Moda & Design

Grande attesa per la prima della Scala di Milano del 7 dicembre

3 Dicembre 2021

Tra gli ospiti anche Giorgio Armani in qualità di sostenitore e promotore dell’inaugurazione della stagione 2021/2022. Lo stilista annuncia anche lo stop all’utilizzo della lana d’angora per le sue creazioni

 

Milano, l’Italia e gli appassionati di musica classica di tutto il mondo, attendono il 7 dicembre, per rivedere aperte, finalmente, le porte del Teatro “Alla Scala”, in quel di via dei Filodrammatici 2, appena fuori dalla monumentale Galleria Vittorio Emanuele II, in zona Duomo. Sono stati mesi, quelli appena trascorsi, estremamente difficili, a causa delle restrizioni dovute alla Pandemia da Covid-19, che hanno imposto l’assenza di pubblico per gli spettacoli teatrali ed operistici. Difficoltà di vario genere, specialmente sotto il profilo economico, che si sono ripercosse, inevitabilmente, sui professionisti della cultura e della musica. Ragione per cui, la prossima inaugurazione della stagione 2021/2022 dello storico teatro milanese, si terrà martedì 7 dicembre, alle ore 18, con gli spettatori in presenza, quando, alzatosi il sipario, andrà in scena il “Macbeth” di Giuseppe Verdi, strutturato in quattro atti, con la direzione artistica del Maestro Riccardo Chailly e per la regia di Davide Livermore. Anche in questa occasione, Giorgio Armani, re della moda prèt à porter, ha manifestato ancora una volta , l’amore infinito per Milano, città adottiva , quartier generale dei suoi affari ed affetti principali. Un legame, quello tra Giorgio Armani e la metropoli meneghina, che si è consolidato sempre di più nel tempo, regalando alla gente testimonianze di stima e generosità, difficilmente emulabili, proprio perché frutto di sentita gratuità. La vera linfa vitale della generosità e della beneficienza. Pensiamo alle laute donazioni del valore di oltre 2 milioni di euro, a sostegno degli ospedali milanesi, fatte da Armani durante il primo ed infernale picco pandemico. O ancora, i manifesti densi di sentimento che hanno tappezzato l’intera Milano, vere e proprie dichiarazioni d’amore verso i propri concittadini, per dimostrare vicinanza e partecipazione umana ed imprenditoriale in una fase così sconvolgente.

Avendo già assunto, negli scorsi anni, la qualità di sostenitore della Fondazione del Teatro Alla Scala, sorta nel 1997, a tutela del grande patrimonio artistico e culturale ivi contenuto, questa volta, ha scelto di presenziare tra il pubblico alla serata inaugurale del 7 dicembre, decorando tutti gli addobbi floreali  dell’intera location, attraverso la sua linea Armani/Fiori. Ma, il contributo che Re Giorgio offre annualmente alla causa della Fondazione, è ben più cospicuo. Già a partire da questi primi giorni del mese, tutto il perimetro urbano, vedrà la riproposizione dell’immagine che ritrae Armani, mentre saluta il suo pubblico, tributando quindi l’augurio di bentornata, alla stagione operistica della Scala. A poche ore da uno storico annuncio dello stesso Gruppo Armani, circa lo stop all’utilizzo della lana d’angora per la realizzazione delle proprie collezioni. Non è un mistero, infatti, il radicato spirito ambientalista dello stilista, il quale ha condotto negli ultimi tempi, vere e proprie battaglie a difesa dei diritti degli animali e degli ecosistemi, adottando politiche aziendali che praticassero la prospettiva green. Già dal 2016, erano state bandite dalle sue sfilate, le pellicce di animali, considerati a tutti gli effetti, esseri senzienti, da tutelare in ogni modo. Un modello di impresa che volge continuamente alla ricerca dell’innovazione dei tessuti e delle cause civili da perorare, non tralasciando mai la centralità della bellezza etica, accesa di passione, che anche la musica concorre a trasmettere come inno alla vita.

 

 

 

 

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