Musica

La musica bisestile. Giorno 57. The Turtles

3 Ottobre 2018

GOLDEN HITS

 

Se ieri vi avevo consigliato di andare a vedere cosa abbiano fatto Mark Volman ed Howard Kaylan (Flo & Eddie) dopo essere divenuti famosi con “Happy together”, oggi mi sembra necessario invitarvi ad ascoltare quei cinque anni di follia in cui le “tartarughe” furono la migliore band beat del mondo. Forse avrete pensato a band con una promotion più importante, come i Monkees, i Mamas & Papas, oppure i Love, i Foundation, i Tremeloes, i Lovin’ Spoonful, i Move, insomma una delle decine di band che durarono pochi anni, ma che in qui anni fecero assolutamente furore. Io invece sono certo, assolutamente certo, che i Turtles siano stati i migliori: perché erano dal vivo altrettanto bravi che nei dischi, perché scrivevano da solo le proprie canzoni, perché erano gli unici ad essere presi sul serio dalle nuove star della musica rock, come David Bowie, Brian Eno, Marc Bolan, e soprattutto Frank Zappa e Frank Sinatra.

“Golden hits, volume 1”, 1967

Decine delle loro canzoni hanno scalato le hit parade di tutto il mondo, spesso in traduzioni locali (Gianni Morandi cantava “Scende la Pioggia”, ovvero la “Elenore” dei Turtles). Ma loro hanno pubblicato stupende versioni beat di hit del country o della West Coast, sia dei Byrds che di Crosby Stills Nash & Young, e sono riusciti a portare nel beat grandi melodie dei musical, ed in generale sono stati loro a creare quel sound che spinse poi i Kinks a realizzare brani come “Waterloo Sunset” ed i Beatles a registrare “Penny Lane”. Un suono completamente inglese, e che oggi è diventato il simbolo vero dei Roaring Sixties. ho ricordi indelebili delle radio che trasmettono questa canzone e di me, che ho sette e poi otto anni, che improvvisamente vedo il mondo con l’indimenticabile blu e oro dei film in technicolor degli anni 60, colori caldi, colmi di promesse, miracoli di calore e di felicità.

“Golden hits, volume 2”, 1969

Per questo ascoltateli, e vi ritroverete tra le mani, con sorpresa, una fetta della vostra infanzia che nemmeno pensavate di aver perduto per sempre. E, detto fra noi, “Happy Together” è la più bella canzone della storia del pop. La più solare, meravigliosa, un’esplosione di amore per la vita ed i colori. Tutto ciò che avremmo voluto essere, e non siamo stati capaci di divenire. E mi ricordo come fosse oggi, sul letto di papà e mamma, io e mio fratello Carlo, ebbri di gioia, a cantare in coro insieme alla radio che, ogni domenica mattina, insieme alla pasta fredda, i tramezzini al tonno di Nonna Ueh, ai medaglioni di Ruschena ci ribadiva che la vita fosse un sogno magnifico e che non sarebbe finita mai.

 

 

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.