Musica
Ministri – Fidatevi (del tempo che cresce)
Scrivere del nuovo disco dei Ministri mi risulta assai difficile perché pensavo uscisse un album tranquillo e identico al passato. Insomma, sono al loro sesto lavoro e per come va oggi le band dopo qualche album sono già belle che cotte.
Invece, sorpresa! Cambio di direzione: testi più diretti e con meno frasi criptiche da sviscerare e collegare fra loro, sonorità più cupe ma anche più calme e pop nella melodia.
Si è letto spesso in giro di come questo sia un disco “maturo”, e per le tematiche è cosi: rappresentano il sunto che intorno o dopo i 30 anni si fa di rapporti ed esperienze per capire cosa ha senso tenere e cosa bensì vale la pena lasciare andare. Si tratta di capire di chi e di quali fatti del passato Fidarsi per costruire i prossimi dieci anni.
Sapete, 30 anni è un’età strana: quando ne hai 18 o 25 pensi che tutto si possa continuamente fare e disfare, non ragioni sul fatto che continuando con certi rapporti e situazioni stai solo togliendo tempo a possibilità migliori e ostracizzando il normale flusso degli accadimenti. Stai perdendo tempo. Manchi di consapevolezza e sbagli di continuo, facendo gli stessi errori di poco prima.
E qui ci si collega con Fidatevi. Memoria Breve, settima traccia, è la prima presa di coscienza matura. Tutto fa da corollario allo stare in mezzo alle Vite degli Altri, mediocri e senza scampo, quasi fino a non accorgersi della propria, se non per un ultimo eco, sul fondo, che fa dire: “no, valiamo di più, adesso dobbiamo lasciare il segno”. Lasciare il segno è il fondamentale cambiamento rispetto a prima: non pensare più di poter ricominciare da capo ma volere costruire delle fondamenta, un senso ideale (e perché no pratico) di Casa
Anche i Ministri evidentemente si scontrano con una realtà che non è all’altezza, opprime e fa sentire inadeguati, chiusi e schiacciati da rapporti di coppia oppure da manifestazioni dell’ego altrui che rendono difficili anche l’alzarsi dal letto, in preda alla demoralizzazione totale, si veda Usami. La canzone assieme a Fidatevi, Spettri e Crateri sono l’ensemble dark del disco: non sono più frustrazione provata e sputata su un microfono, ma l’elaborazione di ciò, più calma e non per questo meno cupa.
Giunti a questo punto la caduta nel cinismo caustico è semplice, facile, blanda; però non è il caso della band di Milano. Fede, Divi, Michelino, i quali chiamati così sembrano gli amici che becchi al pub la sera post lavoro, risalgono dal vuoto e combattono in Tienimi Che Ci Perdiamo, Nella Battaglia e la finale Dimmi Che Cosa. La felicità rapportata al vuoto provato sono i due “motori” emotivi di questo Lp che vuole uscirne provato ma rafforzato.
Sentitevi pure persi, disfatti, senza energia emotiva per mandare “affanculo” amici, ragazze e lavori che non rappresentano niente in realtà di queste parole: sono scatole vuote. Lasciate per una volta che tutto sia e impegnatevi su poche e buone azioni le quali vi interessano, ma concretizzate! Il prima possibile.
Fidatevi può incollarsi per bene ai lettori cd, giradischi, lettori digitali e, anche se musicalmente a tratti può apparire un qualcosa di normale per arrangiamento e mix complessivo, è una buona pacca sulle spalle di parole giuste dette al momento giusto.
Bello cambiare e crescere, ogni tanto.
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