Musica

Ministri dal vivo al K2 di Vicenza

9 Aprile 2016

Ci sono momenti in cui bisogna tirare le somme, e al terzo concerto dei Ministri in 5 mesi penso sia giusto e dovuto. A loro ho consegnato ricordi legati a momenti estremamente importanti della mia vita. Ci sono gli anni delle superiori, dell’università, amicizie profonde, km spesi e festival estivi.

Ci sono tanti momenti pregni di significato, cadute da cui mi sono rialzato, gioie condivise. Mi hanno sempre rappresentato nel solco che sta fra la coerenza e l’incoerenza, perché, si, sono le canzoni adatte a quando non ci si sente apposto, fuori posto e bisogna uscirne.

Da Tempi Bui in poi la band milanese ha raccontato del mio mondo l’urgenza di vivere scaturita dai tempi scuri, inconcludenti, apatici. In parole povere i bassi fra gli alti di una vita spesa ad adorare la vita e chiedere la gioia, chiedere di più di quanto concesso in apparenza.

Venerdì 8 aprile sto al K2 di Vicenza per il concerto della seconda parte del tour di Cultura Generale, e già so che sarà cosi anche la prossima estate. Non vedo l’ora partano, soprattutto perché siamo arrivati a filo e camminando sotto la pioggia è cresciuta la voglia della batteria pestante. L’ambiente del locale è piccolo rispetto ad altre situazioni ma accogliente per i miei gusti. Appena attaccano sale la temperatura e in breve la sala diventa una sauna: i concerti migliori non sono forse così?

La scaletta come al Deposito di Pordenone si snoda fra classici (Fari Spenti) e i pezzi nuovi (Il Giorno che Riprovo a Prendermi), prende in mezzo chicche (la ghost track La Televisione). Rimango sempre estasiato dal nuovo arrangiamento di Tempi Bui, cosi arpeggiato da immergere in un mare scuro e liberatorio. Sembra di nuotare in una spiaggia notturna durante le vacanze primaverili. Rimango leggermente perplesso dalla versione nuda di Una Palude, che a mio parere rende meno “volante” il brano: se su disco sembra di viaggiare in aereo vedendo la palude urbana sottostante, dal vivo l’effetto è mitigato. Sono felicissimo quando suonano La Nostra Buona Stella:

“Ieri

Ieri ho alzato la voce

oggi i pensieri più scuri

E tutti attorno a sprecare parole

Che non sento ma inghiotto

Come il nero la luce”

e Sabotaggi:

“Era difficile per noi

Sentirsi vivi

Legare col presente

Se poi presenti non siamo stati mai

I sabotaggi

Se riuscirai a pensarli

Comincia da me

Comincia da me”

siccome descrivono bene gli ultimi mesi di piani saltati, partenze rimandate, progetti da mettere in piedi da zero, urgenze di vita che si annullano come cenere a fuoco spento.

Ministri sul palco del K2
Ministri sul palco del K2

Siamo a Vicenza e giustamente ci danno dentro con Vicenza (La Voglio Anch’io una Base A) e cosi prende forma il “cerchio della morte” nelle migliori tradizioni del pogo. Vengo spinto addosso al bancone tanto da sperare in un gin tonic gratis.

La serata assume piega strana sul finire, tra Il Bel Canto, Diritto al Tetto con finale King Crimson e Abituarsi alla Fine, il brano con cui chiudono ogni live. Ecco, esattamente qua sono iniziati a nascermi i dubbi, esplicitati meglio in auto coi compari.

La performance è stata una performance ministrica: densa, carica, violenta a tratti e distensiva in altri. L’ultimo pezzo del viaggio musicale però mi ha lasciato dell’amaro in bocca perché mi sono parsi al massimo delle loro possibilità, al massimo della loro espressività e potenza. Alla sensazione del “fanno sempre il loro buon lavoro” si è aggiunto il “si sono fissati in questa direzione e ci stanno rimanendo bloccati”.

Siamo chiari: non è un sentire nato ieri, non sono le troppo esibizioni ravvicinate. La considerazione parte ancora dall’uscita dell’ultimo Cultura Generale, summa di ciò che sono stati fino a Per Un Passato Migliore meno la componente wave di Fuori, prodotto dal produttore degli Strokes e registrato in presa diretta a Berlino. La mia “paura” è che non vorrei si fossilizzassero già ora su degli schemi vincenti, iniziando a pubblicare album per i fan e senza fare quel salto in più verso la ricercatezza o il grande pubblico; l’essere capaci di innovarsi e prendere direzioni inedite. Sicurezze o meno. Fan scontenti o meno.

Nel frattempo, si continua a spingere.

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