Musica
Pino Daniele e l’ultimo live, una jam session never ending
Sono stata all’ultimo concerto di Pino Daniele. E’ accaduto per caso: la radio per cui lavoro, Radio Marconi, ha partecipato alla promozione del tour di Nero a metà, la riproposizione, 34 anni dopo dei brani di quel fortunato disco. Con gli stessi musicisti di allora. Ultima tappa, appunto, il Forum di Assago, il 22 dicembre.
Pino Daniele ha iniziato in punta di piedi: “Questa sera stiamo un po’ insieme”.
In realtà, un successo dopo l’altro, musicista dopo musicista, presentato con garbo e passione, sul palco si componeva quella straordinaria miscela di talenti che insieme hanno segnato un cambiamento importante nella musica partenopea alla metà degli anni ’70.
Perno di questo ultimo progetto musicale il sassofonista James Senese, che Daniele in qualche modo scoprì: il giovane chitarrista napoletano si rivolse a lui proprio per rendere concreto il suo desiderio di suonare. Senese lo portò dentro Napoli Centrale. Si suonava a Napoli e si guardava all’America. Si rompevano, allora, gli schemi manieristi classici della tradizione. Vi si restava fedele proprio guardando avanti. Solo così è potuta nascere una nuova generazione di musicisti partenopei.
Quella sera al Forum assieme ai successi di allora come A me me piace o blues, Alleria, Je so pazzo, Sulo pe parlà sono state eseguite anche alcune canzoni che fanno maggiormente parte della produzione mainstream come Che dio ti benedica. E sotto le mani di Senese e co sono diventati pezzi pazzeschi di blues o bossa nova.
Non sono mai stata una fan del cantautore napoletano. Ma ne apprezzavo appunto la prima produzione. Le canzoni malinconiche poi per i miei gusti erano malinconicissime. Però questo concerto è stata una delle esecuzioni dal vivo più belle a cui ho assistito. Una vera festa. E allora penso che gli artisti quando muoiono oggi generano questi lutti collettivi. Si riversano sui social media e dovrebbero essere meno pieni di retorica e più di lettura della realtà. Un fatto ad esempio è che quella sera se avessero potuto non scendere dal palco quei musicisti, straordinari, avrebbero suonato una jam session senza fine. Questa è stata la loro vita. Per questo ha iniziato a fare musica con una chitarra comprata a rate Pino Daniele.
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