America

L’unica foto rimasta di Kathy

29 Novembre 2022

Kathy è tornata in Inghilterra. Da sola. Ha finito i soldi e non vuole dormire in sporchi appartamenti di amici di Paul, figli viziati di una California piccolo borghese insopportabile. L’America l’ha sconvolta. Una ragazzina del proletariato londinese di 16 anni che, per avere qualche soldo in tasca, sta alla cassa, il fine settimana, in un bar con sala concerto. Lì ha incontrato due ragazzi di 22 anni, Arthur e Paul, che hanno lasciato gli Stati Uniti per cercare fortuna a Londra.

Fanno i buskers, ovvero i musicisti di strada. Solo raramente hanno un ingaggio in qualche bar: il folk americano, a Londra, nel 1964, mentre esplodono i Beatles, i Kinks ed i Rolling Stones, lo considerano noioso. I due ragazzi hanno registrato un album, in America, che nessuno compra. I loro genitori vogliono che tornino a casa, a lavorare, e la smettano di suonare in giro, e loro sono scappati in Inghilterra.

Kathy si è innamorata la prima sera. Racconta, nell’unica intervista che abbia mai rilasciato: “lui sembrava un topolino, così piccolo, e con quegli occhi immensi sempre tristi, e parlava strano”. Paul e Kathy passano la giornata nei meravigliosi prati di Londra, dando da mangiare agli scoiattoli ciò che resta dopo migliaia di baci: “passavamo ore a fare le faccette e ridere. Arthur invece era serio e con quei capelli rossi sembrava uno scozzese intellettuale scappato da una famiglia vittoriana”.

Una mattina Art si presenta a casa di Kathy, svegliando gli amici, con una lettera in mano: le loro canzoni sono state vendute dalla CBS a Mike Nichols, un regista della potente United Artists. Nichols ha incaricato un famoso jazzista, Dave Grusin, di cercare un nuovo sound per un nuovo film con Dustin Hoffman e Anne Bancroft, che uscirà nel 1967 e si intitolerà “Il laureato”. Il produttore del film vuole che Arthur e Paul vengano a Hollywood per registrare nuove versioni delle canzoni del loro album: qualcosa di essenziale, senza orchestra. E soprattutto vuole due canzoni: “Mrs. Robinson”, che è stata usata per dare i nomi ai personaggi del film, e “The sound of silence”: un capolavoro filosofico, ancora prima di essere una bellissima canzone.

Art Garfunkel e Paul Simon a Londra nel 1964

 

Arthur vola in California, mentre Paul e Kathy atterrano a New York, con il proposito di attraversare l’America con il Greyhound – i pullman che, negli Stati Uniti, sono più comodi ed economici del treno. Paul scrive: “eravamo disperati. Tutti vogliono vedere l’America che sognano, ma quella vera è un posto di desolazione e solitudine, non me ne ero mai accorto prima”. Da queste righe scaturisce quello che sarà uno dei suoi grandi successi, “America”, che inizia proprio con l’avversione che lui e Kathy hanno provato durante il loro viaggio.

La California è il colpo finale. Dopo due giorni Kathy scappa, lasciando solo un biglietto. Paul ha firmato i contratti con la United Artists ed è tornato a Londra, disperato, per cercarla. Ma qualcosa si è rotto: le canzoni di Arthur e Paul scalano le classifiche, Kathy vorrebbe invece un cottage in campagna e degli animali, ed ha orrore della folla. La storia finisce in una giornata desolante di pioggia torrenziale. Paul prende la sua borsa e torna in America. Per sempre. Lui e Art Garfunkel diventano tra gli artisti più importanti del XX secolo. Di lei non so nulla.

Ma Kathy gli rimane nel cuore, e Paul scrive mezza dozzina di canzoni che parlano di lei. La più struggente si chiama, per l’appunto, “Kathy’s song”, e parla della separazione, della pioggia, dei ricordi dolorosi. Dell’Inghilterra e della gioventù perdute per sempre. Credo che Paul e Kathy non si siano mai più rivisti. A lui è rimasta solo una foto, che è la copertina del suo primo disco solista. Due ragazzi innamorati che giocano con delle bambole di pezza. L’unica prova che il destino ha avuto la compiacenza di salvare, dopo aver distrutto una grande storia d’amore.

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