Musica
Oddio e adesso che disco gli regalo?
Avete amiche e amici esigenti in fatto di gusti musicali?
Una cognata che magari ascolta di tutto ma che volete provare a sorprendere?
Un fidanzato che “il disco che gli piace non lo imbrocchi nemmeno se…”?
Natale è alle porte e vi cresce l’ansia, ma non volete arrendervi alla bottiglia di spumante, alla sciarpa tanto calda o alla cravatta?
Ecco dieci suggerimenti “musicali” per provare a togliervi dai pasticci nella confusione della caccia al regalo natalizio.
1. Per chi non vuole rinunciare al disco di Natale
Da Frank Sinatra a Mariah Carey, da Michael Bublè agli Wham, dai Beach Boys a Sufjan Stevens, il disco di Natale è un vero e proprio feticcio difficile da mandare fuori moda.
Se proprio dovete cedere a questa lusinga, le mie preferenze vanno a It’s A Holiday Soul Party di Sharon Jones & The Dap-Kings (Daptone Records). Nel solco della grande tradizione Christmas meets soul (che ha nobili ascendenze, ripescatevi qualcosa di James Brown, dei Temptations o della scuderia di Phil Spector), la Jones assicura a tutti un funkyssimo “black Christmas”, con tutti i classici e qualche chicca originale.
2. Per l’amico/a hipster incallito
L’hipster si sa, non si accontenta facilmente.
Ogni cosa deve essere strana, stilosa, vintage, accattivante, blasé.
Non perdetevi d’animo, ecco che vi viene in soccorso The Reality di Bruce & Vlady (VampiSoul Records).
Registrato in Svezia nel 1970 da un organista afroamericano (Bruce Powell) e da un batterista polacco baffuto e col riporto che manco in un porno d’annata, Wladyslaw Jagiello, il disco è funky, acido, odoroso del rock del periodo e del jazz più groovy, la copertina è spiraliforme e psichedelica, insomma dovrebbe andare bene, no?
3. Per chi a Natale vorrebbe solo stare tranquillo e andare magari in letargo
Lasciatemi così / come una / cosa / posata / in un / angolo / e dimenticata
Qui / non si sente / altro / che il caldo buono
Sto / con le quattro / capriole / di fumo / del focolare
Con l’approssimarsi delle feste, molti sottoscrivono questi bellissimi versi di Giuseppe Ungaretti.
Per loro il regalo musicale ideale è Rothko Chapel (ECM Records), disco che oltre al capolavoro del compositore Morton Feldman chè gli dà il titolo, contiene anche pezzi di Erik Satie e John Cage.
Siamo nel cuore della musica del Novecento.
Feldman compose questo immenso lavoro per viola, coro, celesta e percussioni come complemento sonoro alla spiritualità meditativa della cappella che contiene 14 dipinti di Mark Rothko.
Splendida la viola di Kim Kashkashian, ma all’altezza anche lo Houston Chamber Choir (impegnato anche in due number pieces di Cage) e la pianista Sarah Rothenberg, cui va il merito di tessere un filo impalpabile ma resistentissimo tra le Gnossiennes e il primo Cage di In A Landscape. Bellissimo.
4. Per chi è curioso dei ritmi del mondo
È uno dei più interessanti dj italiani, DJ Khalab (ben noto con il suo vero nome, Raffaele Costantino, anche agli ascoltatori radiofonici come conduttore di Musical Box su Radio2 Rai), grazie al sapiente gusto afrofuturista e capace di reinventare le suggestioni del sud del mondo in un suono globale e al tempo stesso portatore di sana diversità.
Il suo nuovo Beat Tape (Goodfellas), versione ampliata del mixtape Solid Steel uscito per la prestigiosa Ninja Tune, è un fantastico esempio della sua capacità di disegnare con personalità un tribalismo contemporaneo ricco di riferimenti. Si trova in edizione limitata o su Bandcamp in modalità Name Your Price
Si può ballare anche a Natale, eh…
5. Per chi ama i viaggi nel tempo
Un disco con una storia curiosa. È Re-Edith (ExtraSync Records) della cantante Anna Granata, sintesi originale e non priva di fascino tra la musica di Edith Piaf, elettronica e violoncelli.
Estraendo dalle lettere e dai dischi della indimenticata chanteuse frammenti di parole e di suoni che sono stati poi ricomposti sotto forma di testi e campionamenti per i brani, la Granata svela un personalissimo universo onirico impolverato di beats e di poesia.
Internet-cafè chantant! Da regalare a chi vive tra nostalgia e tecnologia.
6. Per rocker inossidabili
Chi ha un amico o un’amica rocker sa bene che non è per niente facile trovare il regalo giusto per loro, a meno di non volersi svenare per qualche cofanetto di inediti incastonato da plettri originali dell’artista.
Meglio allora spostarsi in libreria e regalare ad esempio Come un uragano – Interviste sulla vita e la musica (Minimum Fax), libro che raccoglie alcune interviste a Neil Young.
Dall’esordio con i Buffalo Springfield alla multiforme produzione solista, passando per il supergruppo con Crosby, Stills & Nash, un ritratto articolato e convincente del musicista canadese, sempre inafferrabile, ma sempre interessantissimo.
Secondo me fate centro.
7. Per chi ama andare oltre il jazz
Lo zio o la cugina sono appassionati di jazz, ma non si accontentano delle solite cose?
Fate conoscere loro i Necks, fantastico trio australiano. Formazione più “classica” non potrebbe esserci: piano, contrabbasso e batteria, ma non aspettatevi swing o assoli ammiccanti. La loro musica è atmosferica e inquieta, evocativa e sperimentale, come nell’ultimo, splendido Vertigo (ReR Megacorp), lungo flusso ininterrotto di bagliori scurissimi e affascinanti.
Non adatto ai brindisi.
8. Per anime soul
Altre anime soul da omaggiare e non volete cedere alle canzoni natalizie di Sharon Jones?
Provate con Hipshakers Vol.4 – Bossa Nova And Grits (VampiSoul Records), sfiziosa raccolta di chicche e rarità provenienti dagli scrigni di etichette storiche come la King o la Federal.
Non fatevi ingannare dal sottotitolo: la “Bossa Nova And Grits” di Little Joe Washington non è una bossa nova, ma uno strumentale che mette subito nell’atmosfera. Tra le varie tracce troverete una giovanissima Esther Phillips quando ancora era conosciuta come Little Esther, l’indimenticabile Jimmy Scott con “Somewhere Down The Line” e molto altro che scalda il cuore più di un caminetto!
9. Regalo corale
Cori gospel dei panettoni. Cori polifonici alla messa di mezzanotte. Cori di bambini infreddoliti fuori dal centro commerciale.
Natale è tutto un coro.
Se volete fare un regalo “corale” molto bello e non scontato provate Bartòk & Folk (Budapest Music Center Records) che raccoglie tutti i lavori del compositore ungherese per coro maschile. Le composizioni sono alternate con musica folk sia ungherese che slovacca, fonte di ispirazione diretta per Bartòk.
Splendida la prova di Balasz Szokolay Dongò a flauti e cornamusa e del Saint Ephraim Male Choir.
Se vi piace quest’ultimo consigliamo anche il doppio Orientale Lumen II (Budapest Music Center Records) che raccoglie brani tradizionali religiosi di area greco-bizantina, di area moldava, russa e bulgara alternati a composizioni di autori come Rachmaninov, Ciaikovskij e altri a noi contemporanei. Affascinante.
Difficile dopo tornare ai finti spiritual da vigilia di Natale…
10. Per chi non vuole rinunciare ai cantautori italiani
Non poteva mancare poi un suggerimento per chi ha un’amica o un amico che ama il cantautorato italiano.
Il disco è di qualche mese fa, ma è una delle delizie del 2015 e una delle delizie della discografia di uno degli artisti più sinceri, originali e sottovalutati della nostra musica, Flavio Giurato.
Già autore di capolavori come “Il tuffatore” o “Orbetello”, Giurato ha pubblicato ora il bellissimo La scomparsa di Majorana (Entry – 2015), a dimostrazione che si può scrivere a 65 anni un disco più urgente di quelli di tanti ventenni. E poi provate a comprare qualche regalo dalla “grande distribuzione” dopo avere ascoltato questo:
Buoni regali e buone feste!
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