regina-del-fado/
[49] https://lisbona.italiani.it/amalia-rodrigues/?cn-reloaded=1
[50] https://www.deutschlandfunk.de/vor-100-jahren-geboren-amalia-rodrigues-die-koenigin-des-100.html
[51] https://biografieonline.it/biografia-amalia-rodrigues
[52] https://genius.com/artists/Amalia-rodrigues
[53] https://www.p55.art/en/blogs/p55-magazine/7-factos-pouco-conhecidos-sobre-amalia-rodrigues
[54] https://www.p55.art/en/blogs/p55-magazine/7-factos-pouco-conhecidos-sobre-amalia-rodrigues
[55] https://www.britannica.com/biography/Antonio-de-Oliveira-Salazar
[56] https://www.ics.ulisboa.pt/en/projeto/secretPOL
[57] https://www.p55.art/en/blogs/p55-magazine/7-factos-pouco-conhecidos-sobre-amalia-rodrigues
[58] https://giornaledellospettacolo.globalist.it/musica/2019/09/30/amalia-rodrigues-icona-del-fado-che-non-si-oppose-ne-fu-con-il-regime/
[59] https://www.portugalresident.com/amalia-da-piedade-rebordao-rodrigues-the-queen-of-fado/
[60] https://giornaledellospettacolo.globalist.it/musica/2019/09/30/amalia-rodrigues-icona-del-fado-che-non-si-oppose-ne-fu-con-il-regime/
[61] https://www.nytimes.com/1999/10/07/arts/amalia-rodrigues-79-queen-of-fado-lisbon-s-sad-songs.html
[62] https://vitaminevaganti.com/2021/07/03/amalia-rodrigues-la-regina-del-fado/
[63] https://giornaledellospettacolo.globalist.it/musica/2019/09/30/amalia-rodrigues-icona-del-fado-che-non-si-oppose-ne-fu-con-il-regime/
[64] https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=229&lang=it
[65] https://www.voicebookradio.com/amalia-rodrigues-dolorosa-regina-del-fado/
[66] https://www.positanonews.it/2020/04/la-rivoluzione-dei-garofani-portogallo/3383339/
[67] https://www.voicebookradio.com/amalia-rodrigues-dolorosa-regina-del-fado/
[68] Grândola, vila morena Terra da fraternidade O povo é quem mais ordena Dentro de ti, ó cidade Dentro de ti, ó cidade O povo é quem mais ordena Terra da fraternidade Grândola, vila morena.
Em cada esquina um amigo Em cada rosto igualdade Grândola, vila morena Terra da fraternidade Terra da fraternidade Grândola, vila morena Em cada rosto igualdade O povo é quem mais ordena.
À sombra duma azinheira Que já não sabia a idade Jurei ter por companheira Grândola a tua vontade Grândola a tua vontade Jurei ter por companheira À sombra duma azinheira Que já não sabia a idade.
[69] https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=229&lang=it
[70] https://vitaminevaganti.com/2021/07/03/amalia-rodrigues-la-regina-del-fado/
[71] https://biografieonline.it/biografia-amalia-rodrigues
[72] https://vitaminevaganti.com/2021/07/03/amalia-rodrigues-la-regina-del-fado/
[73] https://www.britannica.com/biography/Amalia-da-Piedade-Rebordao-Rodrigues
[74] https://www.portugalresident.com/amalia-da-piedade-rebordao-rodrigues-the-queen-of-fado/
[75] https://www.britannica.com/biography/Amalia-da-Piedade-Rebordao-Rodrigues
[76] https://www.p55.art/en/blogs/p55-magazine/7-factos-pouco-conhecidos-sobre-amalia-rodrigues
[77] https://www.deutschlandfunk.de/vor-100-jahren-geboren-amalia-rodrigues-die-koenigin-des-100.html
[78] https://www.p55.art/en/blogs/p55-magazine/7-factos-pouco-conhecidos-sobre-amalia-rodrigues
[79] https://lisbona.italiani.it/amalia-rodrigues/?cn-reloaded=1
[80] https://vitaminevaganti.com/2021/07/03/amalia-rodrigues-la-regina-del-fado/
[81] https://lisbona.italiani.it/amalia-rodrigues/?cn-reloaded=1
[82] https://www.barbadillo.it/97498-il-fado-di-amalia-rodrigues-la-voce-che-canto-il-portogallo-nel-mondo/
[83] https://lisbona.italiani.it/amalia-rodrigues/?cn-reloaded=1
[84] https://www.deutschlandfunk.de/vor-100-jahren-geboren-amalia-rodrigues-die-koenigin-des-100.html
[85] https://www.britannica.com/biography/Amalia-da-Piedade-Rebordao-Rodrigues
[86] https://www.deutschlandfunk.de/vor-100-jahren-geboren-amalia-rodrigues-die-koenigin-des-100.html
[87] https://lisbona.italiani.it/amalia-rodrigues/?cn-reloaded=1
[88] https://giornaledellospettacolo.globalist.it/musica/2019/09/30/amalia-rodrigues-icona-del-fado-che-non-si-oppose-ne-fu-con-il-regime/
[89] https://www.deutschlandfunk.de/vor-100-jahren-geboren-amalia-rodrigues-die-koenigin-des-100.html
[90] https://vitaminevaganti.com/2021/07/03/amalia-rodrigues-la-regina-del-fado/
[91] https://www.britannica.com/biography/Amalia-da-Piedade-Rebordao-Rodrigues
[92] https://vitaminevaganti.com/2021/07/03/amalia-rodrigues-la-regina-del-fado/
[93] https://www.p55.art/en/blogs/p55-magazine/7-factos-pouco-conhecidos-sobre-amalia-rodrigues
[94] https://lisbona.italiani.it/amalia-rodrigues/?cn-reloaded=1
[95] https://vitaminevaganti.com/2021/07/03/amalia-rodrigues-la-regina-del-fado/
[96] https://www.p55.art/en/blogs/p55-magazine/7-factos-pouco-conhecidos-sobre-amalia-rodrigues
[97] https://vitaminevaganti.com/2021/07/03/amalia-rodrigues-la-regina-del-fado/
[98] https://giornaledellospettacolo.globalist.it/musica/2019/09/30/amalia-rodrigues-icona-del-fado-che-non-si-oppose-ne-fu-con-il-regime/
[99] https://vitaminevaganti.com/2021/07/03/amalia-rodrigues-la-regina-del-fado/
[100] Com que voz chorarei meu triste fado, Que em tão dura paixão me sepultou? Que amor não seja a dor que me deixou O tempo, de meu bem desenganado.
Mas chorar não se estima neste estado Aonde suspirar nunca aproveitou. Triste quero viver, pois se mudou Em tristeza a alegria do passado.
[Assim a vida passo descontente, Ao som nesta prisão do grilhão duro Que lastima ao pé que a sofre e sente.] De tanto mal, a causa é amor puro, Devido a quem de mim tenho ausente, Por quem a vida e bens dela aventuro.
[101] https://www.barbadillo.it/97498-il-fado-di-amalia-rodrigues-la-voce-che-canto-il-portogallo-nel-mondo/
[102] https://www.barbadillo.it/97498-il-fado-di-amalia-rodrigues-la-voce-che-canto-il-portogallo-nel-mondo/
[103] https://www.journal21.ch/artikel/vor-20-jahren-starb-die-unsterbliche
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