Musica

La musica bisestile. Giorno 80. Bruce Cockburn

15 Ottobre 2018

CIRCLES IN THE STREAM

 

Ci sono solo due grandi cantautori politici, in America, che nel corso degli anni non hanno mai perso credibilità, e non hanno mai deviato dal loro percorso politico, nonostante musicalmente, nei decenni, si siano necessariamente evoluti. Questi sono Phil Ochs e Bruce Cockburn. Oggi celebro il secondo, un quasi sconosciuto (da noi) cantautore canadese, che, a 73 anni, è ancora attivo e creativo. Si è sempre battuto per i diritti delle popolazioni originarie d’America, e quindi per la protezione dell’ambiente, e successivamente per la tutela di specie animali e di ecosistemi rarissimi, come quelli che in Canada, a causa dell’aumento della temperatura globale, sono maggiormente a rischio.

“Circles in the stream”, 1973

Dopodiché, naturalmente, ha scritto anche d’amore, di solitudine, di amicizia, dello scorrere inarrestabile del tempo. Con una chitarra xcomplessa ed ipnotica, che ricorda le foreste infinite e le distese interminabili coperte di foglie rosse o di neve, in quel paradiso quasi disabitato che è il Canada. Sicché non è musica da tutti, è ovviamente più vicino a Loreena McKennitt che a Bryan Adams, ma io sono per l’appunto un inguaribile malinconico. Bruce Cockburn mi ha cullato quando stavo male, mi ha fatto compagnia quando pioveva così forte, nel mio cuore, da non riuscire più a sentire il suono del mio respiro. Mi ha svegliato, in quelle mattine che sorgono a dispetto di ogni ragionevolezza, quando credi che il tuo sipario sia oramai calato. Mi ha scaldato la tisana, quando la pigrizia mi faceva riaddormentare seduto, in cucina. Mi rasserena ancora, quando mi sveglio di soprassalto, e non riconosco il posto in cui sono, tante sono le volte che ho cambiato letto e mondo. Forse vi annoierà. Sappiate che io sono altrettanto noioso, se mi si conosce bene.

 

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