Musica
Perché tutti i dischi escono di venerdì. Battisti e Rondelli compresi!
La domanda è lecito farsela, io, almeno, me la sono fatta. Rispondendomi in vario modo. Quindi: perché tutti i dischi escono di venerdì? Magari perché il sabato la gente ha più tempo per andare a curiosare tra gli scaffali dei negozi di dischi. E forse un tempo era davvero così, ma ora che il digitale ha superato, a livello di ricavi, le copie fisiche, credo che questa non possa essere più una buona motivazione. Però i dischi, nonostante tutto, continuano a uscire il venerdì. E cercando su Google imparo subito una cosa: fino al 2015 i dischi, uscivano per lo più di martedì, ma non ovunque, ed in un forum si arriva ad ipotizzare anche il perché fosse stato scelto questo giorno della settimana, per una questione di classifica, cioè di calcolo dei dischi da mandare in classifica. Poi, dal 2015 in poi, tutto il mondo occidentale sembra essersi unificato e da allora, dall’estate del 2015, si è deciso che in ben 45 paesi i dischi sarebbero usciti sempre e comunque di venerdì, Italia compresa.
Il nome dell’ente che ha deciso ciò è altisonante: International Federation of Phonographic Industry (IFPI). E’ una organizzazione con sede a Londra, che rappresenta gli interessi dell’industria discografica mondiale, che sarebbe arrivata a partorire proprio il venerdì come miglior giorno per le uscite dei nuovi dischi a seguito di un sondaggio. E nelle maglie del sondaggio io continuo ad insistere per il fatto che il sabato uno ha più tempo per sentire quello che ha comprato, anche fosse in formato digitale. E senza dubbio è questa la motivazione alla base del sondaggio a cui accennavo prima, non ho voglia però di andare a verificare, preferisco lasciare la cosa in sospeso, e immagino che così la questione possa risultare anche più interessante. Anche perché quello che mi interessa rispetto al prossimo venerdì di uscite musicali, cioè domani (!), è un’altra.
In un comunicato che mi è arrivato, leggo che a Milano è stato inaugurato la scorsa settimana un temporary store in concomitanza dell’uscita dell’album ‘Masters’ di Lucio Battisti, un cofanetto, targato Sony Music, contenente 60 brani estratti direttamente dai nastri analogici originali restaurati e rimasterizzati a 24bit/192KHZ. La cosa diventa ancora più interessante quando leggo che nello store di Via Tadino 17 a Milano, sede del negozio Vinile, si esibirà stasera un cantautore della mia città, Roberto Rondelli, meglio noto come Bobo, di cui uscirà un nuovo disco proprio venerdì prossimo, cioè domani, mentre il cofanetto di Battisti è già uscito venerdì scorso. E la cosa mi ha incuriosito. Senza capire perché, devo ammettere che mi ha incuriosito. Come il fatto che tutti i dischi da qualche anno escono sempre il venerdì.
Ecco che cerco la ragione di questa curiosità. Sarà per il fatto che io di questi due dischi ne sto scrivendo restando esattamente stando a metà. Sarà perché le canzoni di Battisti che sono state rimasterizzate già le conosco e che le potrò apprezzare nella loro nuova vesta a 24bit/192KHZ, oppure sarà perché del nuovo disco di Bobo Rondelli ho solo sentito il singolo ‘Soli’ che mi ha incuriosito e mi è piaciuto molto, sarà che delle altre canzoni del suo nuovo disco ‘Anime storte’ per ora non ho anticipazioni, e c’è quindi una aspettativa che in qualche modo dovrebbe essere retribuita. E credo che sia questa aspettativa che nutro la ragione principale di tutta questa mia curiosità, oppure sarà la voglia di vedere questa figlio labronico giungere a quell’olimpo della musica che ha raggiunto anche Lucio Battisti. Sarebbe meritatissimo per entrambi.
Ma allora se Bobo Rondelli stasera canta a Milano, dentro un vernissage musicale dedicato alla nuova raccolta di Lucio Battisti, viene da chiedersi cosa abbiano in comune l’uno e l’altro, o meglio l’uno dell’altro, ecco la domanda, ecco la curiosità. Anche su Spotify tutte le nuove uscite arrivano di venerdì, sempre di venerdì, che è un giorno meraviglioso per vari motivi, compreso quello di poter sentire il nuovo disco di qualcuno dei miei artisti preferiti, che sia Battisti o Bobo Rondelli. Perché io appartengo alla generazione di mezzo, quella che continua a comprare tutti i dischi di Sting, che sogna i concerti dei Pink Floyd, aspetta il nuovo attesissimo album dei Guns n’ Roses, e, passando in Italia, vorrebbe che Ivano Fossati non avesse mai smesso, si chiede se Claudio Baglioni farà mai un nuovo disco di inediti, e gode appena esce Bobo Rondellio o una raccolta di Battisti. E che aspetta che domani sia venerdì, perché una nuova magia si avveri. Ecco, allora, cosa accomuna Lucio Battisti e Bobo Rondelli.
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