Musica

Perché il video musicale come strumento promozionale è (forse) superato?

18 Luglio 2018

Il disco più venduto in Italia nel 2018, stando a classifiche FIMI, è Rockstar di Sfera Ebbasta, il quale ha una particolarità: dalla sua uscita non ne è stato tratto alcun video ufficiale, eppure vende e il nome di Sfera è pop, assolutamente pop.

L’unico clip pubblicato è quello di Tran Tran, uscito come singolo a sé stante ben prima dell’annuncio dell’album. Dunque, perché un disco così di successo non ha ancora avuto un video di qualche brano? Quando (anche) all’estero si continuano a produrre video più o meno elaborati come contenuti promozionali, atti a veicolare un’idea visivo-estetica dell’artista?

Questo è dovuto, probabilmente, a dei fattori che stanno cambiando ora, nel 2018, il mercato musicale, in termini di numeri e immaginari.

Una volta il videoclip, nell’era della diffusione di YouTube (ora canale consolidato) permetteva di fidelizzare gli ascoltatori: le visualizzazioni erano numeri sui cui basare ed evidenziare il successo e la viralità del brano/performer, trasmettendo l’estetica ad esso collegato.

Oggi però tutto sta cambiando per 2 motivi:

1) Lo streaming e l’aver iniziato a contare gli stream nelle classifiche ufficiali ha traghetto verso questo strumento il valore espresso da numeri, quando quelli di YouTube, a livello di classifica, non vengono considerati;

2) L’immagine degli artisti trova miglior espressione su Instagram, il social network più amato dai giovani, dove grazie a foto e in particolare alle famose Storie si può creare un videoclip della propria vita e della propria immagine, in continuo aggiornamento, più diretto, familiare e coinvolgente; questo tipo di intrattenimento fidelizza maggiormente l’ascoltatore. Ecco che allora la parte visuale-estetica del videoclip sul Tubo perde di importanza, perché esso diventa uno strumento statico e meno coinvolgente.

Se rapportiamo tutto ciò al fatto che Sfera Ebbasta ha una presenza massiccia su Instagram, il perché l’album Rockstar non abbia avuto video estratti è chiaro: che senso ha spendere risorse in tale contenuto quando “basta” essere presenti quotidianamente nella vita dei follower?

La logica di questa liquidità e del poter aggiornare costantemente la propria immagine ed estetica presso il pubblico, è figlia di tempi dove è possibile accedere ai contenuti ovunque ci si trovi, dove essi sono sempre disponibili. Altri esempi sono stati l’upgrade di The Life of Pablo di Kanye West, poco dopo la sua uscita digitale, e Frah Quintale che prima di cacciare l’album realizzò una playlist su Spotify in continuo aggiornamento, fra brani originali e note vocali.

Queste riflessioni ovviamente riguardano un aspetto della musica prettamente commerciale ed effimero a suo modo, ma che può permettere all’artista di aumentare il pubblico e far divenire sostenibile la sua attività. Non ci sono molti aspetti romantici ma tanti di narrazione di sé, e spesso la passione pura e la voglia di fare musica vengono oppresse da queste logiche. Forse la musica, le canzoni, i ricordi che vi si lega non sono mai stati come oggi prodotti da vendere e comprare, ma bisogna ricordarsi che in un mondo liquido dove tutto è concesso, forse, essere davvero diversi e radicali potrebbe finalmente avere maggiori possibilità di autonomia e successo compiute.

Aggiornamento: Sfera ha pubblicato le canzoni dall’album su YouTube accompagnate da una serie di video animati. Questo avviene però ben dopo 8 mesi e sono dei contenuti che non rappresentano un vero e proprio formato video promozionale dei brani.

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